Poco tempo fa ti avevamo parlato dell’esclusione dal catalogo HBO di Via col vento e di molti altri titoli per probemi legati alle problematiche razziali, scelte che si possono condividere o meno, e quasi contemporaneamente su Facebook mi è apparso un post in cui si parlava di Hattie McDaniel, la famosa Mami del film premio Oscar di Victor Fleming del 1939. Perchè questa donna ha attirato la mia attenzione? Perchè pur essendo la prima afroamericana nella storia del cinema a vincere un Oscar, Hattie McDaniel ha subito sulla sua pelle le discriminazioni e le leggi razziste in vigore negli USA a quei tempi, andando anche incontro a controversie legate alla comunità afroamericana che l’accusava di alimentare uno stereotipo, temi che purtroppo ancor oggi dopo cent’anni sono ancora attuali.
Hattie McDaniel, Oscar e critiche
Nata a Wichita il 10 giugno 1895 in una famiglia di ex-schiavi, Hattie McDaniel era la tredicesima e ultima figlia di Henry McDaniel, il quale aveva combattuto nella guerra di secessione americana, e della cantante religiosa Susan Holbert. Dopo essersi diplomata a Denver e aver fatto parte di un gruppo gospel, la giovane Hattie intraprende la carriera radiofonica e viene assunta alla stadione radio KOA ma, dopo il crollo della borsa nel ’29, l’unico lavoro che le permette di tirare avanti è quello come donna delle pulizie.
Dopo essersi trasferita a Los Angeles dai fratelli, Hattie McDaniel continua a lavorare come donna di servizio fino a quando 26non riesce ad ottenere un piccolo ruolo nel 1932 in L’Occidente d’oro di Gordon Rigby. Grazie alle sue caratteristiche fisiche e alla caratterizzazione del personaggio nel 1939 diventa la famosa Mami di Via col vento, il ruolo che la renderà celebre e che le farà vincere l’Oscar come miglior attrice non protagonista, ma che la relegherà al ruolo stereotipato che era legato agli afroamericani e che le attirerà non poche critiche.
A causa delle leggi razziali, non fu permesso ad Hattie di accedere al teatro dove si teneva la prima di Via col vento e non potè sfilare sul red carpet nè sedersi in prima fila con gli altri attori del film durante gli Oscar, ma che non gli negò di fare il suo discorso, semplice quanto commosso:
“Accademia dell’arte cinematografica, colleghi dell’industria del cinema e invitati d’onore, questo è uno dei momenti più felici della mia vita. Spero sinceramente di essere sempre di merito per la mia razza e per l’industria del cinema il mio cuore è sinceramente grato di dirvi come mi sento, vi ringrazio e che Dio vi benedica.”
Nonostante questo raggiungimento e quasi 300 film girati, la comunità afroamericana non amava molto Hattie McDaniel. tanto che venne accusata di essere “serva dei bianchi” o “al servizio del governo” e chiamata addirittura “Zio Tom dei bianchi”, ma Hattie non si interessò mai di politica e affermava che preferiva incassare 700 dollari interpretando una cameriera che guadagnarne 7 per esserlo davvero.
Questo non fermò le critiche che le arrivarono anche dalla Negro Actors Guilt of America, il quale sosteneva che gli attori di colore dovevano lottare per uscire dai ruoli stereotipati in cui venivano relegati e che dipingevano gli afroamericani pigri, violenti e servili per natura, immagini che avrebbero peggiorato la situazione in tema di segregazione e discriminazione razziale.
Le discriminazioni non si fermarono neppure dopo la sua morte, avvenuta il 26 ottobre del 1952 per arresto cardiaco a Woodland Hills, in quanto Hattie McDaniel aveva espresso il desiderio di essere seppellita nel cimitero di Hollywood ma, non accettando afroamericani, fu portata all’Angelus Rosedale Cemetery di Los Angeles dove riposa tutt’ora. Hattie McDonald è ricordata con due stelle sulla celebre Walk of Fame di Hollywood, una per la recitazione e una per il suo contributo alla radio.
Per vedere ancora un afroamericano ricevere un Oscar dovemmo attendere il 1963 quando Sidney Poitier fu premiato come miglior attore in Gigli del campo di Ralph Nelson, diventando così il primo afroamericano a vincere il premio per quella categoria.