Era dal secondo episodio che Watchmen non partiva da un flashback per raccontare le vicende successive. Oltre a questo elemento narrativo, ritornano i temi principali della serie tv, in particolare il contrasto politico-razziale tra Settimo Cavalleria e Vigilanti, con importanti rivelazioni; continuano i riferimenti al fumetto di Alan Moore, non più con i ricordi, ma con le scene di ciò che è accaduto nel passato. Una puntata che mostra le origini del personaggio interpretato magistralmente da Tim Blake Nelson (L’incredibile Hulk), concentrandosi sul suo Wade/Specchio, che professa la verità, ma capirà che la sua vita si basa su una grande bugia. Rolling Stone, Esquire, Vox e IGN concordano che la puntata ritorni alle atmosfere post-traumatiche di The Leftovers.
Little Fear of Lightning, il titolo originale di quest’episodio di Watchmen, riprende una frase di Ventimila leghe sotto i mari di Jules Vernes: “Se non ci fossero tuoni, gli uomini avrebbero poca paura del lampo”. La serie tv si collega al romanzo ottocentesco con il gruppo di supporto organizzato da Wade, che si chiama “Amici di Nemo”, come il protagonista del libro. Con questi incontri serali vuole superare il trauma scaturito dai tragici eventi del 2 Novembre del 1985, riferimento superbo al fumetto, mancante nel film di Zack Snyder. Un trauma sia individuale, sia collettivo, come dimostra la scelta di Steven Spielberg che preferisce l’invasione aliena all’Olocausto per il suo film di successo in bianco e nero: dalla scena della bambina col cappotto rosso persa tra la folla, capiamo che si tratta di una versione alternativa di Schindler’s List, detta Pale Horse, dal nome della band che si sarebbe dovuta esibire quella tragica notte. Nella sequenza iniziale, al luna park notiamo la rivista The Veidt Method, apparsa anche nel fumetto, che fornisce consigli per ottenere una forma mentale e fisica perfetta. L’inganno subito da Wade mi ricorda un po’ quello imbastito da Joker a Jim Gordon in The Killing Joke, altro capolavoro scritto da Alan Moore. Alla fine dell’incontro con il senatore Keene, Specchio scopre cos’è accaduto davvero, tra segreti che coinvolgono anche le conseguenze della Notte Bianca.
Già inWatchmen1x04, grazie ad Angela (Regina King), abbiamo visto come i supereroi nascano da un trauma. Proprio Sister Night conosce molto sull’omicidio del commissario Crawford (Don Johnson) e ne pagherà le conseguenze; prima ingerisce le pillole trovate nell’auto caduta dal cielo (terzo episodio), pillole di Nostalgia (nel fumetto un profumo commercializzato da Adrian Veidt) con i ricordi di suo nonno Will che aprono interessanti scenari per il prossimo episodio.
Infine, secondo Lindelof, scopriremo che importanza avrà per Watchmen la serie nella serie American Hero Story. Così come scopriremo perché è imprigionato Adrian Veidt (Jeremy Irons). Intanto lo showrunner ci svela il luogo dove è rinchiuso: “penso che se Adrian Veidt provasse a fuggire da una prigione, non si troverebbe di fronte a una grande sfida. Lo farebbe con grande facilità. Non c’è prigione che possa contenere Adrian Veidt, a meno che la prigione non sia su Europa. Abbiamo pensato che se avessimo dovuto imprigionarlo da qualche parte, lui avrebbe dovuto affrontare una prova soverchiante per fuggire”. Dal satellite di Giove, Ozymandias starà chiamando il Dottor Manhattan?