Sean Penn, attore, regista e attivista, è volato a Kyjv, la capitale dell’Ucraina, per filmare un documentario sull’invasione russa attualmente in corso. Non è la sua prima volta nella capitare dell’Ucraina, perché nel novembre scorso aveva visitato la città con la Ukrainian Joint Forces Operation.
Volodymyr Zelenskiy ha rilasciato un comunicato in cui ha pubblicamente lodato l’impegno sociale dell’artista:
Il regista è arrivato a Kiev espressamente per registrare tutti gli eventi attualmente in corso in Ucraina e raccontare al mondo la verità sull’attacco russo nei confronti del nostro Paese, ha dimostrato sostegno e la nazione gli è grata per tale dimostrazione di valore e onestà
Sean Penn non soltanto è stato protagonista di importanti iniziative nel periodo pandemico, ha anche fondato l’associazione CORE (Community Organized Relief Effort) per la popolazione di Haiti colpita dal terremoto, come raccontato nel documentario Citizen Penn di Discovery+.
Il pericolo è il suo mestiere, perché Sean Penn non si è tirato indietro neanche quando, nel 2016, ha intervistato lo spietato rappresentante dei cartelli messicani della droga, El Chapo per Rolling Stones.
Da un luogo protetto della capitale ucraina, il regista ha rivolto un appello agli Stati Uniti:
Sono già stati commessi errori brutali, troppe vite sono state spente e troppi cuori distrutti. Ma credo che, se Putin non si tirerà indietro, altri errori, più brutali ancora, verranno commessi. Il presidente Zelensky e la sua gente, il popolo ucraino, si sono levati a simbolo storico di coraggio e valore. L’Ucraina è la punta dell’iceberg per chi voglia abbracciare il sogno democratico. Se permettiamo che combatta da sola, la nostra anima, come America, è persa.
Noi speriamo che la guerra in Ucraina cessi il prima possibile e che le truppe russe vengano ritirate, non c’è e non ci sarà MAI ragione che possa giustificare un conflitto armato, una simile invasione, un tale terrore. Già troppe vite sono state sacrificate per vili ragioni economiche, per gli interessi di pochi, dei soliti noti. Buon lavoro, Sean!