Sarà stata la bravura della sua carismatica protagonista, saranno le streghe, sarà l’incantevole utilizzo dei costumi e delle scenografie, ma Agatha All Along è la serie Marvel più bella e divertente realizzata fino a oggi. Wanda Vision, che pur ha i suoi grandissimi meriti, ci aveva presentato l’incredibile personaggio di Agatha, dandocene un assaggio, pregustandoci un nuovo inizio.
Disney + distribuisce Agatha All Along, intrecciando al lancio della nuova serie, una profondissima opera di ricerca sul mondo della stregoneria. Se ne carpiscono degli scorci nell’incipit e nei credit finali di ogni episodio, ma poco possiamo argomentare sulla palese, grande maestria con cui un argomento tanto sfaccettato e “maturo” riesce a coinvolgere un grande pubblico, senza essere banalizzato. Soprattutto quando si decide di rendere la cattiva di turno la protagonista dell’intera serie.
Tutte vogliamo essere Agatha
Ambientata subito dopo gli eventi finali di Wanda Vision, Agatha Harkness (Kathryn Hahn) è immersa nella punizione a lei inflitta da Scarlet Witch (Elizabeth Olsen), condannata a vivere perennemente in un’illusione. Eppure Agatha è una delle streghe più potente mai esiste, riconosciuta dalle sue colleghe/nemiche come l’ammazza streghe. Colei che per sopravvivere, essendo stata respinta dalla sua congrega, si deve nutrire del potere delle altre. Agatha è arguta, scaltra e scorretta ed è per questo che riesce a conquistare i cuori dei suoi spettatori.
Insieme a una congrega racimolata all’ultimo, Agatha parte alla ricerca de “La Strada”: un sentiero leggendario, a cui solo lei si racconta sia sopravvissuta, per ripristinare i poteri perduti. Lilia Calderu (Patti LuPone), Jennifer Kale (Sasheer Zamata) e Alice Wu-Gulliver (Ali Ahn) e l’esilarante signora Davis (Debra Jo Rupp) seguiranno Agatha e il ragazzino (Joe Locke), incapace di pronunciare il proprio nome, in questa avventura. A ostacolarli le Sette di Salem che cercano vendetta dalla nostra protagonista e la misteriosa figura di Rio (Aubrey Plaza), un interesse amoroso di Agatha ma anche molto, molto di più.
Agatha All Along, la strada delle streghe e la giustizia dei cattivi
Agatha non è buona, non è corretta e non è clemente. Ciò che dobbiamo sapere su di lei è che farà tutto ciò che è in suo potere per ottenere quello che vuole. La protagonista della nuova serie Marvel ha un senso di giustizia sociale che sorpassa la nostra noiosissima morale, risultando estremamente carismatica ma, soprattutto, giusta. Perché esiste questo enorme paradosso nel senso comune di ciò che è bene e ciò che è male. Nel mondo delle streghe tutto è concesso, ma una cosa si oppone sopra ogni altra: la sorellanza.
Agatha durante i suoi centinaia di anni non ha mai imparato a fidarsi delle altre streghe, si potrebbe dire che lei non ci abbia mai provato. Questa volta, però, per sopravvivere deve farci affidamento o sarà, forse, un’altra trappola per ottenere ciò che vuole? Agatha All Along si contraddistingue per una scrittura arguta, per una scelta infallibile della sua protagonista e per i personaggi ben caratterizzati. Nella serie ognuna fa la sua parte e tutte sono stratificate nelle proprie paure, sia anche grazie a una bellissima continuità narrativa che ne permette l’approfondimento.
La costruzione di una serie semplice e geniale
Jac Schaeffer, ideatrice della serie e di Wanda Vision, si conferma una grandissima scrittrice. In grado di raccontare l’incredibile femminile in modo autentico e mai tedioso: donne fortissime con i superpoteri. Non è facile, oggi, bombardati da prodotti mediali, trovare il giusto compromesso tra mainstream e firma autoriale. Tuttavia ci sono alcune eccezioni che ce lo dimostrano. Questa serie, come tanti prodotti Marvel che hanno saputo – a tratti con talmente tanta arroganza, da diventare pedanti e presuntuosi – elaborare un nuovo tipo di narrativa sui supereroi. Alla tragicità si è sostituita l’arguzia, al sacrificio, la giustizia; e così via.
Le serie di Schaeffer sovvertono ancora questi termini: raccontando, seppur con fragilità, donne forti, ostinate di cui avere paura. Ogni puntata è un’opera magistrale di scrittura che approfondisce un diverso periodo storico, una diversa ambientazione, un diverso modo di interpretare (o affrontare) il reale con l’immaginario. Certo, la creatrice utilizza lo stratagemma de La Strada, in cui potenzialmente tutto è possibile. Ma ci vuole talento nel creare una così armoniosa creatura tentacolare, ripetibile pressoché all’infinito, eppure mai stanca di essere ammirata e guardata. Agatha All Along è una serie che si fa divorare, perché racconta il femminile come vorremmo (e dovrebbe) essere raccontato: con audacia e cattiveria. È proprio il caso di dirlo: tremate, tremate, le streghe sono tornate.