Penny Dreadful è pronta a tornare sul piccolo schermo, con un sequel del tutto inaspettato, e a farci innamorare di nuovo di sé
Ecco che si torna a parlare di una delle serie più belle degli ultimi anni, ma anche incredibilmente sottovalutata. Andata in onda per la prima volta nel 2014, la serie era stata poi costretta a chiudere i battenti nel 2016 dato il bassissimo numero di ascolti. Eppure Penny Dreadful, soprattutto nell’ultimo anno, sta riscuotendo un successo sempre maggiore. Complice sarà la sua presenza su Netflix, che sicuramente ha reso la serie più accessibile, oppure sarà che i capolavori vengono riconosciuti come tali sempre in ritardo. Basti pensare a Rocky Horror Picture Show, considerato un film senza capo né coda negli anni ’70, diventato cult imperdibile oggi.
A onor del vero, c’è da dire che noi di iCrewPlay ci avevamo visto lungo e avevamo anticipato questo improvviso boom, dedicando ben quattro lunghe recensioni, una introduttiva e una a stagione, a questa serie di streghe e di licantropi che tanto ci aveva affascinati. Per chi fosse troppo pigro per andarsi a leggere i nostri lunghissimi articoli, vi dico brevemente perché Penny Dreadful è una serie sui generis.
Dire che il merito è della trama o dei personaggi, sarebbe a dir poco riduttivo. Penny Dreadful è fondamentalmente una serie sul sovrannaturale. Ci sono vampiri, anche Dracula in persona, streghe, licantropi, stregoni indiani, mostri di Frankenstein (sì, ce ne sono ben tre!), un affascinante Dorian Gray etc. Si parla di magia, di antiche profezie, o sarebbe meglio dire maledizioni, egizie, di un grande male che serpeggia nei meandri bui di tutta Londra. Insomma, l’horror e il sovrannaturale stanno alla base della serie e, se tutto si fermasse qui, sarebbe una serie come tante altre. In realtà, i tanti luoghi comuni si fondono insieme per creare un collage di storie estremamente originale. Ciò che fa da collante è il modo di narrare queste storie, il modo in cui i tanti personaggi vengono dipinti, in intricati intrecci affascinanti e ricchi di poesia. Perché proprio questa è la forza di Penny Dreadful, la poesia. Ogni personaggio racchiude in sé un’ambivalenza tipica anche della poesia, una bellezza che si esprime attraverso una storia che può essere triste o terribile, una mostruosità che si nasconde tra i versi più sublimi.
In poche parole, Penny Dreadful è un capolavoro, che poco ha da invidiare a un’altra opera maestra, quella di Alan Moore con La lega degli straordinari gentlemen, a cui si ispira, tra l’altro, proprio la nostra serie.
Che cosa ci aspetta nel sequel?
Se la nostra Penny Dreadful di origine era ambientata nella Londra vittoriana, Penny Dreadful: City of Angels cambia completamente epoca e città (addirittura continente). Stavolta ci troviamo nientemeno che nella città degli angeli, Los Angeles, nel 1938, completamente immersi nel folklore messicano-statunitense. Showtime ha presentano la nuova serie come la “discendente spirituale” del primo Penny Dreadful, dove si seguiranno nuovi oscuri personaggi alla scoperta di nuovi misteri e nuovi terrificanti incontri con il sovrannaturale, tra personaggi legati alla divinità Santa Muerte e altri alleati con il Diavolo.
John Logan, ideatore di Penny Dreadful e anche produttore e showrunner di questo nuovo sequel ci ha anticipato: “City of Angels avrà una coscienza sociale e una consapevolezza storica che avevamo scelto di non esplorare nelle storie londinesi dell’originale Penny Dreadful. Ora affronteremo specifiche questioni politiche, religiose, sociali e razziali del mondo reale. Nel 1938, Los Angeles ha dovuto affrontare alcune questioni difficili sul suo futuro e la sua anima. I nostri personaggi faranno la stessa cosa. Non ci saranno risposte facili. Ci saranno solo grandi dilemmi e sfide morali. Come sempre nel mondo di Penny Dreadful, non ci saranno eroi o criminali in questo mondo, solo protagonisti e antagonisti; personaggi complicati e conflittuali che vivono nel fulcro di scelte morali“.
Come ribadisce Gary Levine, presidente della programmazione a Showtime Networks: “Penny Dreadful: City of Angels promette di essere una straordinaria saga di amore familiare contro i mostri terrificanti che sono intorno a noi e dentro di noi“.
Dalla dichiarazione di John Logan sorge spontanea la domanda: non sarà mica che Logan voglia attribuire a entità sovrannaturali la famosa alluvione che quasi distrusse Los Angeles proprio nel 1938? Voi che ne pensate?