La serie statunitense è di nuovo sotto accusa per incitamento al suicidio
Si torna a parlare, proprio in questi giorni, della tanto chiacchierata serie Netflix 13 Reasons Why. La serie, in Italia distribuita sulla piattaforma di streaming come Tredici, è stata nuovamente accusata di incitare i giovani adolescenti al suicidio e all’autolesionismo. La storia è quella di Hannah Baker, una ragazza adolescente che decide di togliersi la vita. I motivi per il quale decide di farlo vengono incisi da lei stessa su tredici cassette (da qui il titolo).
La serie, prodotta anche dalla cantante e attrice Selena Gomez, ha fatto la sua prima apparizione su Netflix nel 2017. Fin da subito venne criticata per il modo in cui raccontava il suicidio, definendolo un modo sbagliato. Le accuse cominciarono così ad accumularsi. Il Journal of American Academy of Child and Adolescent Psychiatry ha pubblicato recentemente uno studio sul caso che vede la serie causa di suicidi tra i giovanissimi. Nell’articolo si legge che, nel mese successivo alla messa in onda della serie, i suicidi tra i giovani di età compresa tra i 10 e i 17 anni sono aumentati. A condurre la ricerca sono stati i ricercatori del Nationwide Children’s Hospital di Columbus, in Ohio. La ricerca ha anche evidenziato che nei 30 giorni successivi alla serie, il numero dei suicidi è stato il più alto degli ultimi 5 anni, aumentando del 30% rispetto allo stesso mese dell’anno prima. Un numero pari a 195 suicidi in più. C’è però da dire che non si può parlare di una connessione sicura al 100% tra la serie TV e i suicidi, ma come dicono gli autori potrebbe esserne una causa. “Questo perché la descrizione esplicita della morte” affermano “può portare a comportamenti e pensieri suicidi“. Sono in molti, anche non medici, ad accusare la serie e a chiedere la sua cancellazione, soprattutto genitori. Rachael Warburton, la madre di Jessica Scatterson, 12 anni che si è tolta la vita lasciando i “suoi sei motivi” (come fatto dalla protagonista della serie), ha scritto una lettera al Mirror dove afferma: “Mia figlia si è suicidata dopo ver visto la serie Netflix 13 Reasons Why. Dovrebbe essere vietata“.
Addirittura la JED Foundation (un’organizzazione di prevenzione nei confronti dei suicidi tra i giovani) aveva rilasciato una guida per guardare la serie. Alcuni dei punti erano ad esempio “non guardarla da soli“ oppure “far passare un po’ di tempo tra un episodio e l’altro“.
Un portavoce Netflix ha però sostenuto che quanto affermato dalla sopracitata ricerca, non combacia con i risultati di un’altra. Si sta parlando, infatti, di quella condotta dall’Università della Pennsylvania. Qui si legge che gli adolescenti che hanno visto l’intera seconda stagione, e che quindi non si sono fermati prima interrompendola a metà, sono meno inclini a pensieri suicidi e autolesionismo, ma hanno invece più interesse ad aiutare le altre persone. Ha parlato anche Selena Gomez, affermando che: “Volevamo raccontare una storia in modo onesto, e volevamo fare qualcosa che potesse, si spera, aiutare le persone, per il suicidio non dovrebbe mai essere, mai essere un’opzione“. A causa delle accuse sono stati inseriti dei messaggi, mandati direttamente dagli attori prima dell’inizio di ogni episodio, dove venivano ricordati i numeri da chiamare in caso di pensieri suicidi o nel caso qualcuno avesse bisogno di aiuto.
La serie, tratta dall’omonimo romanzo di Jay Asher (pubblicato nel 2008 è entrato nella lista dei romanzi per adolescenti del New York Times) è attualmente in lavorazione per una già confermata terza stagione che dovrebbe uscire proprio quest’anno.
Ricordiamo che in Italia i numeri da chiamare nel caso voi, o qualcuno che conoscete, aveste pensieri suicidi o vogliate parlare con qualcuno per essere aiutati, potete chiamare Telefono Amico al numero 199 284 284 oppure sul loro sito internet www.telefonoamico.it. I volontari sono in ascolto tutti i giorni dalle 10 alle 24. Potete anche contattare i Samaritans al numero gratuito 800 86 00 22 da fisso, da cellulare invece 06 77208977 tutti i giorni dalle 13 alle 22. Nel caso vi troviate già in una situazione di emergenza non esitate a chiamare il 118.