Icona dello star system, cantante, attrice da Oscar (come miglior attrice protagonista per Stregata dalla Luna), produttrice e conduttrice di programmi Tv, l’instancabile ormai quasi ottantenne Cher, al secolo Cherilyn (o Cheryl, ma ci arriviamo dopo) Sarkisian, ha trovato il tempo di scrivere un autobiografia intitolata Cher – The memoir part one, in cui racconta alcuni simpatici e irriverenti episodi accaduti nella sua vita, tra cui la perdita della verginità, da lei definita “un’esperienza estremamente sopravvalutata” e di averlo fatto per …
Erano i lontani anni 60 e Cherilyn usciva con un giovane che viveva nella sua solita strada, il quale l’abbandonò durante un appuntamento al Bob’s Big Boy (la famosa catena di ristoranti americana) poiché considerata imbarazzante dagli amici del ragazzo, e lei ebbe uno strano modo di reagire: “Ero così ferita quando lo fece, che feci sesso con lui per vendetta. Non avevo mai voluto, altrimenti l’avrei fatto una delle altre cinquecento volte che me l’ha chiesto. Ma ero così arrabbiata per essere stata respinta, che decisi di, se non di perdere, di prestargli la mia verginità”
Purtroppo per lei, non rimase molto impressionata dalla prestazione del giovane: “Quando quella che si è rivelata un’esperienza enormemente sopravvalutata è giunta al termine, gli ho chiesto: ‘È tutto? Abbiamo finito?. Poi gli ho detto di andare a casa e di non tornare mai più. Volevo che si sentisse liquidato tanto quanto mi aveva fatto sentire lui. Anche se ha continuato a cercare di rimediare, non gli ho più parlato”.
E veniamo alla questione del nome. Nella sua autobiografia Cher ci racconta di aver scoperto il suo vero nome nel 1979, quando si decise a cambiarlo legalmente e scoprì che non era Cheryl ma Cherilyn, così chiese chiarimenti alla madre, la cantautrice Georgia Holt, che la partorì quando aveva 19 anni. A quanto ci viene raccontato, l’infermiera chiese a Georgia come avrebbe voluto chiamare la bambina e lei, stanca e confusa, rispose
“Lana Turner è la mia attrice preferita e sua figlia si chiama Cheryl. Mia madre si chiama Lynda, quindi… che ne dici di Cherilyn?”, ma poi non verificò che sul certificato di nascita ci fosse effettivamente quel nome. Quando Cher chiese delucidazioni alla madre, questa rispose semplicemente “Ero solo una ragazzina, e stavo soffrendo tanto. Dammi tregua!”
Poco tempo fa era stata criticata per la sua preferenza nello scegliere partner più giovani (nel passato ha frequentato Val Kilmer e Tom Cruise tra gli altri), commento al quale lei ha risposto con la solita ironia che la contraddistingue: “Il motivo per cui mi sono messa con uomini giovani è perché gli uomini della mia età o più grandi, beh, ora sono tutti morti. Prima, [gli uomini della mia età] non si avvicinavano mai, erano sempre terrorizzati all’idea di avvicinarsi a me.” Attualmente Cher è fidanzata con il 38enne Alexander A.E. Edwards.
Cher, una vita immensa
Da sempre abituata a stupire gli spettatori, Cher non ha mai avuto timori con la sua “sfacciata sessualità”, esprimendo liberamente se stessa in ogni occasione. Penso che a molti maschietti siano rimasti ben impressi i look con cui si mostrava nei suoi video, ma non sono nemmeno passati inosservati il “vestito nudo” di Bob Mackie indossato al Met Gala nel 1974, che ha attirato sia elogi che critiche, alle quali Cher è abituata fin dall’inizio della sua carriera. Negli anni 60 e 70 la censura cercava controllare il suo modo di apparire, giudicato troppo sexy e provocante (ricordo che è stata una delle prime a mostrare l’ombelico), ma evidentemente (e per fortuna), Cher è andata avanti per la sua strada.
La fortuna di Cher inizia nel novembre 1962 con l’incontro in un locale con Sonny Bono, di 11 anni più grande di lei, con il quale va a vivere all’insaputa dei genitori. Bono lavora per Phil Spector e un giorno, mentre è impegnato nelle registrazioni presso la Gold Star Studios di Hollywood, per ovviare all’assenza di una corista, viene chiesto a Cher di sostituirla: sarà l’inizio della sua scalata al successo.
Negli anni successivi, la cantante incide con lo pseudonimo Bonnie Jo Mason Ringo, I love you; giudicato troppo ambiguo dal punto di vista canoro, il brano non viene trasmesso in radio. Il primo singolo che si guadagnò la trasmissione fu nel 1964 con Dream Baby, pubblicato con il nome Cherilyn.
Nella sua autobiografia Cher racconta che, nonostante la carriera andasse a gonfie vele, il rapporto con Sonny non era dei migliori, tanto che nel 1972 la donna pensò ad un modo per interrompere quella relazione sentendosi schiacciata dai modi autoritari del marito e intrappolata in un matrimonio ormai privo d’amore. Così, disse a Sonny che avrebbe voluto intraprendere una relazione con il loro chitarrista, ma lui non le dette peso.
Qualche giorno più tardi però, l’uomo le confessò di aver pensato di spingerla giù dal balcone della loro camera d’albergo, aggiungendo che, durante il processo che ne sarebbe seguito, lui avrebbe chiesto l’infermità mentale così da cavarsela con pochi anni di galera, in più avrebbe poi scritto un libro guadagnando così da quella brutta storia.
Ma Cher, donna energica e orgogliosa, risponde: “Non ci sarebbe stato bisogno di spingermi, mi sarei buttata io”. I due divorziano nel 1975, successivamente ci fu battaglia per l’affidamento del figlio Chaz, ma alla fine rimasero in buoni rapporti, anche professionali, fino alla morte di Sonny, avvenuta nel 1998 per un incidente sugli sci.
Ma quello che interessa a noi cinefili è sapere quando Cher compare per la prima volta sul grande schermo, ovverosia nel lontano 1965 nel film Wild on the beach di Maury Dexter, una commedia giovanile in cui partecipano diversi componenti del mondo della musica. Nel 1967 esce Good Time, un musical con Cher e Bono diretto dal debuttante William Friedkin, il regista de L’esorcista, il 1969 è l’anno di Chastity, un road movie diretto da Alessio de Paola, con protagonista assoluta Cher, mentre nel 1982 è una delle tre sfegatate fan di James Dean in Jimmy Dean, Jimmy Dean di Robert Altman.
Nel 1983 ecco il ruolo che le farà guadagnare la prima candidatura agli Oscar come miglior attrice non protagonista, quello di Dolly in Silkwood di Mike Nichols con Meryl Streep e Kurt Russell, premio che però andò a Linda Hunt per Un anno vissuto pericolosamente, poi arrivano Dietro la maschera (1985 di Peter Bogdanovich), Le streghe di Eastwick (1987, George Miller) e Suspect – Presunto colpevole (1987, Peter Yates).
Nel 1987 Norman Jewinson la vuole per interpretare Loretta Castorini in Stregata dalla Luna, ruolo con cui conquistò l’ambita statuetta dorata, oltre al Golden Globe come miglior attrice in un film commedia o musical, un David di Donatello e un Nastro d’Argento. Film di debutto per Christina Ricci, nel 1990 Cher gira Sirene di Richard Benjamin, partecipa a I protagonisti (1992) e Pret a porter (1994) entrambi di Robert Altman, nel 1996 è la protagonista, con Chazz Palmintieri, di Infedeli per sempre diretto da Paul Mazursky, mentre nel 1999 recita in Un té con Mussolini di Franco Zeffirelli a fianco della compianta e indimenticabile Maggie Smith.
Negli anni 2000 Cher gira Fratelli per la pelle (2003) dei fratelli Farrelly, Burlesque di Steve Antin (2010) e l’ultima apparizione sul grande schermo è nel musical Mamma mia! Ci risiamo (2018) di Ol Parker.
Durante il Jimmy Fallon Show (fonte Sky Tg24) le viene chiesto il motivo per cui ha fatto uscire la sua autobiografia in due parti (la seconda uscirà l’anno prossimo forse accompagnato da un album musicale), al che lei ha risposto che la sua vita era troppo immensa per racchiuderla in un solo libro…non possiamo che darle ragione.