Dal set di The O.C. abbiamo ricevuto ogni genere di notizia, anche anni dopo la conclusione della serie californiana. Si è sempre trattato di misteri intriganti, gossip e rivelazioni: dalla sinistra morte del membro del cast Johnny Lewis alle recriminazioni di Mischa Barton nei confronti dei produttori; dalle accuse di un clima di tensione e gelo alle dichiarazioni taglienti degli attori. Senza dubbio è stata una produzione turbolenta.
L’attrice, che in The O.C. interpretava la tormentata Marissa Cooper, ha dichiarato che fu posta davanti ad una scelta netta e brutale, avrebbe dovuto decidere lei se far morire o svanire il suo personaggio, che in seguito sarebbe ritornato. La sua scelta fu quella di far morire Marissa, perché stava ricevendo interessanti proposte di lavoro per altre produzioni. Ha però aggiunto, scatenando la polemica:
Non mi sentivo protetta dal cast e dalla troupe al tempo. Il tutto è diventato molto più impegnativo e per me era troppo. Non sapevo in che direzione stesse andando il personaggio. Ricordo tutto ciò con grande affetto, oggi, ma credo che alcune persone abbiano commesso degli errori nel modo in cui hanno gestito la situazione. Non mi sentivo in grado di andare avanti.
Mischa Barton ha risollevato un polverone dei suoi, dopo le dichiarazioni sui presunti comportamenti aggressivi e gli episodi di nonnismo subiti sul set e ripetutamente smentiti sia dai colleghi sia dalla troupe e stavolta le sue parole hanno suscitato la reazione di Rachel Bilson e Melinda Clarke, rispettivamente interpreti di Summer Roberts e Julie Cooper.
Io e Melinda ne stavamo parlando appena è uscita l’intervista e abbiamo reagito dicendo ‘Aspetta, cosa?’. Vorrei davvero parlare con lei e vorrei che condividesse con noi la sua esperienza per capire la sua prospettiva, perché io ho visto le cose in modo un po’ diverso
Alcuni dei commenti mi hanno suscitato grande perplessità, quindi non so quale sia la verità, ma so per certo che i giovani membri del cast hanno subìto una grandissima pressione. L’unica cosa che posso fare è raccontare la mia esperienza con totale onestà e trasparenza, non posso parlare per l’esperienza di qualcun altro. Chi è giovane e magari non ha nemmeno 18 anni, si sente oppresso da quella quantità di ore di lavoro. Nella migliore delle ipotesi sei esausto e, nella peggiore, è travolgente e caotico. Quindi mi spezza un po’ il cuore sapere che per lei è stata un’esperienza così brutta, non è giusto per nessun giovane
Si può dire che le colleghe di Mischa Barton abbiano, molto diplomaticamente, sottolineato la fragilità psicologica e fisica dell’attrice sottintendendo che possa essere stata indotta a vivere quest’esperienza lavorativa negativamente a causa della giovane età e della sensibilità.
Anche il creatore di The O.C., Josh Schwartz, però ha sottolineato che l’idea della morte del personaggio interpretato da Mischa Barton non sia stata assolutamente suggerita dalla ragazza e che sia stata decisa per necessità narrative, dal momento che la serie era travolta da critiche e pessimi feedback e si è resa necessaria una soluzione inattesa e creativa.
Un’altra sterile polemica postuma, un rimpallo di responsabilità che ormai continua da quando è emerso che Rachel Bilson e Mischa Barton sono sempre state rivali sul set, che l’interprete di Marissa la ritiene responsabile del progressivo ridimensionamento del ruolo del suo personaggio rispetto alla serie, nonché dai commenti sarcastici e cattivelli dei colleghi di Mischa. Come la guest star Cam Gigandet che riferisce di non aver nessun ricordo di Mischa e non ricordare neanche che fosse lì durante le riprese.
Che acidi questi attori!