Netflix ha svelato il teaser trailer di Cent’anni di solitudine, adattamento in 16 episodi basato sul celebre romanzo di Gabriel García Marquez, premio Nobel per la letteratura nel 1982. Il libro è edito in Italia da Mondadori.
Teaser Trailer
L’anteprima mostra Aureliano Babilonia mentre legge il mitico diario di Melquiades. Veniamo trasportati a Macondo per assistere al colonnello Aureliano Buendía davanti a un plotone di esecuzione mentre ricorda quel lontano pomeriggio in cui suo padre lo portò alla scoperta del ghiaccio. Quelle che seguono sono scene mozzafiato del viaggio di José Arcadio Buendía e Úrsula Iguarán alla ricerca della felicità, in fuga dalla maledizione lanciata sulla loro stirpe.
Nella serie recitano Claudio Cataño (Maledetta invidia) nel ruolo del colonnello Aureliano Buendía, Jerónimo Barón (Primate) della versione fanciullesca dello stesso personaggio; Marco González(Wonder Woman 1984) di Jose Arcadio Buendía, Leonardo Soto del figlio di José Arcadio, Susana Morales di Úrsula Iguarán, Ella Becerra (Rigo) di Petronila, Carlos Suaréz (La casa di carta) di Aureliano Iguarán, Moreno Borja (La peste) di Melquiades e Santiago Vásquez di un adolescente Aureliano Buendía.
Netflix ha definito la serie di Cent’anni di Solitudine “uno dei progetti più ambiziosi realizzati fino ad oggi in America Latina, creato dagli artisti più talentuosi di Colombia e America Latina stessa“. La serie è stata scritta da José Rivera, Natalia Santa, Camila Brugés e Albatrós González. Gli episodi sono stati co-diretti da Alex García López e Laura Mora.
Cent’anni di solitudine
Questo romanzo ha affascinato e incantato generazioni di lettori con la sua prosa magistrale, la sua narrazione epica e il suo mondo ricco di immagini surreali.
Al centro della trama c’è la storia della famiglia Buendía e della loro città immaginaria di Macondo, un luogo sospeso tra il reale e il fantastico. Attraverso sette generazioni, García Márquez dipinge un ritratto intricato e avvincente della vita, dell’amore, della guerra e della solitudine. La narrazione si snoda attraverso eventi straordinari e ordinari, mescolando magistralmente mito e realtà in un’unica tessitura narrativa.
Uno degli elementi più distintivi di Cent’anni di solitudine è lo stile di scrittura di García Márquez, caratterizzato dalla sua tecnica del realismo magico. Questa, fonde elementi fantastici e soprannaturali con la vita quotidiana in modo così fluido che il confine tra il reale e l’immaginario diventa sfumato, creando un’atmosfera surreale e suggestiva. I lettori si trovano immersi in un mondo dove gli eventi più straordinari sono trattati con la stessa normalità degli eventi ordinari, aggiungendo profondità e complessità alla trama.
Inoltre, Cent’anni di solitudine esplora temi universali che continuano a risuonare con il pubblico anche dopo decenni dalla sua pubblicazione. La solitudine, come suggerisce il titolo, è un tema centrale, manifestandosi attraverso le vite dei vari membri della famiglia Buendía. Ogni personaggio sembra essere intrappolato nella propria forma di isolamento, incapace di rompere il ciclo di solitudine che li affligge. Questo tema universale ha reso il romanzo estremamente rilevante per lettori di ogni epoca e contesto culturale.
Affronta anche questioni sociali, politiche e storiche, offrendo una critica acuta della condizione umana e delle società latinoamericane. García Márquez esplora la ciclicità della storia e la natura umana, portando alla luce le conseguenze della colonizzazione, della modernizzazione e del potere politico sulla vita delle persone comuni.