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Il gotico, torna al cinema, e smonta i miti

Irene Marri 2 minuti fa Commenta! 16
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Il 2025 è sicuramente l’anno delle trasposizioni cinematografiche tratte dai grandi romanzi di fantasia. Tra le rovine gotiche del castello di Bran, riemerge grazie a Luc Besson la storia del conte Vlad III di Valacchia, soprannominato l’Impalatore, nato dalla penna e dalle fantasie più oscure di Bram Stoker. Il regista prende e smonta il mito, riportando alla luce la storia con una sfumatura più romantica, non è più ossessione e desiderio quello del vampiro per la sua amata, come in Nosferatu di Robert Eggers, ma amore puro ed eterno. Dalle stesse sponde gotiche riprende vita un nuovo Frankenstein, questa volta nelle mano del regista messicano Guillermo Del Toro, che pone uno sguardo interessante sul romanzo di Mary Shelley, chi è il mostro veramente, la creatura o il suo creatore?

Contenuti
Dracula e Frankenstein, due mostri che ritornano con un punto di vista nuovoDracula, la nuova favola d’amore modernaFrankeistein, chi è il mostro la creatura o il suo creatore?Il punto di vista femminile in Frankenstein, con Elizabeth e ClaireDracula e Frankenstein, l’incredibile trasformazione degli attoriIl gotico salverà il cinema?
Il gotico, torna al cinema, e smonta i miti
Dracula (2025) di luc besson
Il gotico, torna al cinema, e smonta i miti
Frankenstein (2025) di guillermo del toro

Il gotico, torna in tutte le sue sfaccettature e soprattutto in due film cult che hanno segnato gli ultimi due mesi. Dal successo di Dracula-L’amore perduto, presentano in anteprima mondiale al Rome Film Festival, fino al tanto atteso Frankenstein su Netflix del regista messicano Guillermo del Toro, con protagonista un inaspettato Jacob Elordi. Insomma, una sorpresa dopo l’altra, e una nuova chiave per riaprire le porte di due mondi contrastanti, in bilico tra luce ed ombra, due classici intramontabili, che prendono una strada diversa dalle solite interpretazioni che abbiamo visto in passato.

Il mostro si sveste dalle congetture e dai pregiudizi originari, trovando nuovi punti di vista nella loro storia, portando alla luce, delle domande essenziale e contrastanti, siamo noi che abbiamo sempre interpretato queste storie con malizia e superficialità? Serviva davvero il cinema per riuscire a guardare dentro queste creature?

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Dracula e Frankenstein, due mostri che ritornano con un punto di vista nuovo

Gli adattamenti nel cinema contemporaneo sono all’ordine del giorno, ma ce ne sono stati due che non sono passati inosservati, poiché portano sul grande schermo una reinterpretazione originale ed unica. Due registi, due romanzi immortali, due mostri che hanno segnato la storia della letteratura gotica.

Questa volta però i ruoli si capovolgono, e i protagonisti diventano le vittime e noi i loro carnefici. Dall’ombra oscura e terrificante del vampiro troviamo un’uomo, ferito, perso che per oltre quattrocento anni rinnega Dio, dopo che esso gli ha strappato la sua amata, condannandolo per sempre all’immortalità. In tutto il suo splendore troviamo i frammenti di un amore spezzato destinato a rimanere polvere.

Besson qui però ci regala una nuova reinterpretazione, un’unica fede da seguire, la speranza, quella negli occhi del conte Vlad di rivedere Elisabetta in un un’altra vita. Un sogno etereo e puro, che sveste il mostro e lo umanizza, portando lo spettatore a una completa comprensione e adorazione del sentimento riportato alle origini dal romanzo.

Il gotico, torna al cinema, e smonta i miti
Dracula (2025), caleb landry jones e zoe sidal

Forse erano i cattivi sbagliati della storia. Forse lo stesso Frankenstein se l’era cercata. Andando contro i limiti della scienza. Trovando rifugio nelle sue follie, e nella completa insoddisfazione che si trascinava dall’infanzia.

Il gotico, torna al cinema, e smonta i miti
Frankeistein (2025), oscar isaac

Forse in fondo, la creatura, se ci fosse stata una morale in quell’uomo, non sarebbe mai esistita. Tra una fotografia magistrale e una resa anatomica perfetta, si muove il nuovo punto di vista di Guillermo Del Toro, tra magia e atmosfera gotica, fa riemergere dalle sponde di un vecchio impolverato libro, una storia senza morale ed etica, che smuove le coscienze e condanna per sempre il creatore.

I veri mostri di oggi non sono creature mostruose, ma persone “in giacca e cravatta” che disumanizzano gli altri. -Guillermo Del Toro

Il gotico, torna al cinema, e smonta i miti
Frankenstein (2025), oscar isaac e guillermo del toro

Un Jacob Elordi fuori dalle righe, un gigante buono che riesce a rilegare un tutta la sua espressività il dolore e l’umanità persa, di quel mostro fatto di tanti pezzi, storie e vite. Al centro la perdita d’ identità, il caos della creazione artificiale e anche qui, ritorna il castigo a una vita immortale senza amore.

È umano “più di quanto io sia me stesso” -Jacob Elordi su la sua creatura

Dalle convinzioni più incastonate, arriva il cinema che sradica tutto, rimettendo ogni cosa in contraddizione. Ponendo di nuovo un quesito importante, se fossimo stati sempre noi i mostri? Se realmente non fossimo riusciti a leggere tra le righe di una disperata denuncia umana e sociale?

Dracula, la nuova favola d’amore moderna

Nonostante le critiche, e gli incommensurabili paragoni al film di Coppola, il Dracula di Luc Besson è la nuova favola moderna, che non pone al centro il vampiro ma bensì l’uomo e i valori che conservava ancor prima di essere condannato in eterno. L’amore, per la sua Elisabetta, la continua ricerca tra le lande, fino all’unico vero supplizio, vivere una vita senza di lei.

Dite al Vostro Dio che finché non mi riporta mia moglie, la mia vita non gli appartiene più -Dracula (2025)

Dracula, caleb landry jones e zoe sidel
Dracula (2025), caleb landry jones e zoe sidel

Una storia d’amore profonda, commovente e a tratti scontata. Ma che ci regala una grande interpretazione del protagonista principale, alias Caleb Landry Jones, che torna con il suo magnetismo a catturare l’inquadratura, facendo immergere totalmente lo spettatore dentro la sua catarsi sentimentale.

Avevo dimenticato che il libro di Bram Stoker trattasse di una storia d’amore. -Luc Besson

Il gotico, torna al cinema, e smonta i miti
Dracula (2025), caleb landry jones

Un uomo che per oltre 400 anni aspetta la sua amata, nella speranza di rincontrarla in altre vite o in altre essenze. Poesia pura, tra luce ed ombra. Un romanticismo non smielato, che racchiude pathos, desiderio, suspence e follia, dentro la cornice che il regista crea.

Il gotico, torna al cinema, e smonta i miti
Dracula (2025), christoph waltz

Un prete ordinario (o quasi) interpretato da un sarcastico Christoph Waltz che combatte i vampiri, esorcizzandoli e riportandoli a Dio. A sorpresa nel cast, una guest italiana, l’attrice Matilda De Angelis che adornata da una lunga chioma rossa è Maria, una vampira svitata e al servizio del suo unico padrone, per trovare a tutti i costi la sua Elisabetta.

Il gotico, torna al cinema, e smonta i miti
Dracula (2025), matilda de angelis

Frankeistein, chi è il mostro la creatura o il suo creatore?

Il registra messicano, de La Forma Dell’Acqua e de Il Labirinto Del Fauno, approda su Netflix con un nuovo capolavoro a livello tecnico, dalle ceneri del romanzo della scrittrice Mary Shelley si rivela una nuova trasposizione, più moderna, più umana e introspettiva.

Guillermo Del Toro decide di raccontare anche la versione della creatura, fornendo allo spettatore importanti linee psicologiche.. Partendo dall’infanzia di Victor, legata alla perdita della madre e al completo senso di abbandono da parte del padre. Che lo spingono sempre di più a dimostrare di poter essere migliore davanti ai suoi occhi.

Il gotico, torna al cinema, e smonta i miti
Frankenstein (2025), oscar isaac

Fino alla realizzazione più folle, quella di sfidare la morte, rigenerando la vita. Dalle folli idee di impresa e autoconvinzione, spinte anche da un personaggio esilarante, che farà da collante alla creazione. E qui ritorna, Christoph Waltz impegnato di nuovo in un’altro adattamento gotico, dopo Dracula, in veste di Heinrich Harlander. Un ricco produttore di armi che durante la guerra di Crimea guadagna molto vendendo armamenti. Incuriosito dalle dimostrazioni di galvanismo di Victor, decide di finanziare i suoi esperimenti, non per amore della scienza ma per un secondo fine.

Il gotico, torna al cinema, e smonta i miti
Frankenstein (2025), christoph waltz

Tutto prende inizio dal principio, da un dramma familiare tormentato e da un desiderio di vendetta. Le basi per la nuova reinterpretazione del mito, sono gettate. Dalla epistolare versione del creatore fino a quella effettiva del mostro. Una voce, che forse non abbiamo mai voluto ascoltare e che finalmente trova nel cinema, lo spazio giusto per essere raccontata.

Il gotico, torna al cinema, e smonta i miti
Frankeistein (2025), jacob elordi

Il punto di vista femminile in Frankenstein, con Elizabeth e Claire

Nonostante questa storia pecchi di una reinterpretazione tutta al femminile nel cinema, questa volta, nonostante è di nuovo un regista a metterla in scena, c’è un qualcosa di profondamente vicino alle idee e alla voce della scrittrice. Infatti Frankenstein, racchiude tra le fessure di un artificioso telaio umano, aspetti e sensibilità “femminili” con l’introduzione di concetti come la vulnerabilità, la maternità, e l’empatia. Incarnati dal personaggio di Claire, la madre di Victor e Elizabeth Lavenza, interpretate sempre dalla stessa attrice, Mia Goth.

Il gotico, torna al cinema, e smonta i miti

Elizabeth incarna, da un lato una verginità che trascende il pudore vittoriano. Non solo tramite la sensualità del corpo, ma anche nello sguardo immortalando una femminilità più simbolica, e spirituale. Infatti essa è l’elemento chiave, tramite i suoi occhi, finalmente non vediamo più il mostro ma l’umano. Il suo personaggio trasuda empatia, amore e vulnerabilità. Il femal gothic presente nel romanzo di Shelley finalmente dirompe tra le righe, di un perenne sguardo interpretativo maschile.

Il gotico, torna al cinema, e smonta i miti

Non necessario ma risolutivo, invece è l’aggiunta del personaggio di Claire, madre di Victor ed emblema della fragilità e dell’ossessione del protagonista. Lei stessa è la forza creatrice, immagine della maternità, della condizione femminile dell’epoca georgiana e del sacrificio. Infatti la sua figura è sempre sottolineata dal colore rosso, un abito dal drappeggio in tulle che svolazza nel vento. Un significato profondo tra sogno etereo e morte. Sangue, sofferenza e trauma materno.

Il gotico, torna al cinema, e smonta i miti

Dracula e Frankenstein, l’incredibile trasformazione degli attori

Ore di trucco, messe in posa e costumi studiati alla perfezione, sintomi e presagi della visionaria creatività dei due registi. Da una parte Dracula, con un Caleb Landry Jones, impeccabile, dalla voce fino all’accento balcanico e l’incredibile movimento scenico. Una trasformazione onirica che lo consacra come uno dei migliori Dracula di sempre. Grazie alla caratterizzazione, l’imponenza fisica e l’impostazione quasi tragicomica.

Anche il Frankenstein di Elordi non si piazza male sul mercato, infatti è diverso da tutti quelli interpretati fin’ora. La sua è una creatura più fragile, che si sveste dell’etichetta di bestia e torna alla sua origine primordiale. Un umano fatto di tanti pezzi e messo di nuovo al mondo senza il suo volere. Un gigante che si muove tra le pazzie e le intemperie di uno scienziato pazzo, violento e avido. Una metafora dell’essere umano quella impersonificata da Victor, alias Oscar Isaac, che mette davanti allo schermo, una grande unica verità, la creatura è la vittima.

Tra una simbiosi quasi perfetta dei protagonisti, il regista spazia con i costumi regalandoci un mostro che non è più tale. Esteticamente è quasi bello, fatto ad opera d’arte, in bilico tra una resa anatomica perfetta e un montaggio che ricorda la creatura della Forma Dell’Acqua.

Frankenstein (2025)
Frankenstein (2025)
Il gotico, torna al cinema, e smonta i miti
La forma dell’acqua (2017)

L’attore australiano incarna nel suo dolore tante sfumature, dall’incomprensione, alla perdita dell’identità fino alla condanna di dover vivere in eterno. Anche qui l’immortalità non è un dono, ma pensi una condanna. Poiché non c’è vita senza morte. E viceversa. Il lavoro magistrale alla creazione del mostro si porta dietro un’attento studio anatomico, una resa egregia del reale e un’affascinante e oscura bellezza.

Il protagonista si muove quasi in maniera inadatta sulla scena, segno di un completa estraniazione dal mondo in cui si trova. Esplora, cerca, comprende quello che ha intorno cercando di ritrovare un ricordo o un’effimero richiamo alla sua natura primordiale.

Anche i gioielli e i costumi sono simbolo di un’attenta e precisa costruizione degli eventi, tra la maestosità degli abiti indossati da Mia Goth prima come madre di Victor e poi come Elizabeth. Un connubio tra l’archivio di Tiffany & Co e la costumista Kate Hawley.

Quando ero più giovane, ricordo di aver visto Il labirinto del fauno in una stanza d’albergo e di aver pensato: “Darei qualsiasi cosa per poter lavorare a qualcosa del genere con quel regista”. -la costumista ad Harper’s Bazaar Us

Il gotico, torna al cinema, e smonta i miti
Il gotico, torna al cinema, e smonta i miti
Il gotico, torna al cinema, e smonta i miti

Il gotico salverà il cinema?

La vera domanda è, serviva davvero il cinema per guardare dentro, a queste creature che per anni hanno avuto sempre la stessa categorizzazione di mostri maledetti e condannati per sempre...Dai costumi più terrificanti per la notte di Halloween ai ruoli di “cattivoni” della storia. Tale parafrasi forse, ci ha sempre fatto comodo, per non doversi mai voltare verso le loro fragilità e il conseguente riconoscimento della ferocia umana.

Il cinema sta riscrivendo davvero la letteratura gotica in una chiave più umana, e questo funziona. Dai grandi classici ripartono nuove idee, nuovi spunti e una consapevolezza diversa. Frankenstein di Guillermo Del Toro e Dracula di Luc Besson sono stati l’esempio perfetto, di un esperimento mai riuscito, da parte di questi autori, verso una riqualificazione dei veri valori morali ed etici. Di cosa è giusto o sbagliato, di fronte però, alla catarsi estrema del dolore, l’amore e la sofferenza.

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