Franco Battiato ha significato e significherà sempre tanto per l’Italia. La sua morte non è solo la perdita di un uomo, ma della coscienza, dei pensieri, del talento di chi ha fatto della sua vita un’arte, di chi era oltre le cose terrene e abbracciava una spiritualità che lo conduceva a stadi alti di contatto quello che si trova al di là del mondo. Amava la musica ed ha cantato incessantemente, sperimentando senza sosta cosa nuove, amava l’arte e ha dipinto, “nella pittura vedo tutti i miei difetti” diceva e non si dichiarava mai un artista, ma solo un uomo che dipinge.
Franco Battiato amava anche il cinema, è cresciuto in una casa che affacciava su un cinema all’aperto e, avendo la possibilità di guardare film praticamente in ogni ora del giorno, ha dichiarato di sentire e vedere le immagini filmiche fino a comprendere il linguaggio cinematografico e a fargli sperimentare questo campo. Infatti ha lavorato con registi come Alejandro Jodorowski e Nanni Moretti.
La sua esperienza in realtà inizia con il teatro quando ebbe un ruolo nell’opera teatrale Molto rumore per nulla di William Shakespeare, nel 1973 poi farà la sua prima apparizione in un film di Corrado Farina, ma in fase di post produzione la sua parte venne quasi eliminata.
Nel 1979 Battiato inizia la sua sperimentazione in campo cinematografico come regista, iniziando a dirigere i suoi videoclip, ma il vero e proprio esordio si avrà nel 2003 quando scrive le musiche e dirige Perdutoamor, il suo primo film di stampo autobiografico in cui si svolgono tre diverse fasi della vita di Ettore, il protagonista. Il film fu molto apprezzato dalla critica e Battiato vinse anche il Nastro d’Argento al miglior regista esordiente.
Due anni dopo Perdutoamor, Franco Battiato dirige Musikanten, distribuito nel 2006. Anche in questo caso racconta la vita di un uomo, quella del grande compositore tedesco Ludwig van Beethoven e i suoi ultimi quattro anni di vita. Beethoven è interpretato dal regista Alejandro Jodorowski.
Jodorowski lavorerà con Battiato anche per il suo terzo film Niente è come sembra, presentato nel 2007 al Festival internazionale del film di Roma. Niente è come sembra è una commedia in cui si svolge la crisi matrimoniale e le successive esperienze del professore Giulio Varga (interpretato da Giulio Brogi) fino a che riflette la condizione di miseria dell’uomo, schiavo delle sui impulsi e delle sue passioni. Nello stesso anno il cantautore entra nel genere documentaristico dirigendo La sua figura, incentrato sulla vita di Giuni Russo.
Nel 2013 Franco Battiato ritorna alla biografia, probabilmente il genere da lui prediletto, con Hangel – viaggio nel regno del ritorno, dedicato alla vita del compositore tedesco Georg Friedrich Händel, il lavoro dietro questo film conta lo studio minuzioso ed attento di tutte le opere del compositore e la lettura di quasi cento libri.
L’ultima opera da regista risale al 2014 con Attraversando il Bardo, un documentario che presenta uno sguardo sull’aldilà, riflettendo sul tema della morte in Oriente ed Occidente.
Franco Battiato: Colonna sonora di tanti film
Oltre ad aver avuto una carriera da regista, Franco Battiato è stato anche autore di diverse colonne sonore. I primi film a cui lavora come compositore sono Una vita scellerata di Giacomo Battiato e Il giorno di San Sebastiano.
Innamorato della sua musica, tra i tanti, troviamo il regista Nanni Moretti che ha impresso i brani di Battiato in film come Bianca ( con Scalo a grado), La messa è finita (con I treni di Tozeur) e Palombella Rossa (con il capolavoro E ti vengo a cercare).
Interessante è la scelta di Alfonso Cuarón che nel 2006 utilizza la versione di Battiato di Ruby Tuesday dei Rolling Stones, dichiarando esplicitamente di preferirla alla versione originale della band britannica. Infine nel 2017 Luca Guadagnino sceglie Radio Varsavia nella colonna sonora di Chiamami col tuo nome e Carlo Verdone sceglie il classico La stagione dell’amore per il suo film Benedetta Follia del 2018.
Franco Battiato ha saputo spaziare in numerosi campi, ha collaborato con le più disparate personalità cinematografiche e ha fatto della sua vita un continuo crescendo nella scoperta di cose nuove, lasciando a noi italiani non solo un’inarrivabile eredità, ma anche la possibilità di riscattare la cultura italiana che tocca picchi di splendore grazie alla sua immensa personalità.