Quest’anno anche Charlize Theron, premio Oscar come Miglior attrice protagonista per Monster, è entrata a far parte della grande famiglia del MCU: nella prima scena post-credit di Doctor Strange in the Multiverse of Madness interpreta Clea, la nipote di Dormammu creata sulle pagine di Strange Tales 126 nel novembre 1964 da Stan Lee e Steve Ditko. Proveniente dalla Dimenisione Oscura, da allieva dello Stregone Supremo diventa sua fidanzata e abile maga. Nel film contatta Strange probabilmente per fermare il padre o per motivi legati alle famose incursioni nel Multiverso.
Con Doctor Strange 2 Sam Raimi è tornato alla regia di cinecomic dopo 15 anni, da Spider-Man 3, l’ultimo capitolo della trilogia con Tobey Maguire. Un progetto diverso nell’ambito del Marvel Cinematic Universe, a tinte leggermente horror, che esplora nuovi universi e nuovi personaggi, tra cui America Chavez (Xochitl Gomez) e proprio il misterioso personaggio di Charlize Theron. L’attrice in una recente intervista per The Hollywood Reporter (via Screen Rant), ha rivelato come è diventata una fan del Marvel Cinematic Universe letteralmente da zero:
“Ero ignorante, non conoscevo quei film [Marvel] abbastanza bene fino a quando una famiglia che considero, tipo, la mia famiglia adottiva non me li ha fatti guardare. Sono pazzi fan della Marvel e li prendevo sempre in giro. Tipo, ‘Oh mio Dio, siete dei fottuti secchioni.’ Poi, durante le vacanze di primavera, abbiamo affittato una casa e i nostri figli erano in un campo e ci hanno detto, ‘Devi sederti e guardare.’
Quindi, abbiamo guardato tutti i film e ho pensato, ‘Oh mio Dio, sono così bravi.’ E anche i bambini ci sono entrati, ed è stato un viaggio così divertente. E c’è una mitologia attorno ad esso ed è stata pensata per decenni con Clea, e ne sono sfidato. Tipo, come lo reinventi? Quindi, sono eccitata, ma onestamente non so che succederà.”
Charlize Theron ricorda un episodio legato a Mad Max
Sempre ai microfoni di The Hollywood Reporter, Charlize Theron torna su accadimenti poco felici di Mad Max: Fury Road, soprattutto in relazione al co-protagonista Tom Hardy:
«Ascoltate, so che ho detto: “Come attrice vuoi essere messa alla prova”, ma questo non vuol dire che la situazione deve essere così negativa. Le riprese sono state davvero lunghe. Non ho mai fatto nulla che necessitasse di resistenza, e non penso lo farò mai più. E odio dirlo perché non voglio incoraggiare i giovani attori o i narratori a credere che abbiano bisogno di traumi e sacrifici, credo davvero che non sia necessario».
Charlize Theron ha poi aggiunto:
«Non vuol dire che debba sempre essere così, però penso che in qualche modo si sia verificato qualcosa di unico in quel film. E dannazione se è stato duro. Apprezzo e rispetto la visione di George Miller. Vedendolo ho pensato: “O mio Dio, questo era nella sua testa tutto il tempo e non riuscivo a sentirlo”. Per cui è l’unico film per il quale ho pensato: “Se avessi un’altra opportunità, capirei un po’ di più quello che ha cercato di fare la prima volta”».