La tecnica utilizzata per sostituire i volti di celebrità dello spettacolo (e non solo) prende sempre più piede e ogni tanto ne esce qualche piccolo capolavoro
Ricordi Face/Off – Due facce di un assassino? Se non lo conosci, si tratta di un film uscito nel 1997 diretto da John Woo (Mission: Impossible II), con protagonisti John Travolta e Nicolas Cage. La vicenda vede il tentativo di un agente dell’FBI di fermare un terrorista deciso a distruggere la città di Los Angeles. Per poterlo fare, si sottopone ad un rivoluzionario intervento chirurgico in cui la sua faccia viene sostituita con quella del terrorista stesso, in coma a causa di un incidente, in modo tale da poter avere accesso ad informazioni altrimenti impossibili da ottenere. Le cose si complicano quando il suo nemico, risvegliandosi, ordina di farsi impiantare chirurgicamente il volto dell’agente. Ecco, probabilmente non siamo ancora a questi livelli, ma la tecnica del deepfake, che sta ottenendo sempre più piede, ci avvicina molto a interventi di questo tipo, seppur solamente digitali.
Nel giro di pochi mesi si sono diffusi in rete video sempre più realistici in cui scene tratte da film davvero celebri, come Shining di Stanley Kubrick o Terminator 2 di James Cameron, interpretati però da Jim Carrey, anzichè Jack Nicholson o Sylvester Stallone anzichè Arnold Schwarzenegger e il risultato è davvero strabiliante, al punto che, se non fosse per la voce, che naturalmente rimane la stessa, si faticherebbe a capire che si tratta di una rielaborazione digitale.
Il deepfake è una tecnica di rielaborazione grafica basata su un algoritmo ad intelligenza artificiale. In pratica, una volta impostato il soggetto su cui si vuole inserire il nuovo volto, e il viso dell’attore che lo sostituirà, l’algoritmo analizza i movimenti del volto, i lineamenti, i movimenti delle labbra e degli occhi e, ricercando in maniera massiva tra le migliaia di immagini presenti su internet, ricostruisce le immagini del nuovo attore, eseguendo poi un montaggio sulla faccia del protagonista originale. Combinato con un buon livello di conoscenza di elaborazione in computer grafica, che consente di correggere eventuali difetti che il motore di elaborazione non è stato in grado di coprire, si ottengono dei risultati davvero incredibili. In particolar modo il video che vede Jim Carrey, nel ruolo del protagonista Jack Torrance in Shining ha contribuito a far conoscere il fenomeno al mondo intero, grazie all’accuratezza con cui le immagini sono state ricreate.
Ma online si trovano svariati esempi di deepfake. Alcune scene anche molto brevi, seppure goliardiche e fatte per divertire, danno un’idea di cosa possa fare questa tecnica. E’ possibile ritrovare quindi alcune scene in cui l’intera Compagnia dell’Anello de Il Signore degli Anelli (ad eccezione di Gandalf) è impersonata da Nicolas Cage, oppure si può ritrovare la scena della giovane principessa Leila di Star Wars, inserita in Rogue One: A Star Wars Story, ricreata però al computer con deepfake, anzichè in computer grafica come è stato invece fatto dalla Disney e il confronto è davvero incredibile. Tra le ultime “provocazioni” più divertenti, c’è anche il trailer di Spider-Man: Far From Home, con il volto di Tobey Maguire al posto di quello di Tom Holland. Ricordiamo, per chi non lo sapesse, che Maguire è stato Spider-Man nella saga creata da Sam Raimi tra il 2002 e il 2007.
Ci sono anche alcuni casi in cui un attore cambia volto “in corsa”. Ne è un esempio Bill Hader, attore comico (ma non solo, dato che sarà nel cast dell’attesissima seconda parte di IT in uscita il prossimo 5 settembre) e imitatore che, intervistato da David Letterman per la sua partecipazione a Tropic Thunder di Ben Stiller, nel 2008, ha risposto alle domande inserendo anche delle brevi imitazioni di Tom Cruise e Seth Rogen. Nel video si può vedere come il volto di Hader, diventi letteramente quello di Cruise e di Rogen, durante le imitazioni, per poi tornare alla normalità quando l’attore non sta imitando e anche questo caso il risultato è assolutamente sbalorditivo.
Purtroppo, per quanto divertente, il sistema, accessibile a chiunque abbia un minimo di dimestichezza con l’elaborazione delle immagini e un computer sufficientemente potente, può essere utilizzato anche per scopi meno nobili del semplice intrattenimento. Non sarebbe la prima volta infatti che proprio grazie al deepfake, vengono generate fake news, o, peggio ancora, il sistema venga utilizzato per il cosiddetto “revenge porn” che nel tempo ha causato alle vittime seri problemi psicologici e addirittura il suicidio.
Sperando che venga utilizzato in futuro solo per divertire, il deepfake è un’altra magia tecnologica che porta il mondo del cinema e degli show televisivi ad un livello davvero alto, non sempre morale, ma davvero stupefacente.