The Old Guard (Id.)
Regia: Gina Prince-Bythewood; soggetto: dal fumetto omonimo di Greg Rucka e Leandro Fernandez; sceneggiatura: Greg Rucka; fotografia: Tami Reiker, Barry Ackroyd; scenografia: Paul Kirby; colonna sonora: Volker Bertelmann, Dustin O’Halloran; montaggio: Terilyn A. Shropshire; interpreti: Charlize Theron (Andy – Andromaca di Scizia), Kiki Layne (Nile Freeman), Matthias Schoenaerts (Booker – Sebastian le Livre), Luca Marinelli (Nicky – Niccoló di Genova), Marwan Kenzari (Joe – Yusuf Al-Kaysani), Chiwetel Ejiofor (Copley), Harry Melling (Merrick), Van Veronica Ngo (Quynh); produzione: David Ellison, Dana Goldberg, Don Granger, Charlize Theron, Beth Kono, A.J. Dix, Marc Evans per Skydance Media, Denver and Delilah Productions; origine: USA – 2020; durata: 125′.
Trama
Una squadra di mercenari, formata da Andy (Theron) Booker (Schoenaerts), Nick (Marinelli) e Joe (Kenzari) viene assoldata da Copley (Ejiofor), un ex agente della CIA per una missione di salvataggio non autorizzata: si tratta di liberare delle bambine rapite da guerriglieri nel Sudan del Sud. Giunti sul posto, i quattro finiscono in una trappola e vengono falciati da un gruppo di soldati che li crivellano di proiettili. Nonostante questo essi si rialzano e fanno fuori i nemici, ma si rendono conto di aver così rivelato il proprio segreto: sono guerrieri immortali. Decidono di darsi alla fuga, ma durante la notte percepiscono a distanza il rivelarsi di una nuova guerriera immortale, la soldatessa americana Nile e si dividono. Andy si allontana per prelevare la ragazza in Afghanistan mentre gli altri proseguono il viaggio per una casa sicura a Parigi e tenteranno di scoprire per chi lavori Copley, che li ha traditi. Non senza difficoltà il gruppo, cui si è aggiunta Nile, si riunisce in Francia.
I quattro raccontano a Nile le proprie esperienze di immortali. In particolare Andy, che in realtà porta il nome altisonante di Andromaca di Scizia ed è la più anziana del gruppo, racconta di aver perso la sua compagna Quynh, calata in acque profonde chiusa in una bara di metallo e condannata ad annegare per l’eternità come strega. Nonostante i loro sforzi non sono mai riusciti a ritrovarla. Degli agenti mascherati intanto li attaccano e vengono trucidati da Andy, che però non riesce a impedire la cattura di Nick e Joe. I due vengono portati al quartier generale di Merrick, potente capo di una casa farmaceutica interessata a scoprire il segreto dell’immortalità. Si scopre che anche Booker lavora con Merrick, mentre sembra che l’immortalità di Andy stia svanendo. Nile vorrebbe andar via, ma sapendo che Andy è in pericolo decide di introdursi nei laboratori e salvare i suoi compagni. L’incursione riesce, grazie anche all’aiuto di Booker che si riscatta, ma viene costretto all’esclusione dal gruppo per 100 anni per espiare la sua colpa. La scena si sposta e un Booker ubriaco rientra a casa e incontra Quynh, ancora viva.
Il commento del redattore
La storia di guerrieri immortali, che attraverso i secoli combattono le proprie battaglie non brilla per originalità, basti pensare a Highlander. Qui tuttavia troviamo un gruppo eterogeneo formato da un’antica guerriera di nome Andromaca (come la moglie di Ettore all’epoca della guerra di Troia) di una coppia di amanti dell’epoca delle crociate (rigorosamente interrazziale e omosessuale così Netflix è soddisfatta), di un soldato della prima guerra mondiale e della nuova arrivata Nile, soldatessa americana di stanza in Afghanistan. Il gruppo funziona e l’aspetto più interessante del film sta proprio nell’approfondimento dei personaggi: la colpa del sopravvissuto, la perdita della persona amata, l’immortalità come eterna condanna vengono affrontati nella parte centrale, appesantendo un po’ il ritmo dell’azione (da qui la lunghezza forse eccessiva di 125 minuti) e facendo presagire l’intenzione della produzione di creare un franchise. Voto alto per la leader carismatica Charlize Theron, che torna a recitare in un film d’azione dopo le buone prove in Mad Max:Fury Road e Atomica Bionda e all’applicazione dei comprimari tra i quali vediamo il divo di fresca nomina Luca Marinelli (Martin Eden) e Chiwetel Ejiofor (12 Anni Schiavo). Il cattivo di turno è anch’esso convenzionale, la solita bieca multinazionale avida di guadagno, ma il film scorre tutto sommato piacevolmente verso il finale che apre ad un probabile sequel.