Ispirato da fatti realmente accaduti (o forse no, come affermano le scritte che scorrono nei titoli), Whiskey on the rocks è una miniserie svedese disponibile su Disney+ composta da sei episodi diretta da Bjorn Stein, un prodotto originale e divertente che vi consiglio caldamente di guardare. Satira, comicità, irriverenza e brevi momenti drammatici ti conquisteranno fin dalla prima puntata, e i personaggi che animano questa miniserie sono caricature di personaggi storici in cui vengono simpaticamente estremizzati i loro famosi difetti.
La storia riprende gli eventi accaduti il 28 ottobre del 1981, durante la Guerra Fredda, quando il sottomarino russo 137 classe whiskey (denominazione NATO) si incagliò a pochi chilometri dalla base navale di Karlskrona, in acque svedesi, ufficialmente per un guasto alle apparecchiature di navigazione, causando una crisi diplomatica della durata di 11 giorni che culminò con le scuse ufficiali della Russia. Naturalmente, essendo un periodo in cui certe informazioni viaggiavano solo su percorsi segreti, non sappiamo cosa sia successo dietro le quinte e come siamo arrivati alle scuse da parte dell’ex Unione Sovietica, o forse ora lo sappiamo…
Whiskey on the rocks, la trama
A bordo del sottomarino Russo U137 si festeggia! Il giovane membro dell’equipaggio Dimitrij Tarasenko è diventato padre e la vodka scorre a fiumi, con il consenso del comandante Vladimir Peskov il quale, con gesto magnanimo, ordina di fare rotta verso il paese dove vive il giovane affinché possa vedere la neonata. L’addetto così scrive la coordinate della nuova destinazione ma, complice l’alcool, il sottomarino finisce per incagliarsi nelle acque territoriali della Svezia. Ad accorgersi per primi della loro presenza, due anziani fratelli pescatori il quali cercano di avvertire le autorità, dando il via a quella che potrebbe diventare una catastrofe di livello mondiale.
Il primo ministro svedese si mette subito in moto. Uomo diplomatico e riflessivo, Thorbjorn Falldin inizia a lavorare affinché tutto si possa risolvere per il meglio, ma non è facile gestire i rapporti con il compagno Leonid Brezhnev, iracondo incattivito dalla vodka che non ricorda nemmeno i nomi dei suoi collaboratori, e il presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan, belligerante e amante delle sparatorie e di film western.
E così, la diplomazia inizia a lavorare dietro le quinte, con scaltrezza, abilità e l’aiuto provvidenziale delle traduttrici statali, Falldin e l’ambasciatrice russa Aleksandra Kosygina riescono a risolvere la situazione, nonostante i tentativi maldestri del generale Bjorke Lagercrantz, anti russo convinto, di assaltare il sottomarino e la presenza delle flotte della Russia e quella americana.
Whiskey on the rocks riesce a raccontarci un fatto serio, accaduto realmente, con leggerezza e simpatia. Gli eventi vengono narrati con un umorismo davvero accattivante e una satira pungente, e personaggi caricaturali di cui potrai solo ridere. Ronald Reagan è il classico stereotipo USA: abbronzato, una corona di denti lucenti, amante delle armi e di hamburger e patatine, sempre in attesa di un motivo per muovere guerra alla Russia. Dall’altra parte, un compagno Brezhnev perennemente obnubilato dall’alcool, incapace di prendere delle decisioni ponderate e di riconoscere chi si trova di fronte, oltre che essere, alla fine, facilmente manipolabile dai suoi sottoposti.
In contrasto con la voglia di guerra che manifestano le due grandi potenze mondiali, il primo ministro Falldin è un uomo riflessivo, diplomatico, calmo. L’arrivo della telefonata che gli comunica la presenza del sottomarino lo sorprende nella vasca da bagno, ma nonostante la notizia allarmante, lui agisce con “spirito zen”, attende, ragiona, allaccia legami con l’ambasciatrice russa, complice anche la passione che lega entrambi per l’allevamento di ovini, fino ad arrivare alla risoluzione del problema, nonostante molte volte si rischi l’inizio della Terza Guerra Mondiale in quegli undici giorni.
In conclusione, Whiskey on the rocks è une serie che vi consiglio. Priva di volgarità, ironica e dalla pungente satira politica, irriverente e caricaturale senza mai esagerare, ricca di momenti divertenti (alcuni vi faranno ridere a crepapelle), e un cast, seppur da noi sconosciuto, azzeccato e ben calato nei propri ruoli, tutto questo vi conquisterà fin dal primo episodio.