Con una nuovissima e come sempre spettacolare sigla, Game Of Thrones 8 ha avuto inizio! Analizziamo l’episodio più atteso dell’anno.
Il 14 aprile alle 3.00 del mattino in Italia, è andata in onda la prima puntata di Game Of Thrones 8. Noi l’abbiamo vista in contemporanea con gli USA e il freddo (letterale e figurativo) di Grande Inverno ci è entrato nelle ossa al punto tale che plaid e tisana non hanno sortito alcun effetto.
La prima puntata di Game Of Thrones 8, Winterfell, ha avuto una durata di ben 54 minuti, ma questo è nulla se paragonato alla durata degli episodi che seguiranno e che, per nostra fortuna, saranno lunghi e pieni di avvenimenti. Com’era prevedibile, sebbene si sia trattato di un episodio indubbiamente importante, non vi sono stati avvenimenti sconvolgenti se non una serie di reunion, nuovi incontri e rivelazioni funzionali alla storia e che ci aspettavamo già.
Non condivido però, quella sorta di malcontento generale che sta popolando il web relativamente all’assenza di decessi “importanti”. Una simile critica è troppo superficiale e trascura l’essenzialità invece della prima vittima dell’ottava stagione: il giovanissimo Ned Umber, ucciso dal Night King per mandare un eloquente messaggio che preceda il suo inesorabile arrivo. Ma andiamo per gradi.
L’episodio si apre con l’esercito degli Immacolati unito all’orda Dothraki che avanza nella neve facendo il proprio ingresso a Grande Inverno. Jon e Daenerys, accompagnati dal Mastino e Gendry, sono la vera attrazione per il popolo del Nord che osserva la Khaleesi con evidente ostilità. Arya e Sansa li seguono con lo sguardo, ma vengono distratte dai maestosi e fedeli draghi che sorvolano l’area. Del gruppo fanno parte anche due spaesati e alquanto nervosi Verme Grigio, Missandei, Tyrion e Varys. Bellissimo l’effetto della diafana pelle di Daenerys e dei suoi capelli argentei che accentuano la sua estraneità alle terre del Nord. Il freddo non è percepibile soltanto per l’arrivo dell’inverno e le distese innevate, ma per l’accoglienza riservata a Jon, deludente rinunciatario al titolo di Re del Nord. I Lord che hanno giurato fedeltà agli Stark, Lyanna Mormont per prima, contestano apertamente la scelta del giovane di allearsi con Daenerys. Sansa e Arya, unite come mai prima d’ora, sono estremamente caute, assennate e altrettanto diffidenti e temono che il fratello abbia seguito il cuore e non la ragione.
Ad Approdo del Re, Cersei apprende che il Night King e la sua armata sono entrati a Westeros. Intanto Euron Greyjoy giunge a portarle in dono la Compagnia Dorata, un esercito che vanta ventimila uomini e duemila cavalli. Cersei, contrariata dall’assenza di elefanti impossibili da trasportare via mare, accetta con non poca reticenza, di concedersi al Re delle Isole di Ferro. Prima di congedarsi da lei, Euron esprime il desiderio di avere un erede dalla donna e tanto l’espressione cupa del suo viso, quanto il fatto che beva vino, fa intendere che probabilmente la gravidanza annunciata al termine della settima stagione fosse una menzogna o che sia terminata prematuramente. Intanto Qyburn, su ordine di Cersei affida a Bronn il compito di uccidere Tyrion e Jaime qualora sopravvivessero alla guerra con gli Estranei e gli consegna la balestra utilizzata da Tyrion per assassinare suo padre. Approfittando dell’assenza di Euron, il finalmente coraggioso Theon, libera Yara che gli intima di ritirarsi a Pyke con lei per rifugiarsi al sicuro dalla minaccia del Night King, ma Theon che deve tutto agli Stark e che avverte un profondo desiderio di riscatto, decide di dirigersi verso il Nord.
A Grande Inverno, Daenerys è preoccupata che i draghi non mangino abbastanza e seguita da Jon, va ad accertarsi delle loro condizioni. La bellissima Regina Targaryen, invita l’ex Re del Nord a montare su Rhaegal e dopo un’intensa dimostrazione di fiducia e istintiva docilità del drago, Jon si convince a spiccare il volo. Nonostante non mi sia molto piaciuta la resa grafica dei close up nella scena del volo (data la cifra RECORD spesa per questa stagione, mi sarei aspettata una qualità migliore) i due conducono i draghi in una valle riparata, nei pressi di una cascata e, sotto l’incuriosito, sorpreso e forse geloso sguardo di Drogon, i due si baciano appassionatamente. Gendry sta lavorando il vetro di drago per forgiare le armi necessarie alla battaglia. Il Mastino, infatti, gli sta commissionando un’ascia e quando giunge Arya a richiedere che il ragazzo forgi un’arma da lei ideata, la giovane Stark ha una strana schermaglia con Clegane che cela in realtà il sollievo reciproco di essere riusciti a rivedersi. Daenerys, accompagnata da Sir Jorah Mormont, si reca da Sam Tarly per ringraziarlo di aver guarito l’uomo dal morbo grigio e gli promette di ricompensarlo con qualsiasi cosa desideri. Il giovane chiede soltanto di ricevere il perdono per aver sottratto dei libri dalla Cittadella, nonché la spada della sua famiglia.
Apprende, però, che Daenerys ha ucciso suo padre e suo fratello, in seguito al loro rifiuto di giurarle fedeltà e, visibilmente sconvolto, si allontana. Il buono e sensibile Sam, che francamente trovo strano provi un tale dolore per la perdita di una famiglia che non lo ha mai amato e rispettato, raggiunge le Cripte di Grande Inverno e si ricongiunge al suo migliore amico, forse il solo che abbia mai avuto: Jon. Incapace di nascondere la sua agitazione, gli racconta tutto, ma soprattutto, gli rivela le sue origini: ‘Non è vero che non sei un re. Lo sei da sempre. Non il Re del Nord, ciò che intendo è che sei il Re legittimo dei fottuti Sette Regni! Lo abbiamo scoperto io e Bran. Tua madre era Lyanna Stark. Tuo padre, il tuo vero padre, era Rhaegar Targaryen. Non sei mai stato un bastardo. Tu sei Aegon Targaryen, l’erede al Trono di Spade‘.
Ad Ultimo Focolare, presso la casa degli Umber, ritroviamo Tormund, Beric Dondarrion ed altri uomini sopravvissuti al crollo della barriera. Il castello è evidentemente stato teatro di una battaglia, dunque aggirandosi con circospezione, il Bruto e gli altri incontrano Edd e alcuni Guardiani della Notte, sfuggiti all’assalto degli Estranei. Ed è in quel momento che rinvengono il piccolo Umber, con il corpicino appeso alla parete di una sala, circondato da braccia umane disposte in modo da formare una spirale. D’improvviso, il bambino emette un terrificante suono acuto (sei saltato anche tu dal divano?) segno che sta tornando in vita sotto forma di Estraneo e Dondarrion reagisce istintivamente dando fuoco all’intera installazione. Abbiamo riconosciuto tutti quel simbolo, ma cosa significa? Che vogliano distruggere la casa Targaryen? Che siano fondati i sospetti che dietro il Night King si nasconda il Re folle e quindi gli Estranei siano guidati dai Targaryen?
Per l’atto finale della puntata, si torna a Grande Inverno. Un inquietantissimo Bran Stark, che aveva dichiarato di essere in attesa di un amico, vede finalmente l’avventore che attendeva: Jaime Lannister e lo sguardo che i due si scambiano, è più eloquente di qualsiasi saluto.
A te la puntata è piaciuta? Che voto le daresti? Lascia un commento e ne parleremo insieme! Intanto ti lascio la nuovissima sigla d’apertura, che non smetterei mai di guardare e che in questa stagione avrà dettagli diversi ad OGNI puntata!