We can be Heroes (Id.)
Regia: Robert Rodriguez; soggetto e sceneggiatura: Robert Rodriguez; fotografia: Robert Rodriguez; scenografia: Bart Brown, Jennifer Long; costumi: Peter Daulton; trucco: Hannah Handshy; effetti speciali: Michael Arndt, Nickolos Howard, Bob Trevino; colonna sonora: Rebel Rodriguez; montaggio: Robert Rodriguez; interpreti: Priyanka Chopra (Miss Granada), YaYa Gosselin (Missy Moreno), Pedro Pascal (Marcus Moreno), Lyon Daniels (Noodles), Andy Walken (Wheels), Hala Finley (Ojo), Lotus Blossom (A Cappella), Dylan Henry Lau (Slo-Mo), Vivien Lyra Blair (Guppy), Andrew Diaz (Facemaker), Nathan Blair (Wild Card), Isaiah Russell-Bailey (Rewind),Akira Akbar (Fast Forward), Ariana Barraza (Nonna Moreno), Taylor Dooley (Lavagirl), J.J. Dashnaw (Sharkboy), Boyd Holbrook (Miracle Boy), Christian Slater (Tech-No), Cristopher MacDonald (Presidente Neil Anami); produzione: Racer Rodriguez e Robert Rodriguez con Troublemaker Studios per Netflix; origine: USA – 2020; durata: 100′.
Trama
Quando gli invasori alieni rapiscono tutti gli Heroics, supereroi della Terra, i loro figli vengono portati al sicuro in un rifugio del Governo. La giovane e intelligente Missy Moreno (Yaya Gosselin) non si fermerà però davanti a nulla per salvare il suo papà supereroe Marcus Moreno (Pedro Pascal). Missy sconfigge le sue insicurezze e, grazie all’incoraggiamento della nonna e alle sue capacità di leader, convince il resto dei giovani figli dotati di super-poteri a fare squadra per sfuggire a Miss Granada (Priyanka Chopra-Jones), la misteriosa babysitter inviata dal Governo per controllarli. Se vogliono salvare i loro genitori, dovranno lavorare insieme usando le proprie speciali abilità – dall’elasticità al controllo del tempo, fino alla capacità di prevedere il futuro – formando un team straordinario.
Il commento del redattore
Il film scorre piacevolmente, tra effetti speciali, poteri strampalati e colpi di scena in verità abbastanza prevedibili. Rodriguez negli ultimi anni ha spaziato tra i generi, dopo il folgorante Dal tramonto all’alba, dedicandosi anche ai film ‘per ragazzi’, probabilmente allo scopo di finanziare i suoi progetti più rischiosi. Intendiamoci, se vi aspettate un film capace di affascinare e sorprendere come Alita – Angelo della Battaglia resterete delusi. Il regista, professionale e maniacale come al solito, mostra il suo lato più commerciale: si fa fatica a passare da film come Sin City e Grindhouse a Spy Kids e Le avventure di Sharkboy e Lavagirl di cui We can be heroes può considerarsi il sequel, ma Robert Rodriguez ci riesce senza batter ciglio e si conferma come uno degli autori più eclettici della sua generazione.
A patto di considerarlo per quel che è e cioè un prodotto commerciale per famiglie (con una strizzatina d’occhio ai fan di The Mandalorian grazie alla presenza di Pedro Pascal), con colori sgargianti e un team di ragazzini al potere, tra i quali spicca YaYa Gosselin nei panni di Missy Moreno, il film risulta godibile, a patto di avere figli o non aver finito le scuole medie. Un tipico prodotto da guardare tutti insieme sul divano a Natale, anche se sul grande schermo gli effetti speciali avrebbero avuto una resa maggiore.