Da oggi, 30 aprile, su Netflix, un nuovo ed entusiasmante film di animazione: I Mitchell contro le macchine, un film che promette davvero bene dal momento che nasce dagli stessi produttori di Spider-Man: Into the Spider-Verse e The LEGO Movie.
Chi di noi non ha avuto difficoltà a comunicare con i propri genitori, a causa di incomprensioni, divieti in apparenza immotivati o parole non dette?
Tutti credo, si chiama: scontro generazionale.
In una società come quella attuale però, in cui tutto è reso ancora più difficile da quell’immenso mondo che è la rete, che invece di metterci in connessione e in comunicazione, spesso ci allontana, facendoci vivere in realtà ideali, il tutto si complica.
Ora, provate per un attimo a pensare a come trascorrerebbero le nostre giornate senza “l’aiuto” di PC, smartphone, tablet e qualsiasi altro dispositivo connesso in rete… come si vivrebbe?
Lo sanno bene i cittadini di Galliano di Mugello, un paesino della Toscana che conta poco più di mille anime e che vive da sempre isolato.
Le reti telefoniche mobili non funzionano e Internet è stato, fino a pochi mesi fa un’utopia, i disagi che ciò comporta potete immaginarli (difficoltà nella comunicazione, anche quella d’emergenza, nel lavorare, etc…), ma grazie a Netflix, Galliano e i suoi abitanti sono diventati il set e i protagonisti di uno spot che ironizza proprio sulla qualità unica, ma non rara, di essere isolati.
Netlix infatti, prendendo spunto proprio da questa singolare situazione, rilascerà oggi 30 aprile, sulla sua piattaforma, il film di animazione I Mitchell contro le macchine che racconta la storia di una famiglia che si troverà a lottare contro una “tecnologia ribelle” e che ci fa riflettere tanto sul valore della comunicazione verbale, quanto sull’importanza della famiglia.
Per promuovere il film in Italia, Netflix ha girato un video promo, partendo proprio dalla storia di Galliano; il video, che è stato pubblicato sui social, vanta la narrazione di Giorgio Panariello che immagine dopo immagine ci descrive il paese e i suoi abitanti.
La sinossi
I Mitchell contro le macchine, ha come protagonista una famiglia ordinaria impegnata in un’impresa stra-ordinaria: salvare il mondo da un’apocalisse robot.
Tutto ha inizio quando l’alternativa e creativa Katie Mitchell viene ammessa alla scuola di cinema dei suoi sogni e non vede l’ora di lasciare casa e incontrare “la sua gente”.
Suo padre Rick, grande amante della natura, insiste affinché tutta la famiglia la accompagni a scuola in un assolutamente-non-imbarazzante-né-forzato ultimo viaggio on the road.
Ma proprio quando le cose sembrano non poter andare peggio, la famiglia Mitchell si ritrova nel bel mezzo di una rivolta di robot! Tutti gli oggetti tecnologici – dagli smartphones agli aspirapolveri roomba, fino ai malvagi Furby – vengono ingaggiati con l’obiettivo di catturare ogni essere umano sul pianeta. Adesso salvare l’umanità è compito dei Mitchell, ovvero Katie e Rick insieme all’allegra mamma Linda, lo stravagante fratellino Aaron, il morbido carlino Monchi e due amichevoli e ingenui robot.
Una famiglia, quasi normale quindi, padre, madre un figlio (Aron) e una ragazzina, Katie, che si sente un pesce fuor d’acqua, l’unica passione che la fa davvero sentire compresa, è il cinema.
Due genitori stravaganti che non condividono la sua passione, ma questo sogno ad un certo punto, diviene realtà e Katie viene finalmente ammessa alla scuola di cinema.
La nostra intraprendente nerd, sempre intenta a mendicare un po’ di attenzione e approvazione da mamma e papà, ha una conferma.
“tu pensi che sarà un fallimento papà?”
Un padre capace di sistemare qualunque cosa, tranne la propria famiglia ed il rapporto con una figlia che sta crescendo e che presto spiccherà il volo, sola, determinata a raggiungere i propri obbiettivi e non supportata dalla famiglia.
Si sa, il rapporto padre figlia è amore e odio, è complicato, difficile da gestire se non si è disposti a fare un passo indietro ad un certo punto, accettando qualche compromesso.
Già, qualche compromesso, come attraversare il Paese in macchina con tutta la famiglia, per raggiungere il College, un viaggio avventuroso ed entusiasmante, all’insegna del divertimento.
“farei qualunque cosa per lei, solo che non voglio vederla soffrire”
Luci, musica, effetti stroboscopici e robot di ultima generazione attendono Katie, che vorrebbe essere già lì, ma è invece “intrappolata” in un fantastico bosco, con la famiglia.
Ogni tanto la narrazione si sposta infatti, per raccontarci ciò che invece accade nel College che Kate vorrebbe disperatamente raggiungere e al più presto, e scopriamo così che qualcosa di strano, laggiù sta accadendo.
“questo è il mio modo di vivere le cose”
Dice Katie, cercando di far capire al padre che il suo non è un capriccio, ma una passione e che quella videocamera che utilizza continuamente per filmare a realtà, rappresenta il suo modo per viverla.
Qualcosa di inaspettato però accade e sconvolge ogni equilibrio: umani e robot faccia a faccia, in una guerra all’ultimo laser.
Salvare il mondo dall’apocalisse robotica, rappresenta ora il loro unico obiettivo.
Una guerra mondiale, che sconvolge ogni angolo della terra, mentre colori, luci ed effetti speciali si susseguono e ci attirano in una dimensione completamente artificiale.
Improvvisamente il WI-FI diviene ragione di vita, essenziale per salvare l’umanità dalla catastrofe.
Per la prima volta dopo tanto tempo però, i Mitchel sono uniti, con l’unico obiettivo di salvare il mondo, sono insieme, ed è questo che conta.
Anche fra i robot però, probabilmente esiste un po’ di umanità, e questa è proprio la caratteristica di due di loro; sono considerati “difettosi” ma in realtà sono solo malati di umanità, e questo ci piace molto.
Per una volta infatti, sono le qualità umane a prevalere su quelle delle macchine e dei dispositivi elettronici, e questo dovrebbe farci riflettere.
Abbiamo bisogno di sentimenti più che di macchine, come una figlia di una padre.
E poi i “Furby” che solo una generazione anni ‘80/’90 probabilmente ricorda; in una scena che un po’ ricorda quella del gigantesco omino dei Marshmallow di Ghostbusters, i Mitchel trionfano, mentre tutt’intorno, un moderno centro commerciale semi-distrutto, ci riporta alla modernità.
La famiglia è finalmente ricomposta
“ora sento un’emozione, ho creato acqua oculare proprio come voi”
Dice un robot: è il trionfo dell’umanità.
Una storia leggera, moderna e molto fantasiosa, quindi, che nasconde una morale profonda e difficile da spiegare, se non si è vissuto un rapporto padre-figlia, ma non solo.
Ai più piccoli riuscirà infatti forse a trasmettere il messaggio più importante: la tecnologia non può nulla contro l’amore e l’unione familiare.
“non nascondere i tuoi sentimenti, non si vive bene”
Soprattutto non nasconderti dietro uno schermo, vivi i sentimenti, dai sfogo alle emozioni, e non vergognarti dell’amore che provi per i tuoi familiari.
Ci insegna che non bisogna perdere tempo quando si tratta di dimostrare i propri sentimenti, soprattutto nei confronti di chi ci ha messo al mondo, perché “poi”, potrebbe essere tardi.
“ne vale la pena per veder sorridere tua madre… le famiglie possono essere difficili, ma vale la pena battersi per loro”
Ci insegna che un padre è disposto a tutto per una figlia, anche imparare a digitare su una tastiera nomi strani come “youtube” ed accettare il fatto che anche la tecnologia, se usata in maniera corretta, può tornare utile.
“ci ho messo 28 minuti, ma sono quasi capace di usare un computer”
Diretto da Michael Rianda (Gravity Falls), prodotto dai vincitori dell’Oscar Phil Lord e Chris Miller e Kurt Albrecht, e con le voci di Abbi Jacobson, Danny McBride, Maya Rudolph, Beck Bennett, Fred Armisen, Eric Andre e il premio Oscar Olivia Colman, The Mitchells vs. The Machines è una commedia d’azione animata su una famiglia normale che si trova nel bel mezzo di la loro più grande sfida familiare ed è un film davvero per tutti, perchè coniuga in maniera egregia divertimento, animazione, sentimenti e tematiche importanti.
Un film che ci insegna il valore e l’importanza di avere una famiglia accanto che ti supporta e condivide le tue scelte, anche se alle volte non ce ne rendiamo conto.
“voi siete la mia tribù”
Dice alla fine Katy, mentre con il suo bagaglio di sogni e speranze varca la soglia di un mondo che le svelerà il futuro, un futuro tutto da scrivere.