Dal 17 aprile è disponibile su Amazon Prime Video la sesta stagione di Bosch, la penultima prima della settima che dovrebbe chiudere la serie nata dalla penna di Michael Connelly. Il cast vede ancora Titus Welliver nella parte del detective Harry Bosch (e non potrebbe essere altrimenti, nel corso degli anni l’attore è entrato sempre più in sintonia col suo personaggio cui è stato in grado di aggiungere sfumature, episodio dopo episodio). Come accaduto per l’ultima stagione, le dieci puntate si basano in parte sul romanzo La città buia (2009), in cui ci viene presentata una Los Angeles particolarmente cupa, nonostante il sole cocente che la sferza di giorno, in parte su Dark Sacred Night (2018), ancora inedito in Italia. Questo è anche il motivo per il quale non sveleremo troppo dell’intreccio, limitandoci a dare un po’ di contesto per recensire i cinque episodi che abbiamo visto in anteprima (qui sotto il trailer ufficiale).
Trama
La scena si apre con Bosch, impegnato nel pedinamento di un sospettato per un caso che non è ancora riuscito a risolvere. Dopo che un illustre fisico viene assassinato e il materiale radioattivo potenzialmente mortale che portava con sé scompare, Bosch e il suo partner si ritrovano al centro di un complesso caso tra un omicidio, una caotica indagine dell’FBI che cerca di limitarlo e una catastrofica minaccia alla città di Los Angeles, che egli ha giurato di servire e proteggere. Nel primo episodio assistiamo infatti ad un incontro fra il capo della polizia e i federali nell’ufficio del procuratore distrettuale. Quest’ultimo si pone come mediatore, sicuro che la risoluzione del caso possa portarlo alla candidatura da Governatore della California. Dopo la morte della ex moglie la figlia Maddie (Madison Lintz) vive con lui nella sua panoramica casa sulla collina, mentre cerca di rifarsi una vita e confrontarsi col nuovo lavoro nell’ufficio del procuratore: in questa stagione, ancora di più che nella precedente, il detective farà i conti con una duplice minaccia che coinvolge la città e la sua famiglia. Nel cast tornano anche Amy Aquino (Grace Billets), Jamie Hector (Jerry Edgar), Lance Reddick (Irvin Irving).
Recensione
La serie tv non si discosta dalla formula che l’ha resa il prodotto più longevo di Amazon Prime Video, seguendo fedelmente la struttura che Connelly usa nei suoi romanzi: i personaggi e le loro vicende si sviluppano in direzioni che porranno probabilmente le basi per la prossima stagione che dovrebbe chiudere lo show dopo sette anni e sono ancora una volta caratterizzati con toni vividi, che li rendono credibili per lo spettatore, nella sceneggiatura di Eric Overmayer. Welliver, nella duplice veste di attore e produttore si muove con accortezza e si staglia sugli altri membri del cast, con la sua capacità di creare atmosfera con uno sguardo. Il suo Bosch è innamorato del suo lavoro e della sua città, nonostante la stanchezza causata dalle battaglie che ha dovuto combattere e alle rinunce che hanno comportato per non venire meno a questo compito. I punti di forza restano gli stessi: sembra di trovarsi trasportati nelle pagine di Connelly e, per chi come me ha letto più di uno dei suoi romanzi, questo sarebbe già abbastanza, per di più la storia è ben congegnata e sembra integrare ormai perfettamente due romanzi pubblicati a nove anni di distanza l’uno dall’altro.
VOTO: 7,5 su 10.