Willem Dafoe è quell’attore dal sorriso inquietante che non vorresti mai trovarti davanti nel bel mezzo della notte, ma vorresti sicuramente vederlo recitare in ogni film possibile. Nato negli Stati Uniti e naturalizzato italiano, Dafoe è il protagonista di oggi. Scopriamo insieme questo fenomenale attore!
Le origini e gli studi
Partiamo da una curiosità: sapevi che Willem Dafoe proviene da una famiglia medio borghese? Ebbene sì, l’attore ha origini nobili ed è il settimo di otto figli. Nasce ad Appleton il 22 luglio del 1955 e pare che le aspirazioni fossero totalmente diverse da quelle dei suoi genitori che lavorano entrambi nell’ambito della medicina. Il suo nome originario era William, ma fu egli stesso a cambiarlo in Willem, da momento che odiava il vezzeggiativo Billy.
Fin da giovane il nostro attore ha fatto parlare di sé, quando era alle scuole superiori, infatti, venne espulso dopo aver girato un video pornografico. Per seguire i primi corsi di recitazione, Dafoe scelse l’Università del Wisconsis, tuttavia non conseguì il diploma perché si unì al “Theatre X” un gruppo di teatro d’avanguardia che gli permise di girare in tournée anche in Europa. Nel 1977 sceglie di trasferirsi a New York e fonda la Wooster Group, una sua compagnia teatrale.
Il suo primo esordio sul grande schermo avviene nel 1980 quando Michael Cimino gli dà in ruolo nel western I cancelli del cielo, ma la sua parte venne purtroppo viene tagliata in post- produzione proprio a causa della sua risata! Dafoe infatti, durante le riprese, scoppiò a ridere dopo aver ascoltato la barzelletta di un suo collega, cosa che fece innervosire così tanto il regista al punto da licenziarlo.
Un cattivo inizio, però, non è stato segno di una cattiva carriera, al contrario Willem Dafoe ha una filmografia così vasta (quasi 100 film) che ti farò vedere i ruoli salienti nei quattro decenni dal 1980 al 2020.
Gli anni Ottanta
Fin dall’inizio Dafoe si è fatto riconoscere per i suoi ruoli legati a personalità disturbate, come vedremo con il Cristo blasfemo ne L’ultima tentazione di Cristo di Martin Scorsese (1988). Per il ruolo del Messia all’inizio era stato pensato Robert De Niro, all’epoca impegnato sul set di C’era una volta in America, ma l’attore rifiutò perché non si sentiva a suo agio interpretando un ruolo del genere. Così Scorsese pensò a Christopher Walken, ma in particolare desiderava Willem Dafoe dopo averlo visto proprio in Platoon e Vivere e morire a Los Angeles.
In Vivere e morire a Los Angeles di William Friedkin, infatti, Dafoe è nei panni di un pittore e spietato criminale che cerca di sfuggire alla polizia dopo la falsificazione di alcuni dipinti, mentre in Platoon di Oliver Stone invece vediamo Dafoe in un ruolo più umano, ovvero quello del sergente Elias Grodin, da anni impegnato con la guerra in Vietnam.
Queste tre interpretazioni in particolare, fanno luce su quanto sia potente il talento di Dafoe, tanto da aprirgli una strada molto ampia nel decennio successivo.
Gli anni Novanta
Questo decennio si apre con un ruolo molto particolare in uno dei film più stravaganti di David Lynch, Cuore selvaggio, in cui Dafoe non ha un ruolo principale, ma la sua performance resta comunque impressa. Ovviamente si tratta sempre di un personaggio disgustoso, un rapinatore seriale che costringe Sailor (Nicholas Cage) a prendere parte ad una rapina.
Vuoi vederlo in versione ladro? Ti accontento subito!
Passiamo ora ad una delle interpretazioni più belle realizzate in un film non molto conosciuto, stiamo parlando de Lo spacciatore di Paul Schrader (1992) in cui Dafoe è un ex tossicodipendente che dopo varie peripezie cerca di trovare una strada verso la redenzione.
L’anno successivo l’attore vede la collaborazione con un regista del calibro di Wim Wenders in Così lontano così vicino, fino al clamore con Il paziente inglese diretto da Anthony Minghella, film che ha vinto ben 9 premi Oscar!
L’ultimo ventennio
Il nuovo millennio è il periodo più florido per Willem Dafoe, soprattutto dalla seconda metà, troviamo registi di alto calibro e orizzonti nuovi a livello di interpretazioni, come quella in Spiderman di Sam Raimi e tante altre, pur mantenendo sempre la sua scia che lo identifica come fenomeno dei ruoli “oscuri”.
Partiamo da American Psycho, il remake del capolavoro di Hitchcock diretto da Mary Harron, in cui Dafoe è il detective Donald Kimball, passando per L’ombra del vampiro, che racconta in maniera creativa cosa accadde dietro le quinte durante le riprese del Nosferatu di Murnau.
Nel 2002 è il momento di vederlo sotto la direzione di Sam Raimi con Spider-Man e proseguirà poi nel 2004 con il sequel Spider-Man 2.
In seguito ad un piccolo ruolo in Aviator di Martin Scorsese, inizia la delirante quanto meravigliosa collaborazione con Lars Von Trier, iniziando da Antichrist fino ai due capitoli di Nymphomaniac.
Si potrebbe dire che attraverso Lars Von Trier, Willem Dafoe si è messo davvero alla prova ed è arrivato senza ombra di dubbio al culmine dei suoi ruoli che abbracciano persone sempre disturbate, spietate e cattive. D’altronde solo un regista come Von Trier avrebbe potuto esaltare fino a questo punto il modo di esprimersi come attore.
Dopo aver avuto l’onore di mettersi nei panni di Pier Paolo Pasolini nel film di Abel Ferrara e di Vincent Van Gogh in Van Gogh – Sulla soglia dell’eternità diretto da Julian Shnabel, abbiamo due gloriose interpretazioni degli ultimi anni, trattasi di The Lighthouse di Robert Eggers, dove il nostro Dafoe è un personaggio molto complesso e lavora al fianco di Robert Pattinson e di Un sogno chiamato Florida di Sean Baker.
E i premi? Ebbene, Willem Dafoe ha avuto diverse candidature agli Oscar e ai Golden Globe per film come Van Gogh- Sulla soglia dell’eternità, Un sogno chiamato Florida, Platoon e L’Ombra del Vampiro. Tuttavia, nonostante il talento fuori dal comune e una filmografia davvero infinita, il nostro attore non ha ancora vinto un Oscar.
Willem Dafoe – Una vita fin troppo riservata
E’ stato Wes Anderson il cupido di Willem Dafoe poiché fu sul set di Le avventure acquatiche di Steve Zissou che conobbe la bellissima italiana Giada Colgrande, con la quale ha ben 20 anni di differenza. La coppia è solida e sposata dal 2005.
Nonostante sullo schermo appare sempre freddo e calcolatore, Dafoe nella vita si dedica molto alle attività di Yoga ed è inoltre vegetariano.
Se dovessimo estrapolare una peculiarità assoluta di quest’uomo, oltre al suo talento, sarebbe senza dubbio la capacità di restare nella massima riservatezza. Infatti, sebbene i 40 anni di carriera, Willem Dafoe resta uno degli attori più riservati di Hollywood, ma ti lascio con un’ultima perla: sapevi che avrebbe dovuto interpretare il Joker di Tim Burton? Era una delle scelte, anche se la decisione definitiva ricadde su Jack Nicholson.
Con bravura da vendere e tanto ancora da farci vedere, Willem Dafoe è un’altra personalità che si colloca sull’Olimpo degli attori e resterà nella storia per il suo modo di recitare raro e infinitamente personale.