Con Favolacce parto dal teaser che racchiude un pò in sè l’aspetto principale del film, l’insoddisfazione generale della vita e di ciò che si ha.
Quanto segue è ispirata ad una storia vera; la storia vera è ispirata ad una storia falsa. La storia falsa non è molto ispirata.
La pellicola di oggi sarebbe già stata sviscerata in tutti i suoi contenuti o quasi, tra varie recensioni e lancio del film nelle settimane precedenti in quanto la proiezione di Favolacce era prevista per il 16 aprile nelle sale cinematografiche italiane. Ciò come ben sai non è accaduto e così come altri lungometraggi anche questo uscirà On Demand nella data dell’11 maggio su più piattaforme e canali satellitari: Sky Primafila Premiere, TimVision, Chili, Google Play, Infinity, CG Digital e Rakuten Tv. Il comunicato stampa uscito a nome di Vision Distribution, Pepito Produzioni e Rai Cinema in questo momento storico nefasto per tutti i settori non lascia spazio a dubbi anche perché è “Una scelta dettata dalla volontà di continuare a incontrare il pubblico nonostante le restrizioni imposte in questo periodo, che hanno richiesto la chiusura temporanea delle sale”
Sinossi – Favolacce
C’era una volta una favola nera, ambientata nella periferia sud di Roma, tra la malinconica litoranea brutalmente costruita ed una campagna che è stata palude. Una piccola comunità di famiglie, i loro figli adolescenti, la scuola. Un mondo apparentemente normale dove silente cova il sadismo sottile dei padri, impercettibile ma inesorabile, la passività delle madri, l’indifferenza colpevole degli adulti. Ma soprattutto è la disperazione dei figli, diligenti e crudeli, incapaci di farsi ascoltare, che esplode in una rabbia sopita e scorre veloce verso la sconfitta di tutti. La famiglia di Bruno, Elio Germano, e Barbara Chichiarelli , Dalia, saranno il fulcro della storia in quanto famiglia perfetta senza nessun apparente difetto. Come ben sai non tutto è rosa e fiori ed a volte ci sono lati oscuri che è meglio tenere a bada. Però fino a quando? Vedendo il film lo scopriremo insieme. I Fratelli D’Innocenzo regalano al cinema italiano un successo che ha permesso a loro di vincere L’Orso d’argento alla Berlinale del 2020 come miglior sceneggiatura, loro sono anche sia registi che sceneggiatori. Però il vero dato che ti deve farà salire il livello di interesse è che sono al loro secondo film. Il primo, anche lui omaggiato, dalla critica e da tanti premi tra cui migliori registi esordienti e come opera prima, La Terra dell’Abbasstanza, ha fatto conoscere al palcoscenico l’arte di questi due fratelli cinematografi che si sono dilettati si fa per dire, partecipando anche alla sceneggiatura di Dogman di Matteo Garrone anche se in maniera minore. Quindi non c’è che dire visto ciò che sono riusciti a produrre e in pochi anni.
Cast e dichiarazioni su Favolacce
Il Cast non è molto famoso se non per due volti noti, uno su tutti Elio Germano e a seguire Barbara Chichiarelli. Elio Germano oramai è una conferma visto anche la sua magistrale interpretazione in Volevo nascondermi. Nella pellicola veste i panni in tutto e per tutto, è il caso di dirlo, del pittore Antonio Ligabue, per il quale sempre al Festiva l di berlino 2020 ha vinto l’Orso d’argento come miglior attore; Barbara Chichiarelli è un volto noto soprattutto nella TV in quanto ha partecipato, con successo del suo personaggio, a Suburra. Entrambi sono romani D.O.C. così come i fratelli D’Innocenzo che conoscono bene le zone ed è anche per questo che forse il film trapela sensazioni vissute dai due registi, se pur indirettamente. Nel team del progetto Favolacce troviamo Tommaso Di Cola, Giulietta Rebeggiani, Gabriel Montesi, , Aldo Ottobrino, Sara Bertelà, Max Malatesta. Nel parlare di come si è arrivati al film Damiano vede il lato più da narrazione ed asserisce che “da bambino hai una percezione straordinariamente acuta e perspicace, vedi cose tremende e ti dici che quando sarai grande sarà tutto diverso, ma non è così. Era il momento giusto per fare Favolacce, perché adesso siamo in perfetto equilibrio tra l’essere bambini e adulti. Fabio invece ricorda il lato autobiografico asserendo che sono ricordi frammentati, spezzettati di un’adolescenza, età non facile per tutti, al di là della provenienza sociale. Sicuramente vedrai un lato in te da ragazzo o forse no però è un’occasione per conoscere meglio come si sta evolvendo la dinamica cinematografica italiana portando alla ribalta autori di Rilievo come i fratelli D’Innocenzo.