Cannes 2019 inizia col film sugli zombie di Jim Jarmush, mentre alla Quinzaine des Réalisateurs hanno omaggiato con la “Carrozza d’oro”, ossia il premio alla carriera, John Carpenter, indiscusso maestro dell’horror
John Carpenter non fa più film da quasi 15 anni, ma continua a scrivere musiche per film. Per chi non lo sapesse, John Carpenter ha sempre scritto le musiche per i suoi film, tranne per La cosa, dove la colonna sonora è firmata da Ennio Morricone. Oggi, oltre a fare concerti, scrive le musiche per le colonne sonore televisive. “Ennio Morricone è un vero, grande musicista e io solo un dilettante di talento” dice il regista.
Ecco una compilation delle sue più belle colonne sonore:
Comunque sia, il suo contributo al cinema, rigorosamente di genere horror, è stato tale che a Cannes è stato premiato con la Carrozza d’oro. Per l’occasione è stata proiettata una nuovissima copia di La cosa, noto remake dell’arcinota nota La cosa da un altro mondo di Howard Hawks. Al momento della premiazione Carpenter ha ricordato il film: “In quell’anno (1982) uscì anche E.T di Spielberg e si chiarì subito che eravamo le due metà della mela: lui voleva rassicurare il pubblico con l’alieno buono, io cercavo di spaventarlo col mostro cattivo che, per la prima volta nei miei film, mostravo in piena luce. Volevo che la gente guardasse in faccia le sue paure e ne prendesse coscienza”.
Anche a Carpenter, come a Jarmush e agli attori del suo film, è stato chiesto di cosa ha paura: “Donald Trump mi fa molta più paura di qualsiasi film dell’orrore, perché lui sta nella vita reale e le conseguenze dei suoi atti toccano tutti noi. Ma non potrei fare un film su di lui, è troppo concreto e troppo pericoloso”. E se si considera che nei suoi film la critica alla società capitalista nordamericana è sempre stata una priorità, non fa che aumentare la paura anche a noi. Ovviamente gli è stato chiesto anche perché non torna a dirigere un film e se non gli mancasse l’atmosfera del set: “Certo che avrei ancora voglia di fare un film, ma ho un’età e il set è faticoso. E poi troppe cose sono cambiate e io stesso vado sempre di meno al cinema. Il pubblico ha rimpiazzato i mostri della mia generazione con i super eroi della Marvel. E questo dovrebbe dirvi molto su come è cambiato il mondo, direi in peggio. Quando feci La cosa all’inizio credevo che fosse un fallimento totale e le critiche a Hollywood erano tutte negative. Il vento cambiò a New York, gli incassi si impennarono e il patron dello Studio mi invitò a pranzo. Da allora un posticino nella storia del cinema so di essermelo meritato, ma quando mi hanno chiamato da Cannes ho pensato che avessero sbagliato persona. E poi davvero, adesso la musica mi prende quasi tutto il tempo”.