Ghostbusters – Minaccia glaciale; Regia: Gil Kenan; Sceneggiatura: Jason Reitman, Gil Kenan; Cast: Mckenna Grace, Finn Wolfhard, Paul Rudd, Carrie Coon, Kumail Nanjian, Patton Oswalt, Celeste O’Connor, Logan Kim, Emily Alyn Lind, James Acaster, Bill Murray, Dan Aykroyd, Ernie Hudson, Annie Potts, William Atherton; Fotografia: Eric Steelberg; Montaggio: Nathan Orloff, Shane Reid; Effetti Speciali: John Van Der Pool, Geoffrey Baumann, Eric Brevig; Musiche: Dario Marianelli; Costumi: Alexis Forte, Ruth Myers; Trucco: Jan Sewell, Arjen Tuiten; Produttori: Jason Reitman, Jason Blum; Casa di produzione: BRON Studios, Columbia Pictures, Ghost Corps, Right of Way Films, Sony Pictures Entertainment, The Montecito Picture Company, Blumhouse Productions.
Ghostbusters -Minaccia glaciale, la trama
La famiglia Spengler si è trasferita dall’Oklahoma a New York, stabilendosi nella leggendaria caserma dei pompieri, dove ora si dedicano a catturare fantasmi a tempo pieno. Durante una missione per le strade di New York, gli Spengler attirano l’ira del sindaco, che vieta a Phoebe Spengler (McKenna Grace) di continuare a lavorare come cacciatrice di fantasmi a causa della sua minore età.
Nel frattempo, al negozio di stranezze di Ray Stantz (Dan Aykroyd), compare un uomo desideroso di vendere antichi manufatti ereditati dalla nonna. L’attenzione di Ray è attratta da una sfera misteriosa, che sembra congelare tutto ciò che tocca. Qualcosa di oscuro e spaventoso risiede al suo interno.
I vecchi e nuovi Ghostbusters dovranno unire le forze per affrontare questa nuova minaccia ed evitare che l’intera città venga congelata.
I nuovi Ghostbusters
A quarant’anni esatti dal primo film esce il quinto capitolo – quarto considerando solo quelli canonici -della saga. Il secondo a distanza di tre anni dal ravvio del franchise con Ghostbusters Legacy, e il passaggio di consegne da padre (Ivan Reitman, regista dei due film degli anni 80) a figlio (Jason Reitman regista di Juno e Tra le nuvole). In questo caso Jason Reitman, a differenza di Ghostbusters Legacy dove aveva curato anche la regia, mantiene solo il ruolo di cosceneggiatore e produttore della pellicola. La direzione è affidata a Gil Kenan, coautore del primo capitolo reboot.
Se a Ghostbusters Legacy era riuscito piuttosto bene il mischiare e contaminare nuovi elementi con quelli dei vecchi film – sicuramente una nuova e inusuale ambientazione aveva aiutato – non si può dire altrettanto di Ghostbusters – Minaccia Fantasma, dove i rimandi ai film originali e le citazioni diventano veramente troppe.
Il film parte bene, la prima sequenza è adrenalinica, vedere sfrecciare la vecchia Ecto – 1 tra le strade di New York è un tuffo al cuore. Ma per il resto tutta la prima parte fatica a ingranare. A causa dei troppi personaggi la storia principale si disperde in diverse sottotrame inutili e mal sviluppate.
Gran parte del film è incentrato sul personaggio di Phoebe Spengler – vera e propria protagonista della pellicola e unica in grado di raccogliere la pesante eredità del nonno – in una sorta di coming of age alimentato da un’amicizia ultraterrena.
Non viene in alcun modo sfruttato il talento comico di Paul Rudd, le sue battute sono al limite del cringe, e ai fini della storia c’è o non c’è, non cambierebbe nulla per la trama.
La gemma della pellicola è Kumail Nanjian (The Big Sick, Silicon Valley) che confeziona una nuova grande interpretazione. Il suo è nettamente il personaggio più divertente e quasi l’unico in grado di strapparmi più di una risata.
Quasi ma non il solo, infatti il film si fa più interessante nei momenti in cui appare la vecchia guardia, i ghostbusters originali. Su tutti il solo e unico Peter Venkman interpretato, come sempre, da Bill Murray. Dall’espressione perennemente svogliata si capisce che l’attore non vorrebbe trovarsi lì, ma nonostante questo gli bastano tre battute e due facce delle sue per prendersi completamente la scena e oscurare tutti gli altri.
Certo il fatto che il film funzioni maggiormente nei momenti in cui ci sono i vecchi personaggi non è proprio una grande notizia per chi vorrebbe continuare il franchise. Ghostbusters – Minaccia fantasma, grazie anche al lavoro iniziato nel precedente film, sarebbe dovuto essere il definitivo passaggio di testimone da una vecchia generazione di acchiappafantasmi a una nuova. E invece l’intera storia risulta ancora totalmente dipendente dai personaggi interpretati da Dan Aykroyd, Bill Murray, Ernie Hudson e Annie Potts, finalmente anche lei con indossa una tuta e uno zaino protonico.
L’ultima parte del film migliora, il ritmo finalmente si fa più intenso, l’azione la fa da padrone e vedere i Ghostbusters tentare di salvare di nuovo il mondo è sempre uno spettacolo. Anche il cattivo risulta piuttosto interessante, uno dei più temibili dell’intera saga, il problema è che non viene per nulla approfondito, la sua stessa entrata in scena avviene troppo tardi.
Gli aspetti più positivi del film sono legati alla colonna sonora, decisamente in stile Ghostbusters, composta dall’italiano Dario Marianelli e agli effetti speciali spettacolari e travolgenti.
Il futuro dei franchise
Che Hollywood abbia sempre amato gli anni 80 è una cosa risaputa, ma in questi ultimi anni i nuovi film che riprendono le vecchie saghe appartenenti a quel decennio sono decisamente aumentati. Con fortune molto alterne. Hanno provato, nel corso degli anni, a rivitalizzare la saga di Terminator, ma non si è mai riusciti a raggiungere la popolarità dei primi lavori, nemmeno attraverso l’aiuto di James Cameron. Anche l’ultimo Indiana Jones non ha ottenuto il successo sperato.
L’unico che è riuscito a ottenere grandissimi incassi al box office e ottime recensioni da parte della critica è il sequel di Top Gun. Questo perché gli autori sono riusciti a sviluppare una nuova storia, che strizzi l’occhio al film del passato, ma sappia anche reggersi sulle proprie gambe, una nuova trama, indipendente. Ghostbusters – Minaccia glaciale non riesce a farlo, almeno non del tutto, e sicuramente in maniera minore rispetto al capitolo precedente.