La storia su cui si basa Veleno, docu-serie in uscita su Prime Video a maggio, è stata protagonista delle notizie di cronaca alla fine degli anni ’90, per poi sparire velocemente e riemergere nel 2017 attraverso un omonimo podcast (successivamente trasformato in un libro) a cura di Pablo Trincia e Alessia Rafanelli.
I fatti risalgono al 1997/1998 e si svolgono nella Bassa Modenese, nei comuni di Mirandola e Massa Finalese. I due figli minorenni di una famiglia disagiata erano stati dati in affido temporaneamente ad un’altra famiglia ma potevano ancora incontrare per brevi periodi i genitori biologici; al rientro di una di queste visite i racconti di uno dei bambini cominciano a far temere che lui subisca molestie dal padre e da uno dei fratelli maggiori.
Le sue testimonianze vengono raccolte con la tecnica del disvelamento progressivo, dove il terapeuta racconta eventi personali o sue impressioni al paziente con l’obiettivo di entrare più in sintonia con lui. Questa indagine culmina con l’arresto del padre e del fratello naturali del bambino con l’accusa di pedofilia. Dei fatti raccontati dal bambino, però, nonostante fossero dettagliati e coinvolgessero via via sempre più persone, non sono mai state ritrovate le prove.
La stampa cominciò a parlare del caso come I Diavoli della Bassa modenese e la storia vide l’allontanamento di sedici bambini dalle loro famiglie biologiche e il coinvolgimento di oltre venti persone, accusate di far parte di una setta colpevole di pedofilia, riti satanici e omicidi, che dalle testimonianze pareva venissero perpetrati all’interno di alcuni cimiteri. Ne conseguirono cinque diversi processi, terminati nel 2001 con l’assoluzione di alcuni degli imputati ed una riformulazione della pena per altri, a cui venne riconosciuto il reato di abusi domestici.
Si pensa quindi che i bambini siano stati vittima di un falso ricordo collettivo, causato dalle tecniche utilizzate da chi ha raccolto le loro testimonianze. E ad ascoltarle, ad esempio nel podcast riportato più sopra, si tratta di testimonianze piene di dettagli e particolari, dei quali però non si sono mai trovate le prove. Psicologi e medici coinvolti nelle perizie per l’accusa possono aver influenzato l’opinione dei bambini, forzando le loro dichiarazioni. Nei loro confronti e in quelli degli inquirenti, la cassazione dopo il riesame nel 2013 espresse parole molto dure; anche per questo il tema delle deposizioni rilasciate dai bambini nell’ambito dei processi è da sempre al centro della psicologia in ambito legale.
Ad occuparsi della realizzazione della docu-serie c’è Hugo Berkeley, che ha già all’attivo altri prodotti di true-crime, tra i quali Hacker: Hunter e Unknown male number 1. Il lavoro su cui si basa è quello del libro Veleno. Una storia vera, e Pablo Trincia spiega di averlo intitolato così riferendosi alle ricerche fatte sul caso:
Sono tre anni che indaghiamo e ci sono capitate cose strane, alle quali stiamo ancora cercando di dare un senso. L’abbiamo intitolata “Veleno” perché lì per lì non te ne accorgi…
Poi però, piano piano…
L’approfondimento per i casi di cronaca italiana in formato di docu-serie è sempre più frequente, nell’ultimo periodo; se sei interessato a questo genere potresti provare a vedere anche Sanpa: luci e tenebre di San Patrignano , che è stato rilasciato su Netflix a dicembre del 2020.
Indubbiamente questo tipo d’inchieste può aiutare a dare risposte a domande lasciate in sospeso per molto tempo, e a dar voce a persone che spesso non hanno potuto esprimersi all’epoca dei fatti.