Ho sempre amato i film o le serie che io definisco “particolari” e cioè quelle pellicole che hanno delle trame originali con trovate spiritose e fuori dagli schemi, personaggi ai quali è impossibile non affezionarsi, il tutto condito da una meravigliosa colonna sonora. Good Omens ha soddisfatto in pieno tutte queste caratteristiche fin dal primo episodio, stupendomi subito con una versione alternativa per quanto riguarda la nascita del nostro pianeta e dell’essere umano…
Cooprodotta da Amazon Prime Video e BBC Two, Good Omens è tratta dal romanzo del 1990 Buona apocalisse a tutti! (Good Omens: The nice and accurate prophecies of Agnes Nutter) di Terry Pratchett e Neil Gaiman, che ha scritto anche la serie, i sei episodi sono disponibili dal 31 maggio 2019 sulla piattaforma streaming. Diretta da Douglas Mackinnon, nel cast troviamo David Tennant nel ruolo del demone Crowley, Michael Sheen è l’angelo Aziraphale, Jon Hamm (Mad Man) nei panni dell’Arcangelo Gabriele, la voce di Dio è quella di Frances McDormand mentre Satana ha la voce di Benedict Cumberbatch.
Trama:
Aziraphale e Crowley sono rispettivamente un angelo e un demone che vivono sulla terra fin dagli albori dell’umanità, una permanenza però che ormai dopo tanti secoli è diventata di loro gusto. Se Crowley ama la sregolatezza, la velocità e la buona musica, l’angelo Aziraphale è un tranquillo libraio viziato che adora il buon cibo e la ricerca di volumi rari. A rovinare la loro tranquilla esistenza arriva una decisione, presa sia dai regni celesti che da quelli infernali, ovverosia quella di dare inizio all’Armageddon sulla terra annunciato dall’arrivo del neonato anticristo; una volta cresciuto e arrivato all’età di undici anni, il ragazzo otterrà i suoi poteri e riunirà i quattro cavalieri dell’Apocalisse, dando così il via alla fine del mondo. Aziraphale e Crowley, i quali nel corso del tempo hanno costruito una bizzarra ma autentica amicizia, non hanno intenzione di perdere il loro stile di vita adottato sulla terra, così mettono in campo un piano per provare a rendere il giovane anticristo un pò più “umano”, insegnandogli sia il bene che il male in modo che possa crescere con entrambe le prospettive e magari evitare di distruggere il pianeta, tutto questo senza far capire ai rispettivi superiori cosa stanno architettando. Naturalmente il loro progetto non andrà a buon fine. Districandosi tra Arcangeli poco compassionevoli e determinati a fare la guerra al male affinchè il bene possa finalmente prevalere e demoni non tanto svegli ma altrettanto decisi alla battaglia, Aziraphale e Crowley cercheranno in ogni modo di impedire l’Apocalisse. Senza saperlo, in questa lotta i due amici verranno aiutati da una giovane strega, in possesso dell’antico e prodigioso libro Le belle e accurate profezie di Agnes Nutter, un giovane e imbranato cacciatore di streghe con il suo “superiore” e una stravagante donna, a cui si uniranno un gruppetto di ragazzini, tutti condotti dal destino nella base militare vicino ad un piccolo paesino sperduto dell’Inghilterra, luogo dove avverrà la guerra finale tra bene e male.
Good Omens
L’interpretazione dei due protagonisti principali della serie è a dir poco magistrale. David Tennant è talmente perfetto da aver dato vita al personaggio del demone Crowley indossando la sua identità come una seconda pelle, sia nell’espressività del viso che nei movimenti del corpo, donandoci un personaggio demoniaco ma che in realtà nasconde un lato “buono”, anche se è bene non farglielo notare! Michael Sheen in un inusuale biondo platino fa rivivere un angelo che ormai si è fin troppo abituato ai vizi terreni, un essere celeste che, nella sua infinita bontà, ogni tanto fa trasparire l’influenza che il demoniaco amico ha nei suoi confronti, soprattutto quando quest’ultimo se ne esce con dubbi e insinuazioni sul misterioso e incomprensibile piano divino. Un’amicizia la loro che si è consolidata nei secoli, un’alchimia tra i personaggi ben rappresentata dalla recitazione di Tennant e Sheen i quali, seppur al loro primo lavoro insieme, sono ben affiatati e armonici. In realtà tutta la serie ruota intorno ai due personaggi, scopriamo tanti eventi che hanno condiviso nel passato e di cui ognuno di loro ha dato la personale interpretazione, opinione però sempre limitata dall'”ineffallibilità del piano divino”, momenti in cui spesso hanno rinsaldato la loro amicizia con piccoli favori e consigli, un racconto che ci porta ad affezionarsi ai due protagonisti e a voler sapere sempre di più su di loro.
Crowley e Arizaphale ci mostrano il mondo e la società attraverso la loro prospettiva, accettano l’umanità per le sue imperfezioni e i suoi difetti che, alla fine, ormai fanno parte anche di loro, quella zona grigia che solo l’essere umano può vedere e non di certo un demone o un angelo abituati per loro natura ad un determinato tipo di atteggiamento e azioni, anche se non mancano velate punzecchiature alla società moderna e alle sue dipendenze le quali rendono l’umano debole e facilmente influenzabile. Gli argomenti affrontati dai due amici possono offrire spunti di riflessione offrendoci un’ulteriore prospettiva sulla realtà che stiamo vivendo, ma soprattutto sulle credenze di cui la nostra cultura è molto ricca, anche se affrontati in maniera ironica e satirica.
La religione in Good Omens ci viene presentata in maniera scanzonata, con rivisitazioni originali degli avvenimenti biblici e dei comportamenti non molto canonici da parte degli esseri celesti, che ci appaiono ben determinati a combattere una guerra contro il male anche se questo vuol dire la distruzione del mondo e dell’umanità, guidati da una fede cieca verso un destino che è stato annunciato e non si può cambiare, molto più simili di quanto pensino a quegli esseri demoniaci che naturalmente adorano la guerra e la distruzione, dimostrando questa freddezza semplicemente in modi molto più eleganti.
I sei episodi della serie riescono a conquistare con trovate originali, curiose e, seppur la parola Armageddon richiami alla violenza, in Good Omens non viene mai mostrata in maniera esplicita e i quattro cavalieri dell’Apocalisse appaiono nelle loro caratteristiche adattati alle problematiche moderne ma anch’essi alla fine umanizzati e adattati al nostro stile di vita che però, loro piegano al loro volere. Le musiche dei Queen, principale colonna sonora di Crowley, hanno l’effetto in un certo senso di anticiparci la scena successiva, di prepararci agli avvenimenti che accadranno in seguito, perfettamente integrati nella storia che ci viene raccontata. La sigla iniziale è un piccolo capolavoro di animazione che ti consiglio veramente di guardare.
Se personalmente devo trovare una pecca in Good Omens, direi che la soluzione che viene trovata per chiudere la storia è un pò troppo semplice e veloce, ma se purtroppo ti svelassi il finale ti rovinerei tutta la curiosità che si cova per tutte le sei puntate della serie, il voler sapere come i nostri due eroi riusciranno nella loro impresa e di come tutti i personaggi alla fine riveleranno il ruolo che il destino ha imposto loro.
Dopo l’uscita di Good Omens, un’associazione cristiana ha raccolto circa 22.000 firme per chiedere la cancellazione della serie giudicata blasfema, anche se la petizione è stata indirizzata a… Netflix! I due canali streamer non si sono fatti sfuggire l’occasione per rispondere, iniziando da Netflix che ha pubblicato su Twitter, citando un articolo di The Guardian che parlava della petizione, “Ok, promettiamo di non farlo mai più”, mentre ironicamente Amazon Prime Video ha commentato “Ehi, @Netflix, cancelleremo Stranger Things se tu cancelli Good Omens”. Anche Neil Gaiman ha voluto dare la sua opinione su chi ha lanciato la petizione: “Adoro il fatto che abbiano chiesto a Netflix di cancellare Good Omens…questo fa capire tutto!”. Tu cosa ne pensi?