Christopher Nolan ha finalmente trionfato ai premi oscar. Oppenheimer, come già preventivato da molti, ha sbancato gli oscar 2024.
Certo non è stata una sorpresa per nessuno, era una vittoria già annunciata – d’altronde aveva già vinto tutti i premi precedenti, come Golden Globes, BAFTA e SAG – ma non per questo il suo successo ha meno valore.
Dopo anni di nomination e vittorie sfiorate Christopher Nolan è riuscito ad aggiudicarsi l’oscar alla miglior regia e al miglior film – in totale Oppenheimer ha ricevuto sette premi oscar -.
Vediamo nel dettaglio la personale, e ribadisco personale, classifica dei suoi film. Partendo dal peggiore e arrivando al migliore.
La classifica dei film di Christopher Nolan
12. Tenet (2020)
Tutti crediamo che entreremmo nell’edificio in fiamme, ma finché non sentiamo quel calore non possiamo saperlo. Tu sì.
L’ultimo posto è per Tenet, e non poteva essere altrimenti. Il meno riuscito dei suoi lavori.
Tenet è un film estremamente ambizioso – fin troppo – e visivamente mozzafiato, come spesso accade con le opere di Nolan. Il problema sta nella trama. L’autore stesso fa dire a uno dei suoi personaggi una frase diventata il simbolo del film: “Non cercare di capirlo. Sentilo”
La trama di Tenet è estremamente complessa e seguirla risulta difficile. I concetti di inversione temporale risultano confusi e frustranti portando a una perdita di coinvolgimento emotivo.
Nonostante l’ottimo cast, composto da attori del calibro di John David Washington e Robert Pattinson, alcuni personaggi non sono stati sviluppati in modo sufficiente, apparendo più come archetipi che come individui a tutto tondo.
11. Insomnia (2002)
Per me questo è il momento peggiore della notte. Troppo tardi per ieri, troppo presto per domani.
Insomnia è l’unico film dove Nolan firma solo la regia senza scrivere la sceneggiatura. E a mio avviso si vede.
Remake dell’omonimo nordic noir del 1997, Insomnia è un thriller interessante, molto classico, senza troppe pretese. Costruito tutto su i due personaggi principali: il poliziotto – interpretato da un ottimo Al Pacino – e l’assassino – un Robin Williams inedito e inquietante -.
Rimane comunque un film molto importante per la carriera del regista. Il suo primo lavoro con un grosso budget e l’inizio della collaborazione con la Warner Bros..
10. Following (1998)
Io da un po’ di tempo me ne stavo per conto mio, ero diventato un tipo solitario, annoiato, non avevo niente da fare tutto il giorno e così ho cominciato a pedinare…
Following è il primo film di Christopher Nolan, girato a ventott’anni con un budget molto ridotto.
È la storia di uno scrittore in crisi creativa, che segue delle persone in strada in cerca d’ispirazione. Iniziando a seguire un ladro finisce in situazioni sempre più pericolose e drammatiche.
Il film è piuttosto acerbo, ma nonostante questo si intravedono diversi elementi interessanti che riemergeranno nei lungometraggi successivi e che diventeranno elementi cardine dello stile dell’autore, come una narrativa non lineare e il frequente uso di colpi scena.
9. Il cavaliere oscuro – Il ritorno (2012)
Quando Gotham sarà in cenere, avrai il mio permesso di morire.
Il cavaliere oscuro – Il ritorno è l’ultimo capitolo della trilogia di Nolan dedicata a Batman. Questo film ha un unico grande problema: è arrivato dopo Il cavaliere oscuro. Il secondo capitolo è riuscito a raggiungere vette talmente alte che nessun film avrebbe potuto reggere il confronto. Messo in relazione invece con gli altri cinecomic – soprattutto rapportandolo con quegli usciti in questi ultimi anni – rimane un ottimo film, tra i migliori del genere.
Nel suo capitolo finale Nolan torna su binari molto classici rappresentando un canonico viaggio dell’eroe, fatto di sfide, sconfitte e definitive rivalse. Per quanto il Bane di Tom Hardy sia apprezzabile, non è in grado di reggere il confronto con la follia anarchica del Joker di Heat Ledger.
8. Dunkirk (2017)
Combatteremo sulle spiagge, sulle piste di atterraggio. Non ci arrenderemo mai.
Un film sull’evacuazione di Dunkerque ossessionava Nolan fin dagli anni ’90, ma aveva deciso di metterlo da parte per dedicarsi ad altri progetti, anche a causa dei costi di produzione – il regista inglese cerca di ricorrere il meno possibile alla computer grafica preferendo usare effetti speciali reali -.
La storia è divisa in tre filoni separati. Ognuno con il proprio spazio (terra, acqua e cielo) e con il proprio tempo (una settimana, un giorno, un’ora).
In Dunkirk il lato estetico prende sicuramente il sopravvento, Nolan voleva addirittura girarlo senza sceneggiatura – per fortuna ci ha pensato la moglie a farlo desistere -. I dialoghi sono ridotti al minimo è palese che ciò che interessa al regista è far immergere visivamente lo spettatore dentro al conflitto, dentro alla disperazione e alla confusione, fargli provare l’angoscia che hanno provato quegli uomini.
7. Batman Begins (2005)
Perché i pipistrelli signor Wayne?
Perché mi fanno paura. Che li temano anche i miei avversari!
Batman Begins è il primo film della trilogia di Batman diretta da Christopher Nolan. È un film che ha rivitalizzato il franchise del crociato incappucciato e ridefinito il genere dei film sui supereroi.
Nolan con questo film porta una nuova visione – la sua – al personaggio e alla sua mitologia. Una visione più realistica e matura, senza aspetti sovrannaturali. Il film non colpisce ancora lo spettatore come farà il capitolo successivo ma pone le prime basi necessarie.
6. Inception (2010)
Quando un’idea persuade la mente, l’unica cosa che può fartela togliere dalla mente è l’idea stessa.
I sogni sono sempre stati una materia interessante perché tutt’oggi non riusciamo a comprenderli pienamente ma soprattutto non ne abbiamo il controllo. Nolan, come altri registi prima di lui, ne è affascinato, ma a differenza di un Lynch che si lascia trasportare alla deriva, il regista di Oppenheimer vuole controllarli. O almeno provarci.
La squadra di ladri, che deve innestare un’idea nel sogno della vittima, rappresenta la perfetta metafora di ciò che vuole fare Nolan. I sogni sono il suo film e attraverso di essi l’obiettivo del regista è quello di innestare la sua visione cinematografica nello spettatore.
Visivamente è uno dei più belli film di Nolan, le immagini della città che si piega su se stessa sono strabilianti, riprendendo la grafica di Escher.
5. Memento (2000)
Che cosa sto facendo? Ah, sto inseguendo quell’uomo! NO! È lui che mi sta inseguendo!
Il secondo film di Nolan, Memento, viene largamente apprezzato ai festival e in pochi anni diventa un film di culto. La storia riprende un racconto, Memento Mori, del fratello Jonathan (creatore insieme alla moglie Lisa Joy della serie Fallout di prossima uscita).
Leonard Shelby, interpretato da un eccezionale Guy Pearce, è un uomo che a causa di un incidente soffre di amnesia anterograda, ossia non può formare nuovi ricordi successivi all’incidente. Il suo obiettivo è quello di trovare gli assassini della moglie, compito piuttosto difficile se si dimentica ogni nuova informazione dopo un quarto d’ora.
La storia procede in due trame temporali interconnesse: una in bianco e nero che si svolge al contrario e l’altra a colori in ordine cronologico.
Lo spettatore intraprende così una caccia insieme al protagonista condividendo la sua confusione e la sua incertezza. Chi lo sta fregando? Di chi si può fidare?
4. Il cavaliere oscuro (2008)
Io dovevo ispirare il bene, non la follia e il male.
Il cavaliere oscuro è il miglior cinecomic mai fatto, un gradino sopra allo Spiderman 2 di Sam Raimi (la scena di quando l’Uomo Ragno salva il treno e poi i passeggeri salvano lui ancora me la sogno).
La Gotham di Nolan, come già accennato nel primo film, è buia, sporca, cattiva, apparentemente insalvabile, destinata a morire. Il regista inglese allora elabora un film basato tutto sulla speranza, sulla speranza degli esseri umani di fare la cosa giusta, a qualsiasi costo e sacrificando ogni cosa.
La narrazione è spedita, incalzante, non si ha un attimo di tempo per riprendersi che già sta accadendo qualcos’altro di drammatico.
Il Joker di Heat Ledger – aldilà della straordinaria prova dell’attore – è una pura incognita. non c’è desiderio di vendetta, brama di potere o una distorta visione di migliorare il mondo attraverso la violenza. La distruzione che crea è immotivata, fine a se stessa. E per questo assolutamente travolgente e pazzesca.
Il cavaliere oscuro non è un film solo per gli amanti del genere, ma un film per tutti gli amanti del cinema. A una resa visiva sempre attenta e spettacolare Nolan unisce delle tematiche mai affrontate così profondamente in un film cinecomic.
3. Oppenheimer (2023)
Albert… quando sono venuto da lei con quei calcoli, pensavamo che avremmo dato il via a una reazione a catena che avrebbe distrutto il mondo.
Me lo ricordo bene… e allora?
Penso che l’abbiamo fatto.
Primo film fatto con la Universal dopo aver lasciato la Warner Bros..
Personalmente non sono un grandissimo amante dei biopic e credo soprattutto sia un genere che negli ultimi anni sia stato ampiamente abusato. Tuttavia per Oppenheimer la definizione di biopic è riduttiva. Nella prima parte assistiamo al racconto della giovinezza del famoso fisico ma dalla seconda parte sembra di assistere a un altro film, diventa un’esperienza visiva senza precedenti.
Oppenheimer è sicuramente uno dei personaggi più complessi dell’intera filmografia di Nolan. Dapprima il suo desiderio di spingere l’asticella delle scoperte sempre più in là – trovo in questo caso azzeccatissimo il titolo originale del libro da cui è tratto il film, American Prometheus -, di trovare un nuovo fuoco per l’umanità. E poi il rendersi conto che quel nuovo fuoco non porterà luce o calore ma verrà usato solo per bruciare, per portare nuova distruzione.
Tutta quest’ambizione, questo dolore, questo senso di colpa albergano dentro l’Oppenheimer di Nolan, e Cillian Murphy, con la sua indimenticabile interpretazione, riesce a coglierlo.
3. Interstellar (2014)
Eravamo abituati a guardare il cielo e a chiederci quale fosse il nostro posto tra le stelle. Ora ci limitiamo a guardare verso il basso e a chiederci quale sia il nostro posto tra la polvere…
Interstellar è un film controverso e divisivo. C’è a chi non è piaciuto per niente e c’è chi lo considera uno dei migliori film di fantascienza degli ultimi anni. Io propendo di più verso questa seconda categoria.
Dopo aver esplorato il mondo dei sogni a Nolan – sempre a caccia di nuove realtà – non gli restava che lasciare la Terra ed esplorare lo spazio.
L’ex pilota Cooper (Matthew McConaughey) compie una vera e propria Odissea. Lascia la Terra per un ultimo disperato tentativo di salvare l’umanità utilizzando un wormhole per cercare un nuovo pianeta abitabile. Ma il suo obiettivo è tornare a tutti i costi dalla sua famiglia, da sua figlia.
Interstellar è un film totale al cui centro di tutto c’è il rapporto tra un padre e una figlia, la loro unione e il loro amore. Tutt’intorno c’è una riflessione filosofica sul destino dell’umanità, sul nostro bisogno di sopravvivenza e sulla continua spinta umana alla scoperta.
Tutto questo viene reso visivamente alla perfezione e accompagnato da una colonna sonora di un Hans Zimmer in stato di grazia. Interstellar più di altri riesce ad unire l’esperienza sensoriale a quella emotiva in maniera travolgente.
1. The Prestige (2006)
Ora state cercando il segreto ma non lo troverete, perché in realtà non state davvero guardando. Voi non volete saperlo. Voi volete essere ingannati
So che molte persone non saranno d’accordo con questa scelta. Ma a mio parere The Prestige è il perfetto film manifesto della poetica nolaniana.
La promessa, la svolta, e il prestigio non sono solo gli atti del prestigio che ogni illusionista deve seguire ma anche la struttura stessa del film. Nolan è un illusionista, e il suo cinema un’illusione, tutto ciò che cerca, che brama, è lasciare, anche solo per un secondo, lo spettatore a bocca aperta.
The Prestige è anche il film più essenziale della sua filmografia e forse anche quello meno vistosamente visivo. È un film che si regge tutto su due uomini, due illusionisti, e la loro ossessione e ambizione. Il loro desiderio di vendetta li spinge oltre ogni limite, fino a perdere ogni cosa, fino a perdere la loro umanità.
Non c’è l’entropia, il subconscio o lo spazio ci sono solo loro due e il bisogno di essere il migliore ad ogni costo.