In I am not okay with this faremo la conoscenza di Sidney, una ragazza senza controllo, con evidenti problemi di gestione della rabbia che scopre di essere…diversa. Come tutti in fondo.
Il tema centrale della serie TV, tratta dall’omonima graphic novel di Charles Forsman, è il difficile e cruciale percorso della pubertà, nel passaggio verso l’età adulta. Otto gli episodi di cui si compone questa serie originale Netflix frutto del genio dei creatori di The End Of The F***ing World e dai produttori di Stranger Things, disponibile sulla piattaforma streaming dal 26 febbraio.
Più approfonditamente, Sydney (Sophia Lillis già vista in IT) è un’adolescente come tante, in quindici anni di vita, la monotonia l’ha fatta da padrona e le sue giornate gravitano intorno ai classici e tipici problemi famigliari, ai compiti, ai voti e al confine sottile tra amicizia e amore. Infatti Sidney è perdutamente innamorata della sua migliore amica, ma non ha alcuna possibilità. Un giorno, però, al manifestarsi di misteriosi poteri, tutto cambia e la ragazza dovrà fare i conti con la necessità di imparare a controllare le sue capacità e a comprenderne l’origine.
A recitare accanto a Sophia Lillis, Kathleen Rose Perkins nei panni di Maggie, madre di Sidney, una instancabile lavoratrice rimasta purtroppo vedova; Wyatt Oleff che interpreta Stanley Barber, vicino di casa della giovane percepito da tutti come “strambo”, ma completamente indifferente alle opinioni altrui; Sofia Bryant che interpreta Dina, la simpaticissima e vitale migliore amica di Sidney; Aidan Wojtak-Hissong che è Liam, fratellino adorante di Sidney; Richard Ellis nei panni di Brad Lewis l’osannato fidanzato di Dina che Sidney, neanche a dirlo, proprio non sopporta.
Potrebbe porsi come l’ennesima goccia in un mare di serie TV di questo tipo, ma I am not okay with this si contraddistingue per l’elemento paranormale unito a quello fantasy che speriamo non la renda un contenuto simile ad altri. Staremo a vedere.