Britney Spears è conosciuta in tutto il mondo. La sua carriera l’ha resa così famosa da rivelarsi un’arma a doppio taglio.
Siamo esperti di storie hollywoodiane tragiche e maledette e ti chiederai come mai ci occupiamo di una star che ha fatto della musica e non del cinema il suo lavoro principale, ma è presto detto: ci troviamo nel bel mezzo di una drammatica situazione di prigionia, sottomissione, plagio che è reversibile. Possiamo intervenire prima che la situazione si trasformi in una storia di cronaca nera ed abbiamo il dovere morale di prendere posizione, di raccontare la vicenda perché sia il più chiara possibile.
Se questo non fosse sufficiente, ricordiamo che Britney è stata protagonista del film Crossroads ed è stata guest star per serie TV come Sabrina vita da Strega, How I Met Your Mother, Will & Grace e Jane the Virgin.
Guardate il profilo Instagram di Britney Spears. Cosa sono quegli occhi vacui? Quel rimmel sbavato e il look poco curato? Chi ne gestisce i social e i contenuti? Guardandola, io non vedo nulla della Britney che ricordo. Ma cerchiamo di fare chiarezza su tutta la faccenda.
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La vicenda
Britney Spears, dopo un esaurimento nervoso (era il 2007) manifestò il suo malessere come fanno spesso le persone che intendono chiudere con il passato: tagliandosi i capelli, stravolgendo il suo look. Ma visto che la rasatura non era esattamente di moda, fu facile giudicarla come “squilibrata”, “pazza”, “svitata”, “disturbata”. Abusando così di termini dispregiativi relativi alla sua delicata salute mentale. Narrazione becera e selvaggia che la ridicolizzò ed acuì i suoi problemi, sino al punto che Britney inveì con violenza verso alcuni paparazzi.
La sua hairstylist dell’epoca, Esther Tognozzi, riferisce di una giovane donna fragile e stanca delle pressioni mediatiche e famigliari relative al suo divorzio con Kevin Federline, nonché ai continui ricoveri in strutture riabilitative per la dipendenza da stupefacenti che un pomeriggio entrò nel suo salone e le annunciò di volersi rasare i capelli a zero così le persone avrebbero ‘smesso di toccarli‘. La donna tentò di dissuaderla e le disse di dormirci su, se il giorno dopo non avesse cambiato idea, la avrebbe accontentata. Ma, approfittando di un suo momento di distrazione, Britney afferrò il rasoio e tagliò tutti i suoi lunghi capelli da sola, fotografata da affamati e spietati paparazzi appostati fuori.
Da quel momento in poi, complice la disinformazione, i pregiudizi verso la malattia mentale e la “fame da gossip”, si è creato un vero e proprio stigma intorno alla star, dipinta come un’ingrata e capricciosa stella finita male, incapace di fare la mamma, la moglie, la cantante e anche la figlia.
In un simile fluire continuo di notizie, sfido qualsiasi giudice a rimanere terzo ed imparziale, ma al netto di questa valutazione postuma, sappiamo che Britney Spears fu giudicata incapace di provvedere a sé e ai suoi figli, fu ordinato le fosse impiantata la spirale perché non potesse più procreare e la sua tutela legale fu affidata al padre Jamie (istituto giuridico del conservatorship equiparando il signor Spears alla figura del tutore del nostro sistema giudiziario).
Quello che sembra un provvedimento ragionevole, perché di fatto Britney aveva un reale problema psichiatrico da risolvere ed un percorso di guarigione da intraprendere (ad eccezione della spirale che ritengo una gravissima violazione della sua libertà personale) si è rivelato essere il regno del terrore del signor Jamie Spears.
Dalle continue denunce di Britney Spears, infatti, si apprende di un uomo senza scrupoli che ha approfittato delle energie, del successo e dei soldi di sua figlia. Questa orrenda verità ha dato vita al movimento Free Britney (#freebritney) al quale hanno aderito milioni di persone in tutto il mondo tra colleghi di Britney, amici, fans, attori. L’ultimo capitolo di questa orribile vicenda risale alla drammatica testimonianza resa dall’artista al giudice Brenda Penny del tribunale di Los Angeles in cui ha denunciato tutto il suo dolore.
L’intera dichiarazione è stata pubblicata da Variety, ne riporto alcuni estratti:
Tutto ciò che mi succedeva doveva essere approvato da mio padre e lui amava il poter ferire sua figlia al 100.000 per cento. Lavoravo sette giorni su sette, niente giorni liberi, in California l’unica cosa simile è chiamata traffico sessuale. Far lavorare qualcuno contro la propria volontà, togliergli ogni cosa – carte di credito, contanti, telefono, passaporto – e metterlo in una casa controllato da altre persone. Vivevano tutti con me, le infermiere, la security 24 ore su 24. Mi guardavano mentre mi cambiavo ogni giorno, nuda, mattino pranzo e sera. Non avevo privacy. Nel 2018 sono stata obbligata ad andare in tour, non ne avevo le forze, non me la sentivo anche perché mi imbottivano di farmaci. Così di punto in bianco il terapeuta mi ha dato il litio. Mi ha tolto le medicine normali che prendevo da cinque anni. Ma il litio è molto, molto forte. Mi sentivo ubriaca, avevo paura. Non posso sposarmi o avere un figlio. Ho una spirale, così non resto incinta. Volevo toglierla, per poter provare ad avere un altro figlio, ma questo “team” non mi fa andare dal medico a toglierla perché non vogliono che abbia altri figli. Merito di avere una vita. Ho lavorato per tutta la vita. E sono stanca di sentirmi sola.
La Los Angeles Superior Court, però, mercoledì 30 giugno ha respinto la richiesta avanzata di rimuovere il signor Spears dalla tutela esclusiva della figlia. L’avvocato di Britney, Samuel Ingham III, aveva precisato che la cantante ‘non si esibirà mai più finché non sarà libera dalle pressioni del padre e dalla sua prigionia‘:
La richiesta del soggetto sotto tutela di sospendere James P. Spears immediatamente, dopo la nomina della Bessemer Trust Company of California quale gestore unico del patrimonio, è respinta. Il soggetto è sostanzialmente incapace di gestire le sue risorse finanziarie e di respingere eventuali tentativi di frode o di influenza indebita.
Nel 2019, infatti, la tutela legale di Britney Spears è stata affidata a Jodi Montgomery, responsabile delle cure mediche della postar e a Jamie Spears è rimasta la tutela dell’ingente patrimonio della figlia. Dunque l’uomo sostiene che sia la Montgomery a prendere eventuali decisioni inerenti la sfera personale di Britney e che sia lei la sola responsabile delle sue sofferenze.
In quell’anno, infatti, fu resa nota una lettera che Britney Spears aveva scritto già nel 2009, riferendosi a sé stessa in terza persona e denunciando continue minacce e pressioni da parte del “team” che gestiva ogni aspetto della sua vita e, per giunta, utilizzava i figli della cantante come ricatto:
Kevin che cerca di fare la vittima innocente è un falso. Ha lasciato lei e i bambini. Il suo comportamento quando i suoi figli sono stati portati via da casa sua mentre lei si chiudeva nel bagno è comprensibile, considerando che la sua amica alla porta le ha detto che i poliziotti se ne stavano andando e che poteva stare tranquilla in bagno. Le hanno mentito. I suoi figli sono stati portati via e lei ha perso il controllo, cosa che potrebbe capitare a molte madri in quelle circostanze. Lei non stava ascoltando il suo manager, lui aveva perso il controllo su di lei, così ha voluto spaventarla. Britney poi ha trasformato la sua rabbia, indirizzandola verso la sua famiglia e le persone che stavano facendo soldi con lei. Ora quest’anno Britney è stata zittita. Le persone che controllano la sua vita hanno guadagnato 3 milioni di dollari quest’anno. Lei adorerebbe avere occhi nuovi per vedere la sua situazione, ma se prova a farlo viene costantemente minacciata. le dicono che le porteranno via i suoi figli. Quindi, quanto durerà tutto questo? Finché le persone vengono pagate e lei non ha diritti, potrebbe andare avanti per un po’, ma non è affatto giusto. Britney ha regalato al fratello due milioni di dollari, a sua madre una tenuta da 4 milioni in Louisiana e a suo padre il miglior lavoro nel mondo dello spettacolo. Lei è una persona molto generosa e vorrebbe ottenere il rispetto che merita.
La prossima udienza è fissata per il 14 luglio e noi continueremo a seguire la vicenda di Britney Spears sperando in un lieto epilogo.