Il 4 ottobre, San Francesco, uscirà al cinema Papa Francesco – Un Uomo di Parola, di Wim Wenders. Più che un documentario sul Papa, un percorso personale che il regista ha seguito per due anni.
Wim Wenders, assieme a Werner Herzog, Rainer Werner Fassbinder, Edgar Reitz e Alexander Kluge, è uno dei rappresentanti del Nuovo Cinema Tedesco che, dalla fine degli anni ’60, ha segnato in maniera indelebile la storia del cinema. Il grande regista tedesco ha sempre avuto un debole per i film documentario; più di un terzo dei suoi film sono documentari, alcuni dei quali, come Lampi sull’acqua – Nick’s Movie, Tokyo-Ga e Buena Vista Social Club, sono diventati veri e propri cult.
A prescindere dalla fede personale, Wenders ha sempre avuto un approccio “spirituale” al suo lavoro.
Come ha dichiarato recentemente: “Rivolgersi al lavoro, al mondo e, in particolare, agli ‘altri’ è diverso quando credi di essere guardato da un Dio che ti ama; quando quel Dio manifesta se stesso (o se stessa) in ogni volto umano, in ogni sguardo che incroci”. Era quindi prevedibile che Wenders fosse toccato, in qualche modo, dalla personalità di Papa Bergoglio che, oltretutto, piace forse più ai laici che ai settori più conservatori della chiesa cattolica. Il documentario si avvale, ovviamente, di materiale d’archivio e di quattro lunghe interviste al Papa. Il regista ha sempre dichiarato di aver avuto una totale libertà per il suo progetto, sia per quanto riguarda l’accesso agli archivi vaticani che per il montaggio finale del film.
Il film inizia da Assisi, patria di quel santo rivoluzionario e un po’ folle del quale Bergoglio, per primo, ha voluto assumere il nome. Durante il film, sia nei colloqui che nel materiale di repertorio, i temi affrontati dal pontefice sono, è il caso di dirlo, ecumenici; sono esposti con chiarezza e vengono approfonditi senza elusioni e senza sottrarsi al dialogo. L’intento di Wenders è, dunque, quello di diffondere le idee del papa che, per una volta, sono ampiamente condivisibili. Quindi, un film per tutti. Atei, agnostici, scettici, razionalisti, antispiritualisti possono passare una serata al cinema a sentire il papa e uscire soddisfatti.