Preparati a vedere 22 vs Earth, il cortometraggio prequel dell’acclamato film della Pixar Soul (vincitore la scorsa domenica di ben due Oscar quello come miglior film d’animazione e quello per la migliore colonna sonora originale).
Al centro di questo cortometraggio ci sarà proprio 22, l’anima scettica e totalmente disfattista sul vivere nella terra che hai imparato a conoscere in Soul.
La notizia è stata data dal sito americano di cinema IndieWire.
La direzione per 22 vs Earth è stata affidata questa volta a Kevin Nolting, editore di Soul.
Ma come mai hanno voluto realizzare 22 vs Earth?
Grazie proprio a 22 vs Earth abbiamo la possibilità di scoprire come mai 22 abbia così tanta avversione per la vita sulla terra:
“Durante la realizzazione di ‘Soul’, ci siamo chiesti perché non volesse nascere”, ha detto Nolting. “Cosa l’ha resa così com’era? Tutte queste piccole anime vanno sulla Terra e lei sembra avere questo problema “, ha aggiunto Nolting.
Non c’era nessun appiglio nel film che ti potesse dare la certezza sulle motivazioni di 22, cosa le fosse successo prima di quello che vediamo non ci è dato saperlo nemmeno con delle scene cancellate. Molte possono essere le ipotesi ma fino a questo momento nessuna certezza a riguardo.
Questo naturalmente fino all’annuncio di questo prequel.
“Per me, se stessimo girando un film su di lei, questo sarebbe il punto centrale e ‘Soul’ sarebbe il terzo atto”, ha continuato Nolting “Quindi sta perdendo i suoi amici e non è sicura del motivo per cui non riceve la chiamata per andare sulla Terra o non trova la sua scintilla, e questo processo cristallizza il percorso che prende [per ‘Anima’].”
Ha poi continuando parlando sulle possibilità che il cortometraggio da rispetto a film più lunghi
“È un buon antidoto al lungo processo di creazione di un lungometraggio”, ha detto. “In qualità di editore, devo essere il cattivo poliziotto richiamando la mancanza di tempo per ulteriori iterazioni. Proteggo sempre certe cose nel taglio. Quindi è stato fantastico avere un rapporto diverso con [gli animatori] dove potevo essere più aperto e lavorare con loro in un modo più collaborativo “.