Good Girls, ideata da Jenna Bans, è stata recentemente cancellata e dunque si conclude con la quarta stagione (disponibile su Netflix dal 31 agosto scorso). Nonostante il successo e l’entusiasmo iniziale e la previsione a monte di cinque stagioni totali, il calo di ascolti pari al 18%, ne ha decretato la chiusura anticipata.
Al netto della conclusione “in sospeso” dello show, preme una riflessione che (da estimatrice della serie) non posso esimermi dal fare. Perché un programma nato con un preciso concept femminista deve vendere l’anima al diavolo come ogni altro prodotto ipocrita di Hollywood e grandi compagnie di streaming e televisioni varie?
Mi riferisco al fatto che sebbene Good Girls racconti le (dis)avventure di tre donne in gamba che riescono a tenere testa, a controllare e a persuadere con intelligenza e scaltrezza tutti gli uomini che incrociano il loro cammino, finisce per commettere un errore tanto banale quanto inaccettabile per lo spettatore. Quale? E’ presto detto!
Nel quinto episodio della quarta stagione, per essere precisi, Elizabeth (Christina Hendricks)si spoglia. Si denuda davanti al boss per il quale lavora insieme a Ruby (Retta) e Annie (Mae Whitman), ma le immagini che vengono mostrate non ritraggono AFFATTO il corpo della bellissima e seducente Christina Hendricks che, evidentemente, è giunonica ed ha curve generose.
Vengono mostrate: una pancia piatta con un ombelico perfetto, delle braccia sottili ed ossute, parte di un sedere sodo e piccolo e, di nuovo, una pancia decisamente NON appartenente all’interprete del personaggio. Perché? Perché si può raccontare una donna forte, risoluta, appartenente al mondo del crimine, ma non si possono mostrare i suoi rotolini? E perché la Hendricks (che apprezzo moltissimo) si è prestata a questa ipocrita, conveniente e bacchettona sostituzione di persona?
Fermo restando il diritto dell’attrice di non mostrare il suo corpo, sarebbe stato coerente scegliere una controfigura che rispecchiasse le proporzioni fisiche della Hendricks. Che delusione. Tipica ormai di un certo tipo di show, film e produzioni televisive, è la sistematica adozione di un atteggiamento politically correct di superiorità morale soltanto apparente e non effettiva. Questi dettagli però li smascherano ed è giusto contestarglieli, perché ci sono invece show che sono totalmente e concretamente intenzionati a rompere tutti gli schemi, anche a discapito dello share o di sterili polemiche bigotte.