Cinema e Serie TvCinema e Serie Tv
  • Recensioni
  • Anteprime
  • Cinema
  • Serie TV
  • Rubriche
    • Drama che passione
    • Fuori dal fumetto
    • I segreti delle star
    • Ritratto di un attore
    • Una settimana al cinema
    • Fuori dal fumetto
    • Cronologia
    • Seguiti
    • Segui
Cerca
  • Videogiochi
  • Tech
  • Anime
  • Libri
  • Arte
Copyright © Alpha Unity. Tutti i diritti riservati.​
Lettura: Uzeda: determinato docu sulla band attiva dal 1987
Share
Notifica
Ridimensionamento dei caratteriAa
Cinema e Serie TvCinema e Serie Tv
Ridimensionamento dei caratteriAa
  • Videogiochi
  • Tech
  • Anime
  • Libri
  • Arte
Cerca
  • Recensioni
  • Anteprime
  • Cinema
  • Serie TV
  • Rubriche
    • Drama che passione
    • Fuori dal fumetto
    • I segreti delle star
    • Ritratto di un attore
    • Una settimana al cinema
    • Fuori dal fumetto
    • Cronologia
    • Seguiti
    • Segui
Seguici
  • Media Kit
  • Chi siamo
  • Contatto
  • Lavora con noi
  • Disclaimer
  • Politica sulla Privacy
Copyright © Alpha Unity. Tutti i diritti riservati.​
CinemaNotizie

Uzeda: determinato docu sulla band attiva dal 1987

Sogni, sacrifici, indipendenza: è la storia della noise band che nel 1991 spedisce da Catania un proprio demo al leggendario Steve Albini

Giuseppe Marazita 10 ore fa Commenta! 6
SHARE

Gli Uzeda sono rimasti sé stessi, a Catania, dal demo inviato a Steve Albini, storico produttore discografico da poco scomparso, agli oltre 30 anni di carriera nella musica “indipendente”. Fare musica per passione, liberi da condizionamenti, senza obiettivi commerciali e ottenere fama e riconoscimenti internazionali. Il racconto della loro storia nel documentario UZEDA – Do It Yourself di Maria Arena è da lunedì 7 luglio disponibile in streaming su OpenDDB (https://openddb.it/film/uzeda/).

Uzeda: determinato docu sulla band attiva dal 1987

La storia degli Uzeda in un autentico documentario

A Catania nel 1987 dall’incontro tra i chitarristi Agostino Tilotta e Giovanni Nicosia (che ha lasciato la band nel 1995), il bassista Raffaele Gulisano, il batterista Davide Oliveri e la cantante Giovanna Cacciola, nasce la band. La storia è già scritta nel nome, Uzeda, come la porta barocca che nella loro Catania si apre sulla piazza del Duomo. Una scelta che rivela l’inscindibile legame con la propria città e la propria terra, la Sicilia, crocevia di culture mediterranee nel quale però non ti aspetteresti di incontrare questi suoni ruvidi e contorti, sofferti e oscuri.

Amano la musica e crescono ascoltando i suoni che arrivano da oltreoceano grazie ai dischi importati da Dante Maiorana per la radio catanese CTA, suonano nei garage, in posti improbabili in giro per l’Italia varcando continuamente lo stretto di Messina su uno sgangherato furgone rosso. La svolta arriva nel 1991 grazie all’incontro con Steve Albini, musicista e ingegnere del suono fra i più importanti della scena alternativa americana (e chitarrista con gli “Shellac”).

Leggi Altro

Tutta colpa del rock, in sala dal 28 agosto: ecco il trailer
Giornate del Cinema Muto 2025: le anticipazioni
Oltre la fine del mondo: la rassegna si chiude con Nirvana
Midnight Factory compie 10 anni!
Uzeda: determinato docu sulla band attiva dal 1987

Producendo il loro secondo album Waters entra subito in perfetta sintonia col loro suono riuscendo a esaltarne tutte le caratteristiche, tanto da attirare l’attenzione del noto dj inglese John Peel ; quest’ultimo nel 1994 invita gli Uzeda a registrare due session negli studi della BBC, unico caso nella storia del rock italiano insieme alla PFM. Invitati a suonare un po’ in tutto il mondo, alla fine di ogni tour tornano sempre a casa, all’ombra dell’Etna, agli impegni e ai rituali della vita quotidiana, in attesa che la musica ancora una volta trasformi ogni cosa in magia.

Presente e passato, dolori e gioie, pause e ripartenze si susseguono nella narrazione, con la presenza del produttore Steve Albini (tra i produttori di album di band come Nirvana, Pixies, PJ Harvey , Slint, Jesus Lizard, e molte altre) a scandire i tempi dell’intera vicenda, spirito libero che condivide col gruppo la medesima pura passione per la musica, mentore e amico che compare sempre per sostenere il progetto anno dopo anno fino all’ultimo disco registrato a Verona nel 2018 ‘Quocumque jeceris stabit’, di cui il film documenta i 3 giorni di registrazione.

Uzeda: determinato docu sulla band attiva dal 1987

Nel racconto, le interviste ai membri della band si alternano alle testimonianze di chi ha riconosciuto in loro un unicum nel panorama del rock indipendente, tanto da divenire oggetto di studio. La regista Maria Arena ha dichiarato:

“The best plan is ‘the no plan'” è la frase che ho spesso sentito ripetere ad Agostino Tilotta, chitarrista della band Uzeda. Un po’ come dire ‘virennu facennu’, si vede facendo, tipica espressione del sud che invita a fare senza troppi programmi: adattare la progettualità agli accadimenti. Ed è così che ho iniziato questo film, senza un piano, seguendo il desiderio di fissare un pezzetto di vita e di storia degli Uzeda, perché ci fosse una traccia audiovisiva che raccontasse il modo di essere di una band indipendente che ha mantenuto questa prospettiva per 30 anni.

Un film per scoprire come si può vivere mettendo al primo posto la musica, la ricerca, la sperimentazione, il dialogo con se stessi, un’economia senza plusvalore. I soldi, proprio come la chitarra, il basso, la batteria e le corde vocali, sono solo uno strumento; e il suono non è la somma degli strumenti, è altro, è qualcosa di dirompente che si scatena. Posizione radicale, senza compromessi, che mi ha rapita dal pensiero catastrofico e autodistruttivo imposto all’immaginario dalla società in cui tutti viviamo.”

Uzeda: determinato docu sulla band attiva dal 1987

Dopo Gesù è morto per i peccati degli altri (2014), girato a Catania, e Il terribile inganno (2021), Il film sulla band Uzeda è il suo terzo indipendente. Maria Arena è nata a Catania, vive a Milano, dove si è laureata in Filosofia e diplomata in Regia alla Scuola Civica di Cinema. Oltre a dirigere film, corti e spettacoli teatrali, ha scritto il libro ‘Falso movimento, laboratorio audiovisivo tra analogico e digitale’ (Ed. Bonanno, 2011). É docente in Linguaggi e tecniche dell’audiovisivo e coordinatrice del corso di Cinema all’Accademia di Belle Arti di Catania.

Condividi questo articolo
Facebook Twitter Copia il link
Share
Cosa ne pensi?
-0
-0
-0
-0
-0
-0
lascia un commento lascia un commento

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  • Media Kit
  • Chi siamo
  • Contatto
  • Lavora con noi
  • Disclaimer
  • Politica sulla Privacy

Copyright © Alpha Unity. Tutti i diritti riservati.​

  • Videogiochi
  • Tech
  • Anime
  • Libri
  • Arte
Bentornato in iCrewPlay!

Accedi al tuo account

Hai dimenticato la password?