Dopo Mare forza quattro (clicca qui per la recensione), ha debuttato su Sky Cinema il secondo episodio dell’ottava stagione de I delitti del BarLume intitolato Tana libera tutti, dove finalmente avremo modo di scoprire come i nostri amici di Pineta stanno affrontando il lockdown e le conseguenti convivenze forzate, ma anche questa volta saremo coinvolti in un misterioso delitto….
Nel simpatico cast, sempre diretto da Roan Johnson, ritroviamo Filippo Timi/ Massimo Viviani, Lucia Mascino/ Commissario Vittoria Fusco, Enrica Guidi/ Tiziana Guazzelli, Stefano Fresi/ Giuseppe Battaglia, Massimo Paganelli/ Aldo Griffa, Alessandro Benvenuti/ Emo Bandinelli, Marcello Marziali/ Gino Rimediotti, Atos Davini/ Pilade Del Tacca, Paolo Cioni/ Marco Pardini o Marchino, Michele Di Mauro/ Gianluigi Maria Tassone, Guglielmo Favilla/ agente Andrea Govoni, Daniele Marmi/ agente Cioni e la partecipazione di Corrado Guzzanti nel ruolo di Paolo Pasquali.
Come abbiamo visto nell’episodio precedente, anche a pineta è arrivato il Covid e tutti sono costretti a fare dei sacrifici più o meno duri. Se per i bimbi il lockdown impedisce loro solo il non poter giocare a carte seduti comodamente al tavolo del bar in compagnia di un fresco birrino, di certo non limita i loro pettegolezzi, ma per altri la convivenza forzata si sta rivelando più difficile del previsto.
Con grande sconforto di Tiziana, Massimo è bloccato in casa con lei ed il piccolo Ampelio, e l’aria è sempre piuttosto tesa. La ragazza è sempre molto impegnata, oltre che a fare le spese e le conseguenti file al supermercato, a cercare un modo per pubblicizzare l’asporto effettuato dal bar durante il lockdown, mentre Massimo si gode l’assoluto far niente composto da lunghe dormite e stare davanti allo schermo di un Pc.
La situazione di Giuseppe non è migliore. La sua convivenza forzata con Pasquali, anche se in quella splendida villetta vista mare, è più difficile e logorante del previsto, ma sarà grazie alle folli manie dello stravagante assicuratore e ai suoi sospetti che tutti si ritroveranno ad indagare sulla scomparsa di una giovane e sensuale colombiana e al conseguente ritrovamento di un cadavere accompagnato da una katana.
Intanto il commissario Fusco, dopo il suo incontro con Tassone, è in quarantena forzata, situazione che sta mettendo a dura prova persino una donna forte e indipendente come lei. Quell’ennesimo delitto a Pineta però le offre l’occasione di avere un pò di distrazione durante quell’isolamento obbligato, crimine che Vittoria riuscirà a risolvere grazie anche all’aiuto e alle dettagliate informazioni fornite dai quattro bimbi, alla partecipazione di Massimo e Giuseppe, entrambi in fuga da convivenze stressanti, e di Pasquali, il quale nasconde un’imbarazzante e inaspettata simpatia verso di lei.
Ma forse le persone più difficili da comandare e indirizzare per il commissario Fusco sono proprio i suoi due sottoposti. L’agente Govoni teme di poter contrarre il Covid, mentre l’agente Cioni è in crisi emotiva perchè un suo piccolo errore ha incrinato il suo rapporto preferenziale con Tassone, anch’esso piuttosto provato dal lockdown. Marchino intanto, vero barman fin dentro le ossa, propone esilaranti video ricchi di idee stravaganti per sponsorizzare l’asporto del BarLume…
Se nel primo episodio erano evidenti le difficoltà imposte dall’emergenza sanitaria, in questo lo sono ancora di più, ma questa non è una critica. I personaggi recitano attraverso lo schermo di un Pc o di un telefono, i contatti umani sono ovviamente molto limitati, ma nonostante questo il cast ha dimostrato un grande affiatamento e una grande voglia di intrattenere e divertire. La trama si svolge con leggerezza e non mancano le numerose gag esilaranti, in Tana libera tutti abbiamo un’interpretazione ironica del lockdown passato dove ci vengono mostrate situazioni in cui molti di noi si possono riconoscere e che hanno vissuto in un modo o in un altro; la realtà di alcune di esse, ci fa sentire ancora più vicini tutti i personaggi, rendendoceli ancor più come familiari o graditi amici.
Dopo sedici episodi de I delitti del BarLume, permettimi un personale moto di simpatia, empatia e solidarietà femminile alla commissaria Fusco. Intelligente, caparbia, forte e bella, che si ritrova in un mondo di uomini ed è comprensibile la sua frustrazione e pienamente condivisibile in innumerevoli casi in cui si deve confrontare con “l’intelligenza” maschile che la circonda. Ma la Fusco è bravissima a sviare i discorsi poco “interessanti” e abile nel svicolarsi dalle situazioni ambigue, come quelle che spesso le offre Tassone o i suoi sottoposti, ma anche da spasimanti indesiderati. Vittoria offre un ottimo esempio di quello che vive una donna ogni giorno, seppur rappresentato con situazioni ironiche, esagerate e caricaturali, e delle reazioni che si dovrebbero avere.
Per concludere, vorrei inviare un messaggio a tutti coloro che hanno partecipato alla realizzazione di questa difficile ottava stagione de I delitti del BarLume, un sentito ringraziamento per averci regalato qualche ora di allegria e ilarità nonostante tutte le difficoltà, e un grande “vi si vol bene!” davvero di tutto cuore, un sentimento sincero come quello che avete voluto regalarci alla fine dell’episodio. Alla prossima avventura!