Finalmente, dal 7 novembre, in Italia il film che ha appassionato e divertito il Giappone. Fra zombie veri e zombie finti, un film costato poco più di 20 mila dollari che ne ha già incassati dieci volte di più.
Kamera o tomeru na!, questo il titolo originale del film indipendente girato in otto giorni, dal regista trentaquattrenne Shin’ichirô Ueda, con 3 milioni di yen, attori perfettamente sconosciuti, trucco ed effetti fatti in casa. Shin’ichirô ha girato il film dopo aver partecipato a un workshop per attori e film maker alla scuola di arte drammatica di Tokyo, che ha finanziato, in parte, il film.
Il film inizia con una sequenza col classico zombie che sta per mangiare viva la fidanzata. All’improvviso si sente un furibondo “Cut!”: è il regista, secondo il quale la ragazza non appare abbastanza spaventata. Quando gli zombie veri, frutto di esperimenti militari falliti, entrano per sbaglio nel cast, il regista è finalmente soddisfatto. Gli attori molto di meno. Si tratta, quindi, di un horror sui generis, fatto di splatter e situazioni comiche demenziali.
Il film è stato proiettato in anteprima in Italia all’Udine Far East Film Festival, ottenendo una standing ovation di cinque minuti e ogni proiezione extra festivaliera era regolarmente sold out.
Dal mitico La notte dei morti viventi del 1968 di George Romero,
che ha dato il via al genere, i film sugli zombie si sono moltiplicati a dismisura e in contesti diversissimi, incluso quello comico e incluso quello dei film a bassissimo costo. Anche le parodie non si contano. Il genere, che ha avuto il suo massimo splendore negli anni ’70, da qualche tempo era stato relativamente dimenticato, per quando lupi mannari, zombie e vampiri non passano mai completamente di moda. A rinverdire i fasti di questo genere glorioso arriva una pellicola demenziale a metà fra un film e un videogioco, costato meno di un’auto di media cilindrata. Vedremo se rimarrà solo un caso isolato o se darà il via a un’altra ondata di film sui morti viventi.