“Everybody lies, as Everybody dies (Tutti mentono, esattamente come tutti muoiono)”
Titolo originale: House M.D.
Genere: Medical Drama.
Stagioni: 8 (177 episodi).
Lingua originale: American English.
Questa serie televisiva americana, prodotta dalla Heel & Toe Productions, in associazione con Bad Hat Harry Productions e NBC Universal Television per la rete televisiva Fox è andata in onda dal 2004 al 2012, raccogliendo un consenso di critica e pubblico unanime ed evidenziando sul piano culturale un impatto senza precedenti. Le tematiche affrontate negli episodi hanno generato dibattiti su etica, religione, filosofia e numerosi saggi sono stati scritti per approfondirne il significato (consiglio ai lettori La filosofia del Dr. House. Etica, logica ed epistemologia di un eroe televisivo).
Hugh Laurie-Gregory House, direttore del reparto di diagnostica del prestigioso Princeton Plainsboro Teaching Hospital,è tutto fuorché quello che ci si aspetterebbe da un medico. Insensibile, sgradevole e misantropo, irride l’autorità e vede il lavoro come un nemico personale. Rifiuta decine di casi all’anno, occupandosi solo di quelli che destano il suo interesse, per un motivo o per l’altro, puzzle indecifrabili davanti ai quali solitamente tutti gli altri medici del paese si sono arresi, impotenti. Zoppo a causa di un intervento mal riuscito, sfrutta la propria disabilità per imbottirsi di oppiacei e per quanto possibile rifiuta il contatto con i pazienti, ritenendo inutili l’interazione sociale e l’umana empatia, affidando alla sua equipe il compito di visitarli e di sottoporli ad esami clinici.
Egli infatti si ritiene in grado di curarli a partire da semplici strumenti tecnici. Quando questi non bastano non si fa scrupolo ad invadere la loro privacy con metodi perfino illegali, a scoprirne vizi e virtù, smontandone le bugie (“Tutti mentono“), divertendosi a giudicarli, in realtà notando piccoli particolari del loro stile di vita o della loro personalità che, apparentemente insignificanti, lo conducano alla soluzione del caso.
https://youtu.be/g7AfxO1i8B4
A temperarne per quanto possibile il carattere, tollerandone le stranezze e le tendenze autodistruttive, c’è l’amministratore delegato dell’ ospedale, la dottoressa Lisa Cuddy (Lisa Edelstein). Quarantenne, prototipo della donna in carriera, specializzata in endocrinologia ha tuttavia scelto di dedicarsi all’amministrazione. Il suo desiderio di maternità, frustrato più volte, viene esaudito nella quinta stagione, in cui riesce ad adottare una neonata, figlia di una paziente deceduta nel suo ospedale. Grazie al suo temperamento e al sex appeal è l’unica che riesca a tenere testa ad House nelle discussioni, vedendosela con le battute sessiste e l’insopportabile logica di quest’ultimo, da cui è attratta nonostante riesca a ferirla in più di un’occasione.
A fare da coscienza a questo bel tipo, oltre alla Cuddy, il suo migliore amico, James Wilson (Robert Sean Leonard), eminente oncologo. Accomodante, rassicurante e benevolo, dotato quindi di una personalità apparentemente agli antipodi di quella del misantropo diagnosta, Wilson è per House quello che per Sherlock Holmes è Watson: riesce ad aprirgli la mente, suscitare idee improvvise e risolutive, spesso venendo semplicemente usato come specchio dei pensieri del genio.
La Trama
Senza voler svelare troppo, la struttura della serie è schematica: si parte da una vicenda, all’interno della quale all’improvviso una persona si sente male e arriva in ospedale. Da lì House e la sua squadra iniziano l’investigazione e discutono la diagnosi usando il metodo socratico e andando per esclusione. Dopo tortuose peripezie, giungono infine a risolvere l’enigma, ma spesso guarire il corpo non riesce a risolvere i veri problemi che affliggono la vita dei pazienti.
L’antagonista principale è la malattia, da sconfiggere ad ogni costo. Il pessimismo e la lotta col dolore fisico sono il tema centrale della serie. Sono questi i motori del genio diagnostico di House? Senza i suoi eccessi,dettati da una vita infelice, il genio resterebbe tale?Inizialmente la produzione riteneva che la presenza di un nemico così evanescente non fosse sufficiente ad avvincere gli spettatori e impose a David Shore di inserire degli antagonisti “veri” chiaramente riconoscibili: il cinico miliardario Vogler, che vede il nostro dottore come un pericolo per l’ospedale nel quale intende investire in nome del profitto e il detective Tritter, un poliziotto che lo considera un pericolo pubblico a causa del disprezzo per le regole e del suo abuso di antidolorifici: entrambi però durano poco. Alla fine della quinta stagione House, ormai schiavo del Vicodin, antidolorifico oppiaceo di cui abusa senza ritegno fino a provocarsi allucinazioni, si rinchiude volontariamente in una clinica privata che lo aiuti a disintossicarsi.
Nella sesta stagione, liberatosi dalle sue dipendenze il nostro protagonista vorrebbe finalmente iniziare una relazione con la Cuddy ed essere felice. I suoi demoni e la morte, con cui entra spesso in contatto, i fallimenti e la coscienza di non poter salvare tutti, men che meno se stesso dalla sofferenza fisica e psicologica che lo dilania, lo conducono di nuovo sull’orlo dell’ autodistruzione fino al momento in cui è proprio la donna amata a salvarlo, dichiarandosi in una drammatica scena finale.
Questa sarebbe una conclusione perfetta, se non fosse che il successo planetario impone di continuare la storia. “What now?” è il titolo della prima puntata della settima stagione. E ora? Cosa chiedere in più? L’attenzione verte sugli equilibri di coppia nella relazione tra House e Cuddy. Felicità o genialità? Il dilemma si ripropone, ma per mantenere alto l’interesse i casi clinici sono sempre più improbabili e conducono ad un esito clamoroso e tutt’altro che lieto: House finisce in galera.
Di queste ultime due stagioni i momenti migliori sono quelli in cui si sviluppa il rapporto tra House e Tredici (soprannome della dottoressa Hadley). I due, condannati entrambi a soffrire da una condizione irreversibile (l’uno per la sua gamba, l’altra a causa del morbo di Huntington, una malattia incurabile) hanno uno strana amicizia,fatta di complicità e comprensione reciproca. House, per darle la possibilità di vivere i suoi ultimi anni serenamente,la licenzia: non vuole per lei la stessa esistenza di solitudine e dolore cui si sente destinato lui a causa del proprio.
Nell’ottava e ultima stagione la Cuddy si è dimessa e il ruolo di amministratore dell’ ospedale è finito a Foreman, che lo fa uscire di prigione. Tornato ad esercitare con un budget ridotto e una cavigliera elettronica, piano piano House riesce a ricostituire il team che ha due nuovi volti, quello della giovane Park (Charlyne Yi), finita in disgrazia per aver reagito violentemente a una molestia sessuale di un superiore e Jessica Adams (Odette Annable),conosciuta in carcere,oltre a Chase e Taub, convinti a tornare all’ ovile. Nelle ultime puntate Wilson scopre di avere il cancro: House prova a guarirlo ma non ci riesce e il suo fallimento lo sconvolge. In un edificio in fiamme, dove lo ha portato il suo ultimo caso, ripercorre la propria vita e affronta le sue paure,che gli compaiono coi volti delle persone che lo hanno amato. Sarà questa la fine di Gregory House?
La Squadra
Un uomo del genere è difficile da accettare, figuriamoci averlo come capo…è la prova cui viene sottoposta la sua equipe di diagnostica, composta da un neurologo di colore, Eric Foreman (Omar Epps), un esperto di terapia intensiva e chirurgia d’urgenza australiano e belloccio, Robert Chase (Jesse Spencer) e un’attraente immunologa dal temperamento insospettabile, la dottoressa Allison Cameron (Jennifer Morrison, che ricorderete anche come protagonista della serie Once upon a Time). Assunti personalmente da House,ciascuno dei tre, diversi tra loro per estrazione sociale, esperienza e specializzazione rappresenta un enigma – che è anche il motivo principale per cui sono stati scelti – da risolvere, perché a suo modo ognuno nasconde un segreto, che viene svelato, puntata dopo puntata, nel corso della serie. Foreman ha un passato giovanile di scassinatore e ladro d’auto, da cui è riuscito a riscattarsi grazie al duro lavoro che gli ha permesso di conseguire la laurea e il dottorato presso la prestigiosa Johns Hopkins University da primo del suo corso; Chase è il raccomandatissimo rampollo di un reumatologo di fama internazionale, che ha preferito allontanarsi dalle orme paterne, per costruire altrove il proprio successo mentre Cameron è la persona con l’etica più adamantina e l’animo più compassionevole: viene scelta da House, oltre che per contrasto anche per aver sposato un uomo in fin di vita per un male incurabile, esperienza questa che ha suscitato in lei la vocazione alla medicina. Alla fine della terza stagione Chase viene licenziato, Foreman e Cameron si dimettono.
Comincia il casting per riunire il nuovo team. In senso letterale perché House convoca in un’aula universitaria 40 canditati, che accettano di lavorare gratuitamente nella speranza di un’assunzione (a questo proposito David Shore, creatore della serie, ammise che lui e gli sceneggiatori erano talmente indecisi sulla composizione della nuova squadra, da eliminare per votazione un candidato dopo ogni puntata, restringendo progressivamente la rosa). Alla fine della selezione durissima, in cui gli aspiranti vengono vessati da House con le richieste più strane, restano in tre: Chris Taub (Peter Jacobson) ex chirurgo plastico di grido con tendenze all’adulterio,Lawrence Kutner (Kal Penn, che lascerà improvvisamente la parte per un lavoro alla Casa Bianca, sotto l’amministrazione Obama) brillante medico di origine indiana e la spericolata e provocante Remy Hadley (Olivia Wilde), rosa dal dubbio di poter sviluppare l’ ereditaria malattia di Huntington che le ha portato via la madre. A quest’eterogeneo terzetto viene affiancato, nel ruolo di supervisore di House voluto dalla Cuddy il redivivo Foreman, tornato dopo essere stato licenziato per insubordinazione e indisciplina dall’ospedale che lo aveva assunto dopo le sue dimissioni dal ruolo di assistente di House nella stagione precedente. Allo stesso tempo Cameron e Chase, che hanno intanto iniziato una relazione stabile, tornano al Princeton Plainsboro, l’una come medico di pronto soccorso e l’altro come chirurgo, venendo sovente coinvolti, a volte loro malgrado, nelle diagnosi. Personaggio ricorrente è Amber Volakis (Anne Dudek) che, dopo aver fallito la selezione, assumerà un ruolo importante nella serie, prima come fidanzata di Wilson nella quarta stagione e poi come allucinazione di House nella successiva.
Il Commento
Il genere Medical è stato l’apripista delle moderne serie tv. E.R.- Medici in prima linea ha conquistato milioni di telespettatori, lanciando nel firmamento delle stelle hollywoodiane George Clooney ed è durato quasi vent’anni. Dopo General Hospital è arrivato il carismatico Dottor House, seguito nel 2005 dalla creatura di Shonda Rhimes, Grey’s Anatomy, in grado di rigenerarsi ogni volta che sembra poter giungere ad una conclusione, fra tragiche morti, catastrofi naturali e una serie di disavventure tale da far apparire Giobbe un fortunello (la storia è ancora in corso ed è appena stata rinnovata per un’altra stagione).
Tra queste credo di aver lasciato trasparire la mia preferenza per House: cerebrale, profonda e in grado di non annoiare mai, pur senza effetti speciali clamorosi. Dotata di dialoghi graffianti e di una colonna sonora fantastica, a partire dalla sigla di aperura, Teardrop dei Massive Attack (sopra in una versione acustica di Josè Gonzales), guardandola ritroverete anche alcuni tra i migliori pezzi del rock anni ’70 e ’80 (The Who, Rolling Stones, Guns n’ Roses). Questa serie prodotta da Bryan Singer è per me la migliore del genere, un capolavoro che mi ha tenuto incollato allo schermo per 8 anni. Voto 9 su 10.