Dopo Ozzy Osbourne e Malcolm-Jamal Warner (Theo della sit com I Robinson), questa settimana ci ha detto addio un altro grande nome, questa volta dello sport ma che, nella sua lunga carriera, non ha disdegnato di partecipare ad alcuni film e serie Tv: “Hollywood” Hulk Hogan, nome d’arte di Terence Gene Bollea, nato l’11 agosto del 1953 e morto per un arresto cardiaco il 24 luglio scorso.
Superstar del wrestling, soprannominato The Incredible e The Immortal, Hulk Hogan diventa un’icona mondiale, insieme ad altri nomi che poi sono diventati celebri anch’essi anche per le loro partecipazioni cinefile come André the Giant, suo grande e storico antagonista, negli anni ’80, periodo in cui fece la prima apparizione sul grande schermo in Rocky III (1982) di Sylvester Stallone nel ruolo di Labbra Tonanti (Thunderlips), un gigantesco wrestler che sfida Balboa.

Nel 1989 Hulk è il protagonista di Senza esclusione di colpi diretto da Thomas J. Wright nel ruolo del campione di wrestling Rip Thomas, fedelissimo ai suoi fan e sotto contratto di una rete televisiva, fino a quando il capo di un’altra emittente, Brell (Kurt Fuller) che lo vuole nella sua scuderia e, in seguito al rifiuto di Rip, cerca di “stimolarlo” sfruttando il gigantesco astro nascente Zeus (Tom Lister Jr.).
Dopo il cameo in Gremlins 2 – La nuova stirpe (Joe Dante, 1990), Hulk torna con la commedia fantascientifica Cose dell’altro mondo (Burt Kennedy, 1991) nel ruolo del comandante interstellare Shep Ramsey in missione per catturare il malvagio tiranno Generale Suitor (Larry Miller); nel film recitano anche Christopher Lloyd e Shelley Duvall. L’anno successivo, Hogan è Sean Amstrong nel film di Michael Gottlieb Missili per casa, un wrestler costretto a fare da guardia del corpo ai due figli di un importante dirigente.
Dopo un cameo nella parodia Spia e lascia spiare (Rick Friedberg, 1996) con Leslie Nielsen, Hulk, nel solito anno, è il protagonista della commedia natalizia Forza Babbo Natale nel ruolo di Blake Thorn, milionario che vende integratori proteici il quale, dopo un inseguimento della polizia, si nasconde in un centro commerciale e si traveste da Babbo Natale, iniziando piano piano a credere di essere davvero lui. Sempre nel 1996, Hogan è di nuovo protagonista in Secret Agent (John Murlowsky) nel ruolo del “miglior agente segreto americano” Ray Chase che deve vedersela con un’agguerrita banda di trafficanti di armi.

In Lo stile del dragone (Sean McNamara, 1998) Hulk diventa l’imponente divo della Tv Dave Dragon, chiamato in aiuto da tre piccoli fratelli rimasti intrappolati con i loro amici in un parco divertimenti invaso da ninja capitanati dalla perfida Medusa, in The ultimate weapon (Jon Cassar, 1998) è il mercenario Benjamin Cutter “Hardball”, mentre è l’Uomo in nero in I Muppets venuti dallo spazio (Tim Hill, 1999) con Andie MacDowell e Ray Liotta.
Ma anche sul piccolo schermo Hulk Hogan ha fatto le sue apparizioni, compresa la serie, andata in onda con solo una stagione nel 1994 (da noi arrivata l’anno successivo) Thunder in Paradise, dove indossava i panni del mercenario Randolph J. “Hurricane” Spencer che, insieme al suo collega Martin “Bru” Brubaker (Chris Lemmon), gestiscono un resort in Florida, segretamente però conducono rischiose missioni sotto copertura.
Tra le serie tv più celebri anche da noi, Hulk è comparso anche in due episodi del mitico A-Team (st. 4 ep.4 e 22), in Love Boat, Baywatch (st6. ep.15) e insieme al granitico Chuck Norris in Walker Texas Ranger nella puntata Gioco di squadra (st.9 ep.13) nel ruolo di Boomer, ex teppista ora gestore onesto di un centro dove insegna basket ai ragazzi di strada, rapito da uno spacciatore che vuole eliminarlo per poter continuare a sfruttare i giovani. L’ultima apparizione di Hulk è nella miniserie Netflix Mr. McMahon (2024) nel quale si racconta la storia del controverso ex patron della WWE Vince McMahon.
