Città Novecento potrebbe celarsi tra i racconti dei nonni che raccontano le favole di un tempo che non c’è più e che ad immaginarlo non lo si crede possibile che sia esistito, eppure è così. Abbiamo visto per voi un Alessandro Haber nella veste di narratore ed in un mescolante fraseggio di spezzoni ci riporta indietro nel tempo per dar vita ad un documentario davvero emozionante e particolare per scoprire le origini industriali di un piccolo borgo diventato poi una città.
Cosa si racconta in Città Novecento?
Per capire nel profondo cosa è accaduto e perché sia stato presentato alla rassegna Riflessi della Festa del Cinema di Roma 2021 bisogna tornare indietro nel 2018 quando la città di Colleferro viene nominata capitale della cultura del Lazio. Da lì, il progetto si sviluppò grazie al sindaco che ricorda così il momento della nascita di Città Novecento:
Quando nel 2018 vincemmo il titolo di Città della Cultura Lazio, nessuno ci credeva davvero che Colleferro potesse essere a pieno titolo Città della Cultura. Questa idea, questo film è nato proprio da lì, proprio nel 2018, ed oggi è realtà.
Lo stesso sindaco fa delle affermazioni, che mi trovano d’accordo come anche te credo:
Talvolta il ’900, forse per vicinanza con il nostro presente, ci appare non all’altezza di essere rappresentato. Eppure noi siamo Città del Novecento. Siamo Città di Fondazione, l’unica nel Lazio nata con vocazione industriale, ed abbiamo una grande storia da raccontare.
Perché dovresti vedere Città Novecento?
Se fosse un film non dovrei dirti come va a finire la storia ed anche se non c’è un finale n Città Novecento, in realtà voglio cercare di farti incuriosire dicendoti che la città di Colleferro fino al 1910 non esisteva. Incredibile vero che sia stata nominata città della cultura nel 2018?
Il documentario ti porterà a viaggiare lungo dei binari particolari che sono paralleli con la storia della nazione attraversando le guerre mondiali fino ad arrivare alle autostrade e con lo sguardo all’insù…
… se vedrai fino alla fine capirai perché. Intanto ti lascio al trailer.
Dedicato ad Antonio Pennacchi, il documentario parla proprio di una voglia di progredire dello stato italiano ed in questo caso con la fabbrica Bombrini-Parodi-Delfino che dà un nuovo volto al villaggio operaio ma grazie ad uno dei più grandi architetti/ingegneri, Riccardo Morandi, il villaggio si trasformerà nella città che viene definita città fondata.
Archetipo della Città di Fondazione del Novecento. Oltre un secolo di progresso e sviluppo, raccontato da Alessandro Haber attraverso la fiction ambientata in una fabbrica e il suo centro abitato, dal Villaggio Operaio liberty, al piano di Riccardo Morandi, l’evoluzione urbanistica e sociale dalla città razionalista degli anni Trenta, fino alla Città Aziendale del dopoguerra. Un viaggio tra il lavoro e l’innovazione tecnologica di una comunità che ha saputo rigenerarsi aprendosi al futuro, fino a diventare la prossima Capitale Europea dello Spazio.
Viene preso ad esempio Colleferro ma la visione del regista Dario Biello vuol porre l’accento sull’industrializzazione ma anche sulla capacità di organizzarsi dei grandi imprenditori come Leopoldo Parodi Delfino e Giovanni Bombrini nel 1912 o come il grande Olivetti ad Ivrea che fu lungimirante a creare un villaggio vicino la fabbrica evitando che i lavoratori non potessero stare lontani dalla famiglia con scuole, dottori vicino.