Kinds of Kindness è stato presentato in anteprima mondiale il 17 maggio 2024 alla 77ª edizione del Festival di Cannes, dov’era in concorso per la Palma d’oro e ha vinto il Prix d’interprétation masculine a Jesse Plemons. Uscito il 6 giugno nelle sale italiane, il nuovo film di Yorgos Lanthimos si è rivelato la scelta più interessante nella programmazione dell’iniziativa Cinema in festa, superando il mezzo milione di euro in meno di una settimana. La curiosità per la visione si contrappone al giudizio misto della critica e dello spettatore medio, ancora con in mente Povere creature!.
Trailer e sinossi di Kinds of Kindness
Tre storie ruotano attorno a un uomo che cerca di prendere il controllo della propria vita, a un poliziotto la cui moglie sembra un’altra persona e a una donna che cerca una persona con una capacità speciale.
Recensione di Kinds of Kindness
Il film si apre alla grande con Sweet Dreams (ascoltata anche nel trailer), ma poi l’atmosfera si fa sempre più cupa e tetra con corde rotte di pianoforte e altre gravi melodie, simili a cori da funerali in cattedrali gotiche. La colonna sonora curata da Jerskin Fendrix rappresenta uno dei punti forti di Kinds of Kindness: ci destabilizza, ci scuote, ci fa quasi ballare insieme a Emily, ma soprattutto ci immerge nelle innumerevoli e raccapriccianti emozioni dei protagonisti del film.
La regia di Yorgos Lanthimos è attenta a mostrarci tutti i dettagli anche in inquadrature lunghe, in cui notiamo la simmetrica fotografia di Robbie Ryan, che cerca di trovare ordine al di là del caos delle menti umane. Il cineasta greco torna a collaborare per la sceneggiatura con Efthymis Filippou, creando un’opera divisa in tre episodi in cui cast poliedrico e multiforme si diverte a cimentarsi in diversi ruoli, tutti in uno stesso luogo indefinito; solo Yorgos Stefanakos interpreta sempre lo stesso personaggio, R.M.F., colui che dà il titolo alle tre parti di Kinds of Kindness.
In una prima analisi questo film mi è sembrato molto difficile da capire e da digerire, con Lanthimos che è tornato alle origini, lasciando lo stile più commerciale di Povere creature!. Dopo l’iniziale straniamento post visione, ho provato ad apprezzare Kinds of Kindness non solo per gli aspetti puramente tecnici: a suo modo è pur sempre una forma d’arte, capace appunto di suscitare diverse sensazioni nello spettatore e soggetto a diverse interpretazioni.
Si comincia con l’interpretazione del titolo, traducibile in “Tipi di gentilezza”, ovvero le modalità in cui si manifesta nel film l’amore, il tema principale di Kinds of Kindness, declinato con accezioni esagerate e spesso negative: amore inteso come sottomissione e compiacimento nel lavoro, perdita di controllo e sacrifico nelle relazioni sentimentali e accettazione incondizionata in un gruppo sociale. Il titolo nasconde sarcasmo perché non assistiamo né a gentilezza né ad amore, ma si riferisce ai rapporti umani e ai gesti intercorrenti tra i personaggi del film; non a caso in un primo momento si sarebbe dovuto intitolare semplicemente AND.
Lanthimos ha girato il film mentre montava Povere creature! e dopo poco tempo dalla visione di quest’ultimo sono venuto a conoscenza di Kinds of Kindness, il cui primo teaser trailer è stato distribuito a marzo 2024. Dal film vincitore di 4 Premi Oscar ritroviamo sequenze in bianco e nero, dove in questo caso i protagonisti si fanno anche narratori delle loro storie; ma soprattutto rivediamo alcuni membri del cast e dinamiche ricorrenti.
Per esempio, al di là del personaggio interpretato, il ruolo di Willem Dafoe è sempre di controllo e mai di subordinato, quasi fermo in un palazzo a comandare, come il dottor Baxter nel precedente film. Nella seconda storia è addirittura il padre del personaggio di Emma Stone, ricordandoci il loro rapporto tra lo scienziato e Bella.
L’attrice Premio Oscar è la musa di Lanthimos, che le ha mandato anche la sceneggiatura del film in fase di sviluppo; fantastica nelle interpretazioni di tutti i suoi personaggi in Kinds of Kindness, dopo La favorita e le due pellicole di quest’anno, è pronta ad essere diretta nuovamente dal regista greco nel remake di Save the green planet. Dopo Povere creature! anche Margaret Qualley si ritrova su questo set, in cui spicca Jesse Plemons, vincitore del Prix d’interprétation masculine.
Il miglior attore a Cannes si è fatto notare all’epoca entrando nel cast di Breaking Bad e ultimamente l’abbiamo visto in Killers of the Flower Moon di Martin Scorsese. In Kinds of Kindness è costantemente al centro della scena anche quando non è scritto come personaggio principale di quel determinato episodio. Sempre diverso nell’aspetto nelle tre parti del film, incarna l’uomo comune, un individuo semplice che si trova ad affrontare una situazione più grande di lui.
Vantiamoci che negli USA e nel Regno Unito ancora deve arrivare in sala e vediamo per primi Kinds of Kindness al cinema; ma io non te l’ho consigliato, non mi prendo nessuna responsabilità in merito.