Se ti capita di passare al cimitero di Brookwood nel Surrey in Inghilterra, passeggiando vicino alla tomba di Herbert George Wells potresti sentire dei forti colpi ma non temere! Il grande autore non sta cercando di tornare nel mondo dei vivi, ma sta esprimendo tutto il suo disappunto per War of the Worlds 2025, l’imbarazzante versione di uno dei suoi romanzi più celebri, La guerra dei mondi, diretto da Rich Lee con Ice Cube, Eva Longoria e Clark Gregg.
Disponibile su Prime Video dal 30 luglio, il film è stato stroncato da pubblico e critica (0% su Rotten Tomatoes), così, spinta dalla curiosità ho voluto vederlo, salvo poi ringraziare il regista ad essersi limitato a solo 89 minuti di pellicola.
Will Radford (Ice Cube) è un talentuoso agente del Dipartimento della Sicurezza Interna impegnato in un programma di sorveglianza governativo, con cui è possibile spiare ogni persona sulla faccia della Terra, lavoro che lui gestisce dal suo ufficio ipertecnologico. Will, oltre che abile agente, è anche un vedovo e padre fin troppo premuroso di Faith (Iman Benson), in dolce attesa del suo compagno corriere per Amazon Mark (Devon Bostick), e di Dave (Henry Hunter Hall), giovane adolescente con la passione per i videogames.
Questa iperprotettività spinge Will a monitorare costantemente i figli sfruttando le sue tecnologie informatiche, spiandoli e seguendoli durante le loro attività, anche quando la sua attenzione dovrebbe essere per la cattura di Disruptor, un misterioso hacker.
Durante una missione in cui segue gli agenti FBI in procinto di arrestare Disruptor, la Terra viene attaccata da strane macchine aliene precipitate dal cielo che iniziano a distruggere i centri nevralgici del pianeta, ma, come presto noterà Will insieme alla sua amica della NASA Sandra Salas (Eva Longoria), i misteriosi visitatori sembrano interessati più a scaricare dati che a uccidere esseri umani. Continuando ad indagare tra le pareti del suo ufficio e sfruttando la tecnologia a sua disposizione, Will presto scoprirà che l’invasione aliena era già stata preventivata ed è stata scatenata dall’attivazione del misterioso progetto Goliath…
War of the Worlds 2025: non un film ma uno spot pubblicitario
L’intero film si svolge al chiuso, ovverosia vediamo Will che, dal suo ufficio, attraverso i monitor del suo Pc ci svela cosa avviene nel mondo, salvo rari momenti in cui la scena si sposta all’esterno per mostrarci le macchine aliene che invadono la città, con effetti speciali che ricordano più i vecchi trasferelli, una sovrapposizione di immagini imbarazzante. L’uomo inoltre usa spudoratamente droni governativi e telecamere pubbliche per seguire sua figlia, monitora la sua situazione fisica, disinstalla giochi e salvataggi dal Pc al figlio, direi un bello spreco dei soldi pubblici senza che nessuno se ne accorga o intervenga.
Tra i tanti momenti imbarazzanti di War of the Worlds 2025, c’è n’è uno che mi ha fatto domandare a cosa stavano pensando gli sceneggiatori, o forse dovevano semplicemente ricordarsi dello sponsor… La figlia di Will, Faith, giovane biologa di successo incinta, viene ferita durante l’attacco: una grossa sbarra di metallo le si conficca nella coscia. Seguita dal padre attraverso una video chiamata, la ragazza raggiunge un luogo sicuro e, nonostante le raccomandazioni di Will, si toglie la sbarra dalla gamba, iniziando così a perdere molto sangue. Ma non tutto è perduto!
Grazie alla tecnologia (governativa), l’uomo è già in contatto con il genero il quale, guidando il suo furgone Amazon, pieno di pacchetti Amazon e con la sua divisa Amazon (a proposito, l’ho già detto dove puoi vedere il film?), raggiunge Faith e la soccorre, usando le sue enormi abilità con il nastro adesivo, naturalmente Amazon, per chiudere la ferita alla ragazza salvandole così la vita. Ma non è finita! Faith, poco dopo e dopo aver perso un litro e mezzo di sangue, appare lucida e ben pronta ad aiutare il padre e il fratello a salvare l’umanità…
Ma forse la cosa più imbarazzante dell’intero film è che gli alieni inizialmente attaccano dighe, basi militari, tutte quelle infrastrutture che servono a far girare il mondo MA, incredibilmente, dopo l’attacco è sempre possibile fare acquisti con garanzia di ricevere la merce su (indovina un pò?) Amazon, inoltre è ancora possibile guardare tutte le edizioni del telegiornale alla TV con tutti gli aggiornamenti mondiali sulla guerra agli alieni.
Un film che forse nelle sue intenzioni voleva fornire una visione più moderna del romanzo di Wells, con metadati, controllo della privacy, social e quanto altro, ma che è solo riuscito a fare un guazzabuglio noioso e piuttosto imbarazzante, che non riesce ad interessare ma nemmeno a farsi prendere sul serio, un lungo spot pubblicitario con testimonial Ice Cube in versione uomo ormai maturo e dallo stile simile ad un professore che mantiene sul volto due o tre espressioni, mostrandole alternativamente a seconda se nel monitor sta vedendo i suoi figli o gli alieni.
In conclusione: se hai 89 minuti da perdere, questo film fa per te.