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CinemaNotizie

Woody Allen sbanca i botteghini

Irene Pepe 5 anni fa 1 Commento 4
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Un giorno di pioggia a New York ha incassato più di 330 mila dollari in una settimana, che forse non sono tantissimi, ma c’è da considerare che molti cinema sono ancora chiusi causa Covid-19. La prossima settimana riaprono le sale in Spagna, dove Woody Allen è amatissimo e molto probabilmente gli incassi saliranno ulteriormente. Se poi si pensa che i film che gli contendono la piazza sono The Wretched che nella stessa settimana ha incassato appena 69 mila dollari, La Belle Epoque che ha guadagnato 35 mila dollari e il cartone della Pixar Onward che è fermo a 17 mila dollari, Allen può essere ben lieto che gli abbiano fatto una pubblicità non richiesta, a base di litri di veleno, che gli hanno sputato addosso.

Si ricorderà tutta la polemica che ha preceduto l’uscita del film (vedi: Amazon Studios non distribuisce l’ultimo film di Woody Allen), rifiutato dalle case distributrici, gli attori che avevano partecipato al film che lo rinnegano e devolvono il loro compenso in beneficenza; poi un libro che nessuno vuol pubblicare (vedi: Woody Allen, questo libro non s’ha da fare).

Woody Allen ha, molto ragionevolmente, paragonato questo stato di cose al maccartismo: “Era un’epoca in cui si poteva denunciare il proprio vicino con un’accusa fondata assolutamente sul nulla, e sulla quale non serviva proprio a niente dimostrare la falsità. Oggi non siamo a questo, ma c’è qualche elemento che lo ricorda. Me lo ricordo un po’, perché quando ero bambino si veniva a sapere che un tizio aveva perso il lavoro senza potersi neppure difendere da ciò di cui lo si accusava. L’accusa equivaleva alla colpevolezza e alla sentenza. E’ ingiusto, accade in tutte le epoche e, grazie a Dio, ripeto, non siamo ancora al maccartismo. Non sono stato buttato in prigione come tanti artisti e scienziati, ma parlo di questo perché ne sento un vago odore“.

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Tutto questo battage contro una persona innocente, come si è espressa la legge degli Stati Uniti, ha ottenuto un risultato inatteso. Il film è stato distribuito da società indipendenti e, nonostante il boicottaggio, i cinema chiusi, ecc. ecc. ha già incassato 21 milioni di dollari, il libro è stato pubblicato, sempre grazie a una casa editrice indipendente, ed è in cima alla classifica delle vendite on line e ora si può trovare anche in libreria al costo di 22 €.

Questa storia ci insegna due cose; la prima è che le grandi case di distribuzione e/o le grandi case editrici, in realtà, non se la stanno passando tanto bene se hanno tanta paura dell’opinione di un rumoroso gruppo di fanatici, mentre gli indipendenti rappresentano la speranza e la sola vera alternativa alla omologazione culturale. La seconda è che il buon vecchio Oscar Wilde aveva ragione: non importa come, basta che se ne parli.

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1 Commento 1 Commento
  • Avatar di antonio mecca antonio mecca ha detto:
    Maggio 26, 2020 alle 19:55

    Woody Allen è quasi sicuramente innocente. Mia Farrow è quasi sicuramente una persona falsa. E, comunque, ai lettori giudicare del valore di un’opera, e non a una massa di squilibrati

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