forwarder adam corto

Forwarder Adam, un corto dalle varie interpretazioni

Una piccola produzione indipendente, un corto da interpretare: Forwarder Adam

Dopo il nostro redattore di cinema Alexander e il suo RS Ricerche Speciali, anche la nostra Xenia, che si occupa della grafica di iCrewPlay, ha voluto sottoporre al nostro “giudizio” Forwarder Adam, un corto al quale ha partecipato, della durata di poco meno di dieci minuti. Premetto di non aver letto la trama prima della visione per non influenzare le mie impressioni, lasciando così la mente libera, pronta a cogliere qualsiasi messaggio Forwarder Adam mi avesse voluto trasmettere. Consiglio anche a te di fare altrettanto, in modo da poterti fare anche tu una tua personale impressione.

Come hai visto, il corto non ha dialoghi, solo la musica accompagna le azioni di Adam, che vive una routine quotidiana piuttosto monotona che inizia scandita dal trillo della sveglia mattutina. Due cose saltano agli occhi, anche se inizialmente possono apparire due abitudini “inquietanti”; il giovane osserva il mondo fuori dalla finestra con un binocolo e tiene sempre con sé una polaroid raffigurante una ragazza dal volto sorridente. Quando Adam esce di casa non può fare a meno di notare, con evidente disappunto, che le persone che incontra non sorridono mai e, nella maggior parte dei casi, nemmeno alzano la testa per guardarsi, perse nel loro mondo interiore. In realtà anche lui ha un piccolo pensiero che lo affligge: l’appuntamento che lo attende quel sabato con la ragazza mora riprodotta nella foto a cui vuole portare un regalo. Finalmente il giorno tanto atteso arriva e Adam si reca al suo incontro, trova la donna ad attenderlo, e le dona subito ciò che aveva pensato per lei: un binocolo e una sciarpa che le avvolge al collo, proprio come lui è solito portarla; dopo un attimo di indecisione, la giovane accetta i doni con un grande sorriso, prima di iniziare con lui ad osservare il mondo attraverso quelle due lenti.

La mia interpretazione di Forwarder Adam forse ha ben poco a vedere con la trama ufficiale e che trovi alla fine dell’articolo, ma ho sempre pensato che lo scopo dei corti fosse sì dare un messaggio chiaro e definito, ma anche dare allo spettatore la possibilità di farsi una propria idea su ciò che ha visto, collegando in maniera personale i piccoli dettagli che vengono via via mostrati. Una vecchia e rumorosa sveglia che ogni mattina ci riporta quasi con violenza alla realtà, alla vita e alla monotona routine che ci attende. Città popolate da persone perse nella propria mente, nei propri problemi, nel proprio angolo di mondo in cui si sentono tranquille ma che le allontana dagli altri, oppure perse in una realtà virtuale in cui vivono senza una precisa identità, facendo apparire l’essere umano sempre più distante dai suoi stessi simili. La ricerca di un qualcosa, un amore, un sorriso, una condivisione, qualcosa che possa farci affrontare questo mondo facendoci sentire un po’ meno soli, rendendoci la vita più leggera, più colorata, un qualcosa che ci faccia vedere l’infelicità che affligge la realtà, che la permea, lontana, quasi come osservata attraverso le lenti di un binocolo.

Forwarder Adam

With Marco del Ben & Nancy Waves

Original Score by Lorenzo Buttà, Randy Richards
Edited by Randy Richards, Xenia Rilande
Cinematography by Randy Richards
Story by Randy Richards
Adapted for the screen by Randy Richards, Xenia Rilande
Produced by Lorenzo Buttà, Randy Richards, Xenia Rilande

Written & Directed by Randy Richards

La trama:
La vita quotidiana di Adam è rappresentata da alcune piccole routine, fino a quando qualcosa non le rompe: un dono, un piccolo dono. Ha solo tre giorni per trovare l’oggetto perfetto prima dell’appuntamento con una ragazza ritratta su di una polaroid. La ricerca di Adam sembra piuttosto difficile, ma deve anche affrontare la società fredda ed inquietante che lo circonda.

E la tua impressione su Forwarder Adam qual è? Parlamene nei commenti!

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