Si chiude, con la vittoria del lungometraggio Kiss Me Before it Blows Up di Shirel Peleg, la XVII edizione di Immaginaria – International Film Festival of Lesbians & Other Rebellious Women; la manifestazione di cinema indipendente dedicata alle donne, con particolare attenzione al cinema lesbico e femminista, che ha portato nella capitale le registe più interessanti del panorama di genere, con opere cinematografiche provenienti da Gran Bretagna, Canada, Francia, Spagna, Australia, Israele, Afghanistan, Brasile, Turchia, Germania, Stati Uniti e Italia, svoltasi a Roma nelle sale del Nuovo Cinema Aquila dal 22 al 25 aprile 2022.
I vincitori della XVII edizione di Immaginaria
L’opera di Shirel Peleg è stata eletta vincitrice dalla giuria presieduta dalla regista e sceneggiatrice Flaminia Graziadei insieme a Chiara Sfregola e alla critica cinematografica Manuela Caserta, con la seguente motivazione: “Il film tocca temi estremi e controversi con il passo leggero dell’ironia, scandagliandoli in profondità con grande delicatezza… La regia e la sceneggiatura spiccano per il punto di vista innovativo con cui si pone al centro della narrazione una coppia lesbica, non per descriverne la discriminazione in quanto coppia gay, ma per calarla all’interno di uno sfondo familiare che per quanto sembri open-minded è invece strettamente ancorato a sentimenti di antico livore storico, che guardano ancora al passato”.
Menzione speciale da parte della giuria Fiction è andata a La Fracture di Catherine Corsini per «avere allargato lo sguardo inserendo la relazione sentimentale fra due donne, peraltro in crisi, all’interno di un contesto sociale più ampio… una Francia travolta da interminabili proteste di piazza, sanità allo sfascio e repressione violenta dei manifestanti”.
La giuria Documentari, presieduta dalla regista e sceneggiatrice Ilaria Jovine, ha dichiarato vincitore della Sezione Documentari, il film Fanny: The Right to Rock, per la regia di Bobbi Jo Hart, con la seguente motivazione: «Il film, apprezzato per la dinamicità del montaggio e la vitalità delle intervistate, è riuscito a sintonizzarsi con il rock delle Fanny, una delle prime band di donne degli anni 60’/70’ in USA. Rock è il mood ancora trasmesso dalle parole delle protagoniste: ‘Le ragazze devono chiedere il permesso per fare qualsiasi cosa. Noi abbiamo infranto questa barriera e non l’abbiamo fatto parlando, convincendo… l’abbiamo semplicemente fatto”.
L’opera Camille et moi, di Marie Cogné è stata eletta vincitrice dalla giuria dei Corti composta da Caterina Carmignani, Clara Thielemann e Miriam Kdaiem, studenti del Centro Sperimentale di Cinematografia: “Grazie a un brillante uso della soggettiva, la regista rinuncia alla sua protagonista mettendo alla prova gli stessi spettatori e spettatrici davanti alle reazioni di parenti e amici… e mostra che la vera ribellione sta nell’essere se stess*… Oggi più che mai è importante lottare per una legge a tutela dell’amore in tutte le sue forme”.
Vince per la Migliore Colonna Sonora Walk with Me, della regista Isabel Del Rosal, con le musiche di Amanda Walther. La giuria Colonne Sonore, presieduta da Silvia Leonetti, sottolinea che “i commenti musicali sono in linea con la trama del film e che le canzoni originali inserite all’interno della colonna sonora sono scritte ed eseguite dalla stessa compositrice”.