30 marzo 1853, a Zundert nasce Vincent Van Gogh, lui non lo sapeva e nemmeno noi, ma la storia, da brava maestra di vita, aveva già deciso quale grande uomo dovesse essere, quale faro ineguagliabile nel mondo dell’arte e non solo.
E’ raro e difficile trovare qualcuno che non si sia innamorato di Van Gogh: artisti, intellettuali, scrittori, musicisti e registi. Caparezza lo ha omaggiato nel 2104 con Mica Van Gogh, un brano che esorcizza la pazzia dell’artista mettendola a paragone con le abitudini, soprattutto dei giovani, al giorno d’oggi. Lui assenzio e poesia, tu senza poesia, recita il testo del cantante pugliese.
Ed è vero, Van Gogh è davvero poesia e come tale entra nelle nostre vite o con la prorompenza di chi vuole sconvolgerla oppure dolcemente, portandoti tra i suoi girasoli, la sua notte stellata e i suoi paesaggi interiori, nonostante la malattia mentale, nonostante la rabbia che l’ha portato all’autolesionismo.
Una personalità simile è un fiume in piena e, come ogni fluido, riesce a raggiungere tutte le superfici, a stratificarsi ovunque, anche nella settima arte. Stanley Kubrick è ammiratore numero uno del genio artistico e lo ha portato con sé in diversi film. Prendiamo ad esempio Arancia Meccanica, in cui vediamo un’analogia tra la scena in cui Alex sta in carcere insieme agli altri detenuti e La ronda dei carcerati.
Ci trasferiamo in Oriente, dove troviamo Akira Kurosawa e il suo Sogni, film diviso in otto episodi in cui il regista racconta alcuni tratti della sua vita attraverso esperienze oniriche. Nel quinto capitolo, Corvi, l’alter ego del regista sta ammirando alcuni tra i più noti dipinti di Van Gogh e ad un tratto si ritrova nel celebre Campo di grano con volo di corvi.
L’artista emergente Aja Trier, inoltre, ispira gran parte del suo lavoro a Van Gogh, contestualizzando dei personaggi della cultura collettiva nei suoi dipinti.
Qui La notte stellata diventa il paesaggio che guardano Tyler e Marla in Fight club di David Fincher verso lo splendido finale del film.
Adesso è Totoro ad avere il meraviglioso cielo alle sue spalle. La scena è tratta da Il mio vicino Totoro di Hayao Miyazaki.
Ed infine il mitico Bat segnale che occupa il posto della luna nel dipinto.
Per concludere, nel 2018 Willem Dafoe veste i panni dell’artista in Van Gogh – Sulla soglia dell’eternità diretto da Julian Schnabel, film che racconta gli ultimi anni di vita del genio, con un’attenzione particolare sull’avanzamento della malattia mentale e il culmine dato dal tormentato rapporto con il collega contemporaneo Gaugin, fino alla fatale lite. Nessuno meglio di Dafoe avrebbe potuto impersonificare questo pezzo di storia, un tentativo ben riuscito di riportare alle nostre menti una grandezza simile.