Emera Film torna su Chili (www.chili.com) con due corti prodotti da Diego Loreggian per Redstring Pictures e diretti da Lazslo Barbo: Doppia luce (puoi leggere la recensione cliccando qui) e Respira (puoi trovarlo su Prime Video), un fantasy con Gabriele De Pascali (La creatività), Salvatore Striano (L’uomo), Angela Salmaso (L’amore), Marianna Di Martino (L’innamorata), Daniele Monterosi (L’innamorato), Beatrice Vitullo (L’innocenza), Monica Bonechi (La mamma), Diana Esperalda (La speranza)e Federico Nannipieri (Il bambino). Voce narrante italiana Domenico Strati, in inglese Willem Dafoe.
La trama di Respira ci racconta:
Un uomo si ritrova in una vallata popolata da figure allegoriche della sua vita durante un momento particolare della sua esistenza. Dovrà affrontare i suoi errori e i suoi rimpianti per proseguire il suo viaggio.
“La vita è come un’opera di teatro che non ha prove iniziali. Quindi canta, piangi, balla, ridi, e vivi intensamente ogni giorno della tua vita prima che cali il sipario e l’opera finisca senza applausi”. Charlie Chaplin
Respira è un corto della durata di poco meno di otto minuti in cui ci viene mostrata una particolare visione degli attimi prima della morte, quando quel qualcosa dentro di noi sta per iniziare il suo viaggio ma il nostro IO cosciente non è ancora disposto a lasciarsi andare, qui rappresentato da un uomo che indossa solamente un camice da paziente di ospedale, che si ritrova in mezzo a un vasto prato sotto un limpido cielo azzurro.
Nel fruscio del vento e nell’allegro cinguettio degli uccellini, si ode l’insistente bip bip di uno strumento ospedaliero mentre osserviamo quella figura visibilmente smarrita, come un po’ tutti ci immaginiamo potranno essere quei primi attimi in cui arriva la comprensione di non trovarsi più nel proprio corpo, ma soprattutto di non poter ormai più fare niente per cambiare quella condizione.
All’improvviso compare una bambina dai lunghi capelli e un vestitino rosso, allegra e giocosa, in un turbinio di petali e bolle di sapone inizia a correre, l’uomo prova a inseguirla e a recuperare quell’innocenza infantile ormai irrimediabilmente svanita nel mondo, ma non ha tempo di soffermarsi su quelle riflessioni perché ecco altre due figure, un bambino con una ferita sulle ginocchia tra le braccia amorevoli della madre, nostalgico ricordo dell’amore più puro e incondizionato.
Un momento toccante di Respira in cui chi ha perso un proprio caro comprende quanto quell’immagine sia potente, quanto possa essere dolce un ricordo accompagnato però da un dolore profondo, “l’amore non dovrebbe mai fare male” ci dice la voce narrante, ma alla fine citando Visione in Wandavision “cos’è il dolore se non amore perseverante?“.
Il primo amore, infuocato e turbolento, rappresentato da una giovane coppia che alterna momenti di passione a violenti litigi in cui però, nonostante i due gridino furiosamente, non si ascoltano, finendo per logorare quello che poteva essere il rapporto perfetto, o forse non lo era? Ma a raggiungere l’uomo in quel vasto prato verde anche una giovane e bella donna mora, raggiante nel suo abito da sposa, l’amore duraturo, quello che accompagna tutta la vita; presto però il suo volto si copre di lacrime di tristezza per un fato che non si può cambiare, un addio che non si può rimandare.
Poco più in là un clown abilmente truccato osserva il mondo attraverso uno specchio o forse solo attraverso la sua mente creativa fonte spesso di dolore, amore e creatività unite, “armi nuove, leggere, impavide, vivono di gioia e speranza”… quell’attesa fiduciosa di un bene tanto desiderato, nel futuro, la speranza rappresentata da una donna di strada che toglie uno dopo l’altro un petalo da un crisantemo rosso-arancio, ma che spesso tradisce le nostre aspettative.
L’uomo incontra questi personaggi uno dopo l’altro, osserva, medita, ma ancora non capisce cosa vogliono comunicargli, soprattutto ora che lo guardano seri, in attesa che lui comprenda e che si lasci andare al fatto incontrovertibile che ciò che è stato compiuto ormai non si può più cambiare, ma soprattutto comprenda in che modo può proseguire quel viaggio: con la comprensione e l’accettazione.
Finalmente arriva la consapevolezza. I colori in scena diventano più vivi, le figure allegoriche sorridono all’uomo che accetta la verità e il suo volto si rilassa, “soffrirete per non aver tentato, non per le cose che avete sbagliato”.
Respira, otto minuti di emozioni attraverso un viaggio nella vita passata, vissuta, nei suoi forti sentimenti e nei nostalgici ricordi di cose e persone che ormai non torneranno più ma che resteranno nel cuore per sempre, un percorso compiuto in quell’attimo in cui la vita ci sta abbandonando e ci avviamo verso la morte, rappresentato con figure allegoriche poetiche e affascinanti. Il protagonista si trova di fronte questi personaggi attraverso cui affronta se stesso e il suo passato, facendo pace con i suoi errori e con i rimpianti, accogliendo con sollievo e calma mentale la morte che sta per arrivare. Un percorso interiore che alla fine dovremmo affrontare tutti noi… ma intanto, RESPIRA.