In un’intervista alla BBC, l’attrice californiana ha ammesso di pensare di abbandonare il cinema per la politica. “Se me lo avessero chiesto 20 anni fa, mi sarei messa a ridere”
La figlia dell’indimenticato John Voight non sarebbe il primo attore a dedicarsi alla politica. Ronald Reagan è diventato addirittura presidente degli Stati Uniti, Arnold Schwarzenegger è stato governatore della California, Clint Eastwood fu sindaco di Camel by the sea; tutti repubblicani. Le attrici sono più di sinistra: Glenda Jackson è stata ministro dei trasporti nel governo Blair, Cyntia Nixon si è candidata per il partito democratico come governatrice dello stato di New York e Angelina Jolie è nota per essersi sempre impegnata su temi sociali, cosa abbastanza insolita per un conservatore.
Ci saranno i maligni che penseranno che finché era giovane e bella pensava al cinema e ora che ha passato la quarantina trova una scusa per uscire di scena col botto. Ma non è così. L’impegno della Jolie è, praticamente, contemporaneo al suo successo come Lara Croft. Ha ricevuto la cittadinanza cambogiana, proprio grazie al suo impegno, e non si è limitata a fare buone azioni da lontano, ma si è sempre recata nei luoghi più infelici cercando, anche grazie alla sua popolarità, di attirare l’attenzione sui problemi del luogo.
Ha ricevuto il Premio umanitario Jean Hersholt “per le sue opere di carità svolte durante il decennio precedente in collaborazione con l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, partecipando a più di quaranta spedizioni, come quelle di aiuto ai rifugiati di Cambogia e Siria”. Quindi merita di essere presa sul serio.
“Onestamente farò ciò che penso possa determinare veramente un cambiamento e, in questo momento, posso lavorare con una agenzia dell’ONU per collaborare direttamente con le persone che hanno bisogno di aiuto. Posso lavorare assieme ai governi o ai militari. Sono in una posizione molto vantaggiosa per poter ottenere che si facciano cose concrete senza un protocollo ufficiale e senza manifestare le mie idee politiche. Così, per ora, rimarrò tranquilla”.
Quindi, per ora, niente politica attiva che, però, rimane ben presente sullo sfondo. Per ora l’attrice si sta occupando dei rifugiati di guerra dei paesi del terzo mondo. “Bisognerebbe chiedersi: cosa sta succedendo a questa gente? Perché gli sta succedendo? Perché ci sono tanti rifugiati e qual è la causa?”
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