Veronica Mars è una serie tv che ho molto amato, creata da Rob Thomas (Dawson’s Creek e 90210) e andata in onda in Italia per tre stagioni, tra il 2005 e il 2007 sulle reti Mediaset. La protagonista della storia, Veronica Mars, è interpretata da Kristen Bell nel ruolo di una liceale particolarmente dotata come investigatrice privata, attività che porta avanti nel tempo libero insieme a suo padre Keith (Enrico Colantoni),ex-sceriffo della cittadina di Neptune, in California. La prima stagione in particolare è stata un vero e proprio crack, acclamata da pubblico e critica, grazie a caratteristiche che la rendevano un prodotto innovativo, in grado di miscelare generi apparentemente incompatibili come teen drama, noir e giallo.
Quando la sua migliore amica Lilly Kane (Amanda Seyfried), sorella del suo fidanzato Duncan, viene uccisa, la vita di Veronica cambia radicalmente. Suo padre viene messo a capo delle indagini, che però vengono interrotte quando un uomo, Abel Koontz, si costituisce dichiarandosi colpevole. Mars viene deriso e obbligato a dimettersi dalla carica di sceriffo per aver accusato dell’omicidio il padre di Lilly, milionario della città e presidente della Kane Software. Veronica è costretta a scegliere tra suo padre e i suoi amici e finisce con l’essere emarginata dai suoi compagni di scuola. Sua madre non regge l’umiliazione e lascia la famiglia e la città, scappando all’improvviso. Costretto a trovarsi un nuovo lavoro, Keith apre un’agenzia investigativa, dove lavora insieme alla figlia. La prima stagione è incentrata sullo sviluppo delle indagini riguardanti l’omicidio di Lilly Kane, su cui Veronica e il padre, non credendo alla versione di Koontz, continuano a investigare per conto loro, trovando infine le prove dell’innocenza di quest’ultimo e scovando il reale assassino.
Nel corso dei 22 episodi impariamo a conoscere Veronica, voce narrante della storia. Ha una personalità accattivante: come adolescente è sfacciata, ribelle e ironica, ma determinata, piena di risorse e più matura della sua età, anche a causa della tragica morte della sua amica e della successiva partenza di sua madre, che l’hanno costretta a crescere in fretta. Pur lavorando spesso per i suoi compagni di scuola più ricchi,che la pagano profumatamente, non sopporta l’ingiustizia e la combatte con ogni mezzo.
La quarta stagione
Dopo il film, uscito nel 2014 e finanziato dai fan, nel quale Veronica torna a Neptune per salvare il suo ex-fidanzato Logan da un’accusa di omicidio, il network americano HULU ha deciso di produrre un’ulteriore stagione di Veronica Mars, costituita da 8 episodi, dai toni decisamente più adulti rispetto alle origini.
Nella quarta stagione Veronica ha passato i 30 anni da un pezzo: ormai è lei a gestire la Mars Investigazioni, con la collaborazione del padre pieno di acciacchi. Nel corso degli anni ha tentato più volte di abbandonare Neptune: si è laureata a Stanford col massimo dei voti, ma anche per aiutare il genitore, è finita a fare quello che già faceva ufficiosamente da liceale: investigare, per lo più su storie extraconiugali e affini, per gli abitanti locali pieni di soldi. Ha una relazione stabile con Logan Echolls (un palestrato Jason Dohring), col quale convive, almeno nei periodi che lui trascorre a Neptune, essendo entrato a far parte del servizio di intelligence della Marina degli Stati Uniti, il che lo costringe a stare lontano da casa per mesi. Questa sua monotona (e insoddisfacente) routine viene sconvolta da una nuova tragedia: una serie di attentati dinamitardi sconvolge la tranquillità di Neptune, una delle mete predilette dagli studenti durante lo Spring-break. Nel primo attentato muoiono il proprietario di un Motel, il nipote di un signore della droga messicano e la fidanzata del figlio di un politico, che se la cava. si rivolge ai Mars, al fine di scoprire la verità sull’attentato e se esso sia stato orchestrato per colpire lui. Le piste sono molteplici: quella della speculazione immobiliare, volta convincere i proprietari delle attività commerciali a svendere, per far posto a un nuovo quartiere residenziale o quella dell’attentato terroristico. A complicare le cose ci si mettono due sicari messicani, inviati per far luce sulla morte del nipote del loro boss. Tra un colpo di scena e l’altro Veronica e suo padre si addentreranno ancora una volta nelle indagini, arrivando a scoprire il colpevole, ma a quale prezzo?
Il commento del redattore
Addio alla spensierata(?) gioventù e benvenuta maturità. Mica tanto a dire il vero. I fan si aspettavano molto da questo revival. In un mercato delle serie tv ormai sterminato e sempre alla ricerca di nuovi spunti, il ritorno al passato ha qualcosa di rassicurante, se non altro perchè se un’idea ha già funzionato, le probabilità di successo aumentano. L’operazione nostalgia è partita ( e incrociamo le dita per la reunion di Friends), alla ricerca del tempo perduto o semplicemente alla ricerca di chi eravamo una volta. In questo senso è da valutarsi il ritorno di Veronica Mars. Se escludiamo il film del 2014, che fa storia a sè, questa nuova stagione di 8 episodi lascia l’amaro in bocca. Analizzando il personaggio di Veronica, la vediamo come sospesa in un limbo: tutti pensavamo che avrebbe fatto grandi cose, dando una svolta alla propria vita e mettendo a frutto le sue indubbie doti, invece la ritroviamo ultra-trentenne ancora a Neptune. Come se la morte della sua migliore amica la tenesse legata a un luogo che avrebbe tutte le ragioni per abbandonare. Anche nei rapporti personali,quando si parla di responsabilità e futuro, la nostra protagonista scappa, spesso usando come scusa il padre che ha bisogno di lei (e che invece non vorrebbe altro che vederla finalmente felice). Con gli anni poi quella diffidenza, che la spingeva a tenere gli altri a distanza, si è trasformata in esacerbato cinismo: Veronica sembra incapace di fidarsi degli altri, forse perchè quando l’ha fatto ha sofferto troppo e sente il bisogno di proteggersi. Sono passati 13 anni dalla terza stagione e si ha la sensazione che questo prosieguo sia arrivato troppo tardi (così come in Una Mamma per amica: di nuovo insieme). Rispetto poi ad una stagione classica di 20 o più episodi, che lasciavano spazio a vicende secondarie e filler divertenti, con 8 puntate a disposizione si fa di necessità virtù, mirando a una conclusione rapida, per quanto improbabile e rinunciando alla caratterizzazione dei nuovi personaggi secondari, forse meritevoli di più spazio (la giovane figlia del proprietario del motel per molti aspetti sembra un clone della Veronica adolescente). Il risultato, come il drammatico colpo di scena finale, è a mio giudizio sufficiente per uno spettatore nuovo ma inferiore alle attese di chi la serie l’ha vista e l’ha amata dalla prima stagione. Il finale aperto autorizza ipotesi sul futuro della serie. Che sia arrivato il momento di lasciare in pace la nostra Veronica?