Sono sempre di più le produzioni nord europee presenti sulle varie piattaforme streaming e per ora nessuna di queste ci ha deluso. Pensiamo a serie svedesi come Love & Anarchy e Quicksand, a quelle norvegesi come Ragnarok e Skam, tutte ben costruite, ben recitate, ben dirette e di ottima qualità. Su Netflix, dal 17 giugno, è disponibile anche una serie islandese, Katla, che sta già facendo parlare di sé. Le prime recensioni sono tutte positive e la serie sta riscuotendo un grande successo sia di critica che di pubblico e già si sta parlando di una seconda stagione.
Katla, composta da otto episodi da circa cinquanta minuti l’uno, è un thriller fantascientifico diretto e prodotto dall’islandese Baltasar Kormakur, noto per pellicole come Resta con me, Cani sciolti, The Deep. Alla sceneggiatura troviamo, oltre al regista, anche Sigurjon Kjartansson, showrunner della serie Trapped. Nel cast figurano attori e attrici molto famosi in Islanda, ma meno noti da noi: Ingvar Sigurðsson, Björn Thors, Guðrún Ýr Eyfjörð, Íris Tanja Flygenring, Aliette Opheim, Þorsteinn Bachmann, Sólveig Arnarsdóttir.
La trama
“La natura ci ricorda quanto siamo piccoli. E come tutto quello che abbiamo dipenda solo da lei. Qualcosa di strano sta accadendo”.
Proprio come in Ragnarok, anche in Katla la natura ha un ruolo centrale. Già il titolo della serie riprende il nome di un vulcano subglaciale islandese, caratterizzato da eruzioni violentissime anche se non molto frequenti, che si verificano circa ogni ottant’anni. Gli effetti di tali eruzioni, però, sono devastanti: il forte flusso termico proveniente dal vulcano porta alla fusione di grandi porzioni di ghiaccio che, a loro volta, originano laghi sub-glaciali. Se si crea una pressione tale da rompere la massa di ghiaccio che ricopre il vulcano, l’acqua del lago viene spinta fuori dagli argini provocando inondazioni improvvise e disastrose.
La storia inizia proprio dopo un’eruzione particolarmente violenta del vulcano Katla, risvegliatosi improvvisamente dopo anni di inattività e che ha costretto gli abitanti di Vik a evacuare la città e spostarsi altrove. Alcuni abitanti particolarmente coraggiosi, però, sono rimasti; tra questi vi è Grima, che ha deciso di restare nella speranza di ritrovare sua sorella Asa, scomparsa nel nulla durante l’eruzione.
Un giorno una giovane donna viene vista riemergere dalle nebbie vulcaniche. È seminuda, ricoperta di cenere e fango e dice di chiamarsi Gunhild, nome che riporta gli abitanti di Vik indietro nel tempo, a vent’anni prima, quando una giovane cameriera del Vik Hotel era scomparsa. La ragazza non sembra affatto cambiata e il suo volto sembra quello di tanti anni prima. Dopo di lei ritornano anche un bambino morto tre anni prima e altre persone. Tra gli abitanti di Vik si scatena il panico e il ritorno inaspettato di queste persone fa riaffiorare antiche tensioni e segreti che si credevano ormai sepolti e dimenticati.
Intanto, si pensano le teorie più strampalate per spiegare gli avvenimenti sovrannaturali che sono ormai all’ordine del giorno a Vik; c’è chi si affida alla religione, chi al folklore e a vecchie leggende. Uno scienziato, invece, cercherà di trovare una spiegazione razionale e per farlo si avventurerà tra le grotte del vulcano, scoprendo qualcosa di veramente inquietante e sbalorditivo.