Gli Outer Banks sono un luogo sospeso tra terra e mare, lungo la costa statunitense della Carolina del Nord ed è lì che Josh Pate, Jonas Pate, e Shannon Burke hanno deciso di ambientare una moderna ed intrigante “caccia al tesoro”, disponibile alla visione su Netflix dal 15 aprile.
John B. (Chase Stokes), Kiara “Kie” (Madison Bailey), Pope (Jonathan Daviss) e JJ (Rudy Pankow) sono dei Pogues, gli outsider degli Outer Banks, i ribelli, i dimenticati, i derelitti. Perché, come racconta proprio John B., negli Outer Banks o hai due case o due lavori, o hai tutto o niente, o sei un Pogue o un Kook.
Sono belli, scalmanati, noti alle autorità locali e sempre pronti per un giro in barca o per rovinare una festa dei “Kooks“, ma soprattutto sono affiatati all’inverosimile, più che amici, fratelli per scelta.
Ognuno di loro ha una storia estremamente particolare: Pope è studioso. ambisce ad ottenere una borsa di studio che cambierà il suo destino per sempre ed i suoi genitori sono grandi lavoratori; JJ è un disastro completo, la sua specialità è mettersi nei guai ed il padre, nei pochi momenti sobri della sua vita, sperpera denaro che non ha; Kie tecnicamente potrebbe essere una Kook, perché la sua famiglia è ricca, ma è diversa da loro e lavoro sodo come cameriera nel locale di famiglia; John B., invece, studia il modo di ritrovare suo padre, disperso ormai in mare da 9 mesi.
Ad unire i quattro, oltre alle intense giornate insieme, il mistero della Royal Merchant e del suo tesoro nascosto del valore di ben 400 milioni di dollari!
Ma naturalmente, i Pogues non sono i soli sulle tracce del misterioso relitto e saranno coinvolti in un’avventura più grande di loro, guidati dai criptici “messaggi” disseminati dal padre di John B. e accompagnati dalla inaspettata complicità di una Kook speciale.
Outer Banks si compone di dieci episodi della durata di circa 45 minuti ciascuno e funziona su tutti i fronti, è una serie capace di conquistare chiunque, perché composta da elementi diversi tra loro ma in grado di mescolarsi tra loro e dar vita ad un intrigante racconto in cui l’unico elemento dissonante è l’evidente disequilibrio tra l’età degli attori del cast e quella dei personaggi che interpretano.
Ma è un dettaglio trascurabile, se si considera lo spessore narrativo e l’accattivante ambientazione della storia che è in grado di spiazzare e sorprendere con un finale che potrebbe dar luogo ad un seguito (non mi dispiacerebbe) oppure costituire un’accettabile conclusione.
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E tu? Pronto ad affrontare la tempesta per scoprire la verità sulla Royal Merchant? O l’hai già domata? In un modo di Kooks, sii un Pogue, sempre!