Oggi ci ha lasciato una delle donne italiane più note nel mondo della musica, tv e dello spettacolo.
Oggi ci ha lasciato colei che più di tutte è stata colonna e simbolo di intere generazioni di giovani, modello indiscusso di stile non solo per la gente comune, ma per tutti coloro che, negli anni, hanno avuto a che fare con il mondo dello spettacolo, della musica, della tv e del cinema.
Oggi ci ha lasciato Raffaella Carrà, il caschetto biondo che tutto il mondo ci ha sempre invidiato, e che credevamo immortale.
E invece immortale, purtroppo, non lo era, almeno nella carne, e nel pomeriggio di oggi, un post dell’ex compagno Sergio Iapino, così ne ha annunciato la morte all’età di 78 anni.
“Raffaella Carrà, una delle più grandi showgirl italiane, è morta all’età di 78 anni, dopo una malattia che da qualche tempo aveva attaccato il suo corpo così minuto, ma pieno di energia. Una forza inarrestabile la sua, che l’ha imposta ai vertici dello star system mondiale, una volontà ferrea che fino all’ultimo non l’ha mai abbandonata, facendo si che nulla trapelasse della sua profonda sofferenza. L’ennesimo gesto d’amore verso il suo pubblico e verso coloro che ne hanno condiviso l’affetto, affinché il suo personale calvario non avesse a turbare il luminoso ricordo di lei.”
La regina del Tuca Tuca che sconvolse ogni tabù mostrando l’ombelico, che è entrata di diritto nel vocabolario della lingua italiana con il termine “carrambata” che ci ha fatto ballare e scatenare con la “mossa” di quel
“Com’è bello far l’amore da Trieste in giù… Tanti auguri, vruum”
provocante, ironica, sempre sul pezzo, ci ha lasciato in punta di piedi, nel silenzio più assordante.
Raffaella Carrà – la carriera
Raffaella Carrà, il cui vero nome era Raffaella Maria Roberta Pelloni, era nata a Bologna il 18 giugno del 1943.
Aveva iniziato la sua sterminata carriera nel mondo dello spettacolo all’età di 9 anni, nel 1952 e nonostante l’enorme successo è riuscita a rifuggire la mondanità, le ospitate, i gossip.
Nasce da una famiglia benestante, cresciuta con la nonna romagnola e il nonno siciliano dopo che i genitori si lasciarono quando lei aveva solo due anni.
“Mio padre era danarosa ma troppo playboy: per questo mia madre divorziò nel 1945”.
La città natale della Raffa nazionale è però Bologna e non Bellaria come molti sostengono.
“Dicono che sono nata a Bellaria. E non è vero. Mia madre era di Bellaria. Aveva un bar. Per me Bellaria era il luogo della libertà, del profumo delle piadine, della gente per cui sono sempre stata la ‘fiola della Iris’. Mentre Bologna è il luogo dove ho vissuto, il luogo delle fatiche, del dovere, di queste cose qua insomma“
Del suo vero nome, mantiene solo quello di battesimo e cambia il cognome su consiglio del regista Dante Guaramagna che, appassionato di pittura, le suggerisce il nuovo cognome pensando al pittore italiano Carlo Carrà, ma prima di approdare allo spettacolo, esordisce nel cinema.
Nei primi anni Sessanta infatti recita in I Compagni e Celestina, tentando poi la carta hollywoodiana e gira un film con Frank Sinatra, Il colonnello Von Ryan (1965). La cosa per non da i risultati sperati e torna così in Italia, debuttando nel programma Io, Agata e tu con Nino Taranto e Nino Ferrer.
Seguono Canzonissima (1971), Milleluci (1974) in coppia con Mina (per la quale si narra la Carrà avesse uan sorta di “complesso” legato all’altezza che la portò a scegliere sempre scarpe molto alte) e Ma che sera.
Raffaella Carrà si impone sulla scena come showgirl moderna e completa, cantando e ballando brani e sigle di grande successo.
Negli anni Ottanta è in Mille Milioni poi in Fantastico accanto a Corrado e Gigi Sabani. La consacrazione come conduttrice a tutto tondo arriva per con Pronto Raffaella? (1983-1985), programma semplicemente entrato nella storia. Seguono Buonasera Raffaella e Domenica In.
Dopo una breve parentesi di circa due anni in Fininvest, Raffaella torna in RAI con Raffaella Venerdì sabato e domenica.. e saranno famosi e Ricomincio da due.
Arriva poi negli anni Novanta Fantastico 12, accanto a Jhonny Dorelli, cui segue una lunga fase di lavoro in Spagna. Il grande successo in Italia torna con Carramba che sorpresa (1995-2009). Nel mezzo la conduzione del 51° Festival di Sanremo (2001), per sua stessa ammissione una edizione non particolarmente brillante, Sogni (2004), Amore (2006).
https://www.youtube.com/watch?v=mb5_5oErVi8
Raffaella è però veramente intramontabile e conquista tutte le generazioni tanto che nel 2011 il dj di fama internazionale Bob Sinclair realizza il remix del suo brano A far l’amore e la vuole nel videoclip: il brano ottiene enorme successo internazionale ed è la colonna sonora de La Grande Bellezza, film di Paolo Sorrentino che vince l’Oscar come miglior film straniero.
Indimenticabile poi il suo ruolo di giudice nel talent show di Raidue The Voice of Italy dal2013 al 2016. Tenterà poi di staccarsi con Forte, forte, forte ma con poco successo.
Raffaella è conosciuta in tutto il mondo anche per le sue canzoni che tutti e dico tutti conosciamo.
Per citarne solo alcuni possiamo ricordare ad esempio Ma che musica Maestro, Tuca Tuca (1971) in coppia con Enzo Paolo Turchi, Chissà se va, Maga Maghella, Rumore, A far l’amore comincia tu (1976), Come è bello far l’amore da Trieste in giù (1978).
Raffaella Carrà – la donna degli scandali
Il 9 ottobre 1971, quando insieme a Corrado aprì la nona edizione di Canzonissima, la gara di musica leggera del sabato sera del canale nazionale della Rai, la showgirl indossò uno stringente abito che scopriva l’ombelico: era la prima volta che questo accadeva in tv. Il clamore per quella audace abbigliamento fu straordinario e al tempo stesso controverso: per giorni le cronache non parlarono che di quell’ombelico e le polemiche furono infinite.
Tuttavia la vicenda fu ben presto surclassata da altro clamore, perchè Raffaella di lì a poco avrebbe ballato e cantato il Tuca tuca.
La star della tv dal caschetto platino che tutte copiavano, entrò in scena non solo con l’ombelico scoperto ma con il ballerino Enzo Paolo Turchi si toccavano reciprocamente la testa, le spalle, i fianchi e le gambe. Fu il finimondo.
Il brano scritto da Gianni Boncompagni e Berto Pisano, spaventò i dirigenti della Rai che costrinsero la showgirl e il ballerino ad esibirsi quasi girati di tre quarti. La canzone ebbe un successo clamoroso e scalò le classifiche, ma solo dopo che la celebre coreografia fu riproposta in nell’irresistibile versione con Alberto Sordi.
Raffaella Carrà – vita privata
Nonostante le numerose relazioni, Raffaella Carrà non si è mai sposata né ha avuto figli, aveva però un fratello di nome Renzo, venuto a mancare all’età di 56 anni; proprio per questo aveva un legame molto forte con i nipoti, Matteo e Federica, un affetto profondo quasi materno.
Proprio a proposito della sua mancata maternità, Japino descrive Raffaella Carrà come una
“donna fuori dal comune eppure dotata di spiazzante semplicità, non aveva avuto figli ma di figli ne aveva a migliaia, come i 150mila fatti adottare a distanza grazie ad “Amore”, il programma che più di tutti le era rimasto nel cuore”.
Raffaella era una donna forte, spiritosa, gentile, moderna. Ed è stata così fino alla fine.
Aveva patito tanto le chiusure, la mancanza di socialità. Aveva ammesso di avere paura, di stare chiusa in casa. E anche all’inizio di quest’anno è stata defilata, un po’ per il Covid che ancora non ci aveva lasciato, un po’ per il sopraggiungere della malattia che lei aveva voluto tenere nascosta a tutti.
Nella sua grande umanità, voleva farsi ricordare con la sua risata, il suo perfetto caschetto biondo, il suo ottimismo, la sua contagiosa allegria. Detestava la compassione e mai avrebbe voluto apparire stanca, triste e malata. Il suo ultimo gesto di generosità verso il suo pubblico.
Ha avuto famosi corteggiatori come Little Tony e Frank Sinatra, entrambi respinti, e veri e propri amori indimenticabili, come la lunga relazione con l’autore televisivo Gianni Boncompagni (1969-1980) o il sodalizio con il coreografo Sergio Japino, che conobbe durante la tournée in Spagna.
E proprio con Iapino, in realtà il suo istinto materno era vivo più che mai, e lui ne era entusiasta, ma Raffaella ha avuto una doccia fredda dopo un colloquio col ginecologo. Il medico infatti le ha detto chiaramente che ormai era troppo tardi e così lei si è rassegnata al volere di Madre Natura e ha preferito evitare di sottoporsi a qualsiasi terapia.
Ciao Raffaella
La famiglia ha mantenuto il massimo riserbo sui motivi della morte. Secondo quanto trapelato da ambienti giornalistici, era stata colpita negli ultimi mesi da una malattia che l’ha debilitata nel giro di poco tempo. L’ipotesi più probabile è che sia stata stroncata da un tumore, ma non ci sono conferme ufficiali in tal senso.
Non è ancora noto quando, né dove, si svolgeranno i funerali. Si sa invece — ed è sempre Japino a comunicarlo — che
“nelle sue ultime disposizioni, Raffaella ha chiesto una semplice bara di legno grezzo e un’urna per contenere le sue ceneri. Nell’ora più triste, sempre unica e inimitabile, come la sua travolgente risata. Ed è così che noi tutti vogliamo ricordarla”.
Raffaella aveva una personalità rara al giorno d’oggi, soprattutto in un mondo spesso falso e opportunista come quello dello spettacolo e della TV: era una donna semplice, ironica, intelligente e capace di attraversare le mode e le epoche in maniera così naturale, come solo lei sapeva fare.
Era ricca dentro e fuori, di una classe e uno stile inconfondibili.
Ci mancherai Raffaella.