La noche de 12 años di Álvaro Brechner e El Pepe, una vida suprema di Emir Kusturica celebrano Pepe Mujica, ex contadino, ex tupamaro, ex carcerato, ex presidente uruguayano.
83 anni, 12 dei quali passati in carcere per motivi politici, Pepe Mujica arriva a Venezia da trionfatore. Ben due film nella stessa rassegna e girati quando lui è ancora vivo e vegeto; di solito sono omaggi che si riservano in memoriam.
La noche de 12 años di Alvaro Brechner, presentata nella sezione “Orizzonti”, racconta la prigionia di Mujica. Nel 1973 Mujica venne arrestato con altri due compagni tupamaro e venne tenuto in carcere in condizioni tanto disumane che, nelle intenzione del regime, li avrebbero dovuti fare impazzire. Il regime uruguayano sapeva che uccidendoli avrebbe causato ulteriori sommosse, in quel modo cercava di annientare i capi della rivolta. Ma i tre tupamaro, sostenuti dagli ideali e dalla loro profonda umanità, riuscirono a provocare l’empatia dei carcerieri stessi, a uscire sani di mente e, alla fine, il regime crollò e uno di loro, il piccolo Pepe Mujica, divenne presidente della Repubblica.
Con El Pepe, una vida suprema, fuori concorso a Venezia, Emir Kusturica, col suo modo ingenuo e entusiasta celebra uno dei suoi miti sudamericani; dopo Maradona tocca a El Pepe. Kusturica divide il suo film documentario in tre fasi: quella dell’avvicinamento all’ideologia e l’attivismo politico, la prigionia, infine quella su ciò che El Pepe potrà lasciare al suo paese.